A pochi giorni dal rientro a scuola nel post festività natalizie, mentre al nord regioni come Lombardia e Veneto annunciano proroghe per il ritorno sui banchi, giunge il report dell’Istituto Superiore Sanità sulla quantità di contagi riscontrata in ambito scolastico.
I NUMERI
In Italia, nel periodo dal 31 agosto al 27 dicembre 2020 “si sono verificati 3.173 focolai in ambito scolastico che rappresentano il 2% del totale dei focolai segnalati a livello nazionale”.
“Se si considera l’andamento settimanale c’è stato un progressivo aumento dei focolai con un picco nelle settimane dal 5 al 25 ottobre, una graduale diminuzione fino al 22 novembre e un nuovo aumento fino al 13 dicembre seguito da una stabilizzazione nella seconda metà del mese”.
“Il numero di focolai scolastici è quindi sottostimato e alcune regioni (Basilicata, Campania, Liguria, Molise, Sardegna, Valle d’Aosta) non sono state in grado di riportare l’informazione relativa al setting in cui si sono verificati i focolai”. Nel report si evidenzia che “la percentuale dei focolai in ambito scolastico si è mantenuta sempre bassa e le scuole non rappresentano i primi tre contesti di trasmissione in Italia, che sono il contesto familiare/domiciliare, sanitario assistenziale e lavorativo”.
CASI IN ETA’ SCOLARE
Negli ultimi 4 mesi del 2020 (dal 24 agosto e al 27 dicembre) “sono stati diagnosticati in Italia come positivi per Sars-Cov-2 1.783.418 casi, di questi 203.350 (11%) in età scolare (3-18 anni)”, sottolinea il report dell’Iss.
“La percentuale dei casi in bambini e adolescenti è aumentata dal 21 settembre al 26 ottobre (con un picco del 16% nella settimana dal 12 al 18 ottobre) per poi tornare ai livelli precedenti – osserva il documento – Le percentuali di casi in età scolare rispetto al numero dei casi in età non scolare oscillano tra l’8,6% della Valle d’Aosta e il 15,0% della provincia autonoma di Bolzano”.
“La maggior parte dei casi in età scolare (40%) si è verificata negli adolescenti di età compresa tra 14 e 18 anni, seguiti dai bambini delle scuole primarie di 6-10 anni (27%), dai ragazzi delle scuole medie di 11- 13 anni (23%) e dai bambini delle scuole per l’infanzia di 3-5 anni (10%). Nel mese di settembre, l’età mediana dei casi in età scolare è stata di circa 12 anni, per poi aumentare leggermente nel mese di ottobre e tornare al valore precedente a novembre e dicembre.”
RICOVERI IN ETA’ SCOLARE
“Sono stati 1.503 (0,7%) i ricoveri nella popolazione in età scolare, a fronte dell’8,3% nel resto della popolazione. Nella popolazione 0-3 anni il tasso di ospedalizzazione è molto più elevato, pari al 6,2%” riporta il documento dell’Istituto superiore di sanità.
TEST E TRACCIAMENTO – Per un ritorno a scuola in presenza, “dopo le misure restrittive adottate in seguito alla seconda ondata dell’epidemia di Covid-19, è necessario bilanciare le esigenze della didattica con quelle della sicurezza. Le scuole devono far parte di un sistema efficace e tempestivo di test, tracciamento dei contatti, isolamento e supporto con misure di minimizzazione del rischio di trasmissione del virus, compresi i dispositivi di protezione individuale e un’adeguata ventilazione dei locali” è l’indicazione del report.
Senza entrare nel merito delle riaperture dal 7 gennaio, si evidenzia che “la decisione di riaprire le scuole comporta un difficile compromesso tra le conseguenze epidemiologiche e le esigenze educative e di sviluppo dei bambini”.