Ieri mattina, 31 Maggio, e per il resto del giorno agenti e macchine di Polizia Municipale e Carabinieri si sono avvicendate lungo via Roma, all’altezza del civico 343, località Meoste. Siamo, più precisamente, pochi metri dopo Croce a Varliano, direzione Bagno a Ripoli, e il dispiegamento di forze interessava una palazzina affacciata proprio sull’arteria viaria più importante del territorio comunale.
Come mai? Cos’è accaduto? Una domanda lecita che, qualsiasi persona transitata dal civico in questione si è posta. Già da prima delle 8:00 la Polizia Municipale, affiancata dalle Forze dell’Ordine, è stata impegnata nello sgombero dell’immobile, dove attualmente vivevano abusivamente circa una decina di persone di origine rumena. I più minori, quattro donne e tre uomini di età adulta, già segnalati agli agenti comunali ed ora definitivamente allontanati dalla casa: le persone – sottolinea la Polizia Municipale – sono state prese in carico dai Servizi Sociali e saranno ricollocati.
La palazzina ripolese ha una storia piuttosto inedita per il nostro territorio: è stata confiscata nel 2022 alla Mafia cinese e dalla criminalità organizzata è passata come proprietà al Comune di Bagno a Ripoli; si tratta di una struttura a due piani più mansarda e garage, sicuramente oltre i 200 metri quadri di villetta, oltre al giardino con un cancello verde che affaccia direttamente su Via Roma. Davanti all’entrata si trova la fermata dell’autobus. Per questo, ovvero per la facilità di raggiungere e individuare la casa, i sigilli presenti erano stati divelti dagli occupanti che, tuttavia, qui avevano trovato una sistemazione provvisoria rispetto alle loro condizioni precarie.
Lo sgombero effettuato ieri è avvenuto senza criticità ed ancora alle 17:00 una macchina della Polizia Municipale sorvegliava l’ingresso. Adesso sono stati rimessi i sigilli e la palazzina sarà restaurata trovando, una volta completata la riqualificazione, una destinazione sociale.