Meno quattro giorni alla ripartenza, c’è da mettere i guantoni sul sogno playoff. Alberto Magnelli, numero uno del Chianti Nord, ha le idee chiarissime per ben figurare in questa Prima Categoria: “Ci teniamo stretto il sesto posto con cui abbiamo chiuso il 2021, ma sappiamo bene che se avessimo messo più attenzione probabilmente adesso avremmo sei punti in più in classifica“.
Con quei sei punti sareste primi a +1 sulla Settignanese.
“E sarebbe un sogno come del resto sono un sogno i playoff. Per carità, ognuno si merita i punti che ha: dico solo che abbiamo commesso errori evitabili e in questo momento, con più lucidità in certe situazioni, staremmo almeno fra le prime tre. Peccato, cercheremo di guadagnare qualcosa in più dal girone di ritorno: con più cattiveria sul campo, la domenica si viene premiati”.
In quali momenti avete peccato di lucidità?
“Non durante la domenica, ma più che altro in certi momenti della settimana. Certe volte abbiamo tralasciato qualcosa e secondo me dovevamo arrivare più pronti alla partita. Dobbiamo dare il cento per cento in settimana: il nostro obiettivo è arrivare alla fine della partita dicendo che più di così non si poteva dare. Questa convinzione ci è un po’ mancata nel girone di andata, in certe situazioni”.
Dunque: domenica 13 inizia il 2022 del Chianti Nord, sesto a -5 dalla vetta. Come avete lavorato in questi due mesi di stop?
“Non è stato facile allenarsi con l’incognita della data in cui si sarebbe tornati in campo. Come altre squadre, poi, abbiamo vissuto il problema dei positivi che hanno visto passare settimane prima di poter tornare il campo. Meno male che poi è intervenuta la FIGC col nuovo protocollo per il ritorno all’attività: era una situazione complicata per tutti”.
Come si fa a trovare la motivazione per allenarsi anche senza l’impegno della domenica?
“Nelle prime settimane di gennaio mister Michelacci ci ha gestito senza pressioni, con allenamenti più liberi sul piano mentale. Poi finalmente abbiamo ripreso motivazione, sapendo anche che si sarebbe tornati ufficialmente a metà febbraio. Allora abbiamo cominciato a caricare sul piano fisico e mentale: ora siamo pronti per il campionato, finalmente”.
Si riparte dal derby contro la Grevigiana, penultima.
“L’ultima cosa che si guarda in un derby è la classifica. Sappiamo di non poter regalare nulla all’avversario nè sul piano psicologico nè su quello tecnico. Mentalità e motivazioni fanno la differenza. Godiamoci il nuovo ritorno in campionato, ci sono tutti i presupposti per riassaporare una domenica positiva”.
Molti dicono che la favorita sia la Settignanese.
“Se la giocano loro e l’Affrico. Hanno in organico elementi validi, pronti a lottare per la vittoria del campionato. A livello di organico sono le più attrezzate. Dal terzo posto in giù possiamo arrivare tutti”.
Cosa farà la differenza da qua a fine anno?
“I dettagli. Noi come squadra valiamo molto e abbiamo alle spalle una società che si fa in quattro per garantirci tutte le disponibilità possibili. Non manca nulla, al Chianti Nord: dico che abbiamo un’attrezzatura da Serie A perchè è vero. Di conseguenza, proprio perchè abbiamo la fortuna di poter pensare solo a giocare, dobbiamo vincere per questa gente che dà tutto per noi. Mi riempie il cuore anche vedere un po’ di tifoseria: ci sono dei ragazzi del paese che vengono a darci sostegno. E’ molto motivante”.
Hai giocato nel Grassina e nell’Antella, tu di tifo te ne intendi.
“Sì, e mi fa piacere vedere che anche in questa esperienza a Strada ci siano persone che dedicano la domenica pomeriggio a sostenere la squadra del loro paese. Mi emoziona, davvero”.
Il punto di forza del Chianti Nord è sempre stata la difesa, a dispetto di qualche gol in avanti che invece a volte manca.
“A livello individuale abbiamo dei giocatori che riescono a garantirci sempre la prestazione. La vera forza del Chianti Nord è il sacrificio generale, indipendentemente dal ruolo: in campo si vede una squadra e non undici singoli giocatori diversi. Siamo una macchina amalgamata, grazie alla meticolosità del mister che fra i migliori del campionato. Se la difesa è forte è perchè l’attacco è forte: lavoriamo bene come collettivo, evidentemente”.
Siete in tanti a sgomitare in vetta. Quand’è che la corsa si restringerà a poche squadre?
“Il giro di boa è un bel crocevia. Le cinque-sei partite successive alla metà campionato di solito sono decisive. Sono gare toste, l’imbuto si va a stringere. Conterà ripartire bene domenica. Poi, fra febbraio e marzo il girone prenderà una svolta”.