Ci ha lasciato Beppe Carrai, un grande uomo!!!
Nei giorni scorso Bagno a Ripoli ha sofferto la perdita di una personalità importante, uomo del Novecento legato alla Politica quella con “P” maiuscola: Beppe Carrai.
Nel ricordarlo ci affidiamo alla memoria dell’ex sindaco di Bagno a Ripoli Lucano Bartolini, legato a Carrai da una lunga e profonda amicizia.
“Beppe è stato straordinario per le sue capacità di relazioni interpersonali, la sua profondità di pensiero, la voglia di conoscere e di tenersi aggiornato anche alla soglia dei 90 anni. Dirigente al patrimonio nella Coop ai tempi in cui ancora c’erano i piccoli negozi di vicinato diffusi sul territorio e, nel tempo libero, assessore (con la vecchia legge occorreva essere eletti consiglieri comunali e poi eletti assessori dal Consiglio Comunale).
È stato assessore con il sindaco Cocchi nel 70-75 e poi dal 75 per altri 7-8 anni con il sindaco Riccardo Degl’ Innocenti.
L’esperienza che più lo ha caratterizzato è stata quella di assessore alla pubblica istruzione con Bruno Cocchi sindaco nel momento in cui arriva a Bagno a Ripoli un direttore didattico dello spessore di Marcello Trentanove.
Si forma un trio che lascerà un segno indelebile nella storia della scuola di Bagno a Ripoli e non solo. Vengono eliminate le pluriclassi alle volte anche con faticose mediazioni con i genitori spesso contadini nella diffusa campagna ripolese e restii a vedersi allontanare la sede scolastica nelle frazioni più popolose.
Però prevale la paziente mediazione di Beppe Carrai e di un gruppo indimenticabile di genitori che partecipano attivamente al processo di trasformazione. Voglio ricordare a tal proposito tra gli altri, Luciana Morandi, Dina Chiarugi, Francesco Magherini che svolgono un lavoro culturale di coinvolgimento e di crescita dei genitori che si costituiscono in gruppi organizzati e che poi diventano i più convinti sostenitori di scelte didattiche fortemente innovative. Nuove scuole, tempo pieno, trasporto scolastico, inserimento dei disabili, pranzo in classe perché considerato momento educativo.
È stato per diversi anni presidente della casa del popolo di Grassina.
E mi ritornano alla mente anche tanti ricordi personali. Dopo che ci eravamo conosciuti nel 75 in consiglio comunale e poi in Giunta dall’ 80 diventa un appuntamento familiare la cena del primo lunedì di ottobre di ogni anno in occasione della Fiera dell’Antella con le prelibatezze della moglie Anna e con i figli Massimo, Riccardo, Cristina che crescevano a vista d’occhio! Con Massimo che durante il liceo prendeva da me lezioni di matematica e con Cristina che all’apertura dell’Istituto Alessandro Volta di Bagno a Ripoli nell’84, diventa, ironia della sorte, una mia studentessa!
E non potrò dimenticare il padre Beppe in fila al ricevimento genitori per sapere come andava sua figlia, quando poteva bastare una telefonata!
Ma era fatto così, rispettoso delle regole, semplice, onesto. E come dimenticare Riccardino che fino da piccolo voleva diventare medico e che poi ha realizzato il suo sogno!
E anche nei 10 anni in cui sono stato sindaco di Bagno a Ripoli non sono mai mancate le lunghe telefonate con Beppe, lo scambio di opinioni anche per avere consigli!
E non posso non ricordare la sua voglia di conoscenza: quante volte ci siamo trovati casualmente in autobus scoprendo che andavamo allo stesso convegno o alla presentazione di qualche libro!
Ed anche in questi ultimi anni ha partecipato con intensità e passione assieme a Vasco Tacconi, suo inseparabile amico, alle riunioni all’Università di Scienze della Formazione per organizzare il convegno dedicato a Marcello Trentanove (9-10 novembre 2018) e per costituire Il Centro Studi a lui dedicato.
Era previsto un suo intervento al convegno ma pochi giorni prima mi chiama e mi chiede di lavorare per un unico intervento rimettendo assieme gli argomenti che ci erano stati assegnati. Mentre scrivevamo emergeva ancora la passione di un giovane ed una memoria sterminata. Chi è interessato potrà leggere gli atti del convegno di prossima pubblicazione.
Caro Beppe ti porterò sempre nel mio cuore, mi hai insegnato tante cose e te ne sono grato; il tuo sorriso il tuo “aspetta un po’ ‘” per dire “riflettiamo ancora, pensiamoci bene” con la curiosità di un bambino sarà quello che voglio trasmettere ai miei due nipotini Sara e Riccardo!