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Si dura fatica a tornare a casa senza voce, senza alcuna voglia di pensare a come è maturato il risultato perché nella storia non rimangono quei 90 minuti quasi perfetti giocati dal Grassina, ma l’immagine di quel tabellone con scritto Siena 0 – 1 Grassina; eppure non ci si può eludere l’impegno di raccontare come effettivamente è andata questa partita.
Inutile dire che le speranze del più ottimista dei tifosi rossoverdi erano di tornare a casa con una sconfitta magari di misura, chissà forse un pareggio ma portar via 3 punti da Siena…
Forse a crederci davvero che questa impresa era possibile c’erano solo i ragazzi, Innocenti e il presidente Zepponi (certamente non il sottoscritto che si sarebbe guardato bene dal promettere un tuffo nell’Ema in caso di vittoria).
In un Franchi desolato e silenzioso, scendono in campo due formazioni accomunate forse solo da una cosa: la sensazione che ancora abbiano da esprimere il loro vero potenziale da quando è iniziata questa stranissima stagione. Il Grassina con problemi su problemi legati al covid, una squadra che non sembra avere il coraggio e la forza di quella che concluse la scorsa stagione a un tiro di schioppo dalla vetta; il Siena che…si, ha iniziato abbastanza bene, ma con una sconfitta col Tiferno, un pareggio a Scandicci evitato solo da un rigore nel finale sbagliato dai blues.
Insomma una grandissima, che però pare doversela sudare più del previsto la promozione.
La sfida si gioca su un campo molto pesante, lo stesso direttore di gara scivola due volte sull’erba del Franchi. L’inizio promette malissimo per il Grassina perché Cecchi dopo 3minuti è già chiamato a una parata non facile (sarà la prima di una serie notevole). Passati i primi giri d’orologio, i ragazzi di Innocenti cominciano a riequilibrare l’inerzia della gara.
Si nota già in queste fasi che i senesi presi singolarmente sono più dotati dei rossoverdi, ma hanno difficoltà a giocare da squadra: lanci precisi nonostante il terreno di gioco, stop al volo assai pregevoli; però trame di gioco elementari.
Entro il 25º mister Gilardino ha già sostituito due giocatori, vittime del manto erboso viscido che si farà praticabile solo nel finale di partita. Nel frattempo due occasioni per parte: quelle per il Grassina, a cavallo del quarto d’ora con Bellini prima e Baccini poi, che vanno vicinissimi al bersaglio grosso.
Se a Siena qualcuno pensava di avere nei rossoverdi una vittima sacrificale da mettere alle corde per 90 minuti, ha dovuto ricredersi: al di là delle occasioni che ambedue le formazioni collezionano, il Grassina riesce a recuperare molti palloni a centrocampo, costringendo spesso i locali a ripartire da dietro per poi impantanarsi sulla trequarti offensiva. L’intervallo giunge dopo una pressione del Siena, desideroso di guadagnare il vantaggio prima del duplice fischio, ma il Grassina è sempre lungi dall’andare in affanno.
La ripresa è meno divertente del primo tempo: con lo scorrere dei minuti, la frustrazione dovuta a quel tabellone che inspiegabilmente continua a segnare 0 a 0, spinge i locali a diventare più fallosi. Il Grassina passa una buona mezz’ora senza impensierire la difesa bianconera, ma è pur vero che dalla parte opposta non si vede troppo di più: le uniche due occasioni sono frutto di errori della difesa grassinese più che del talento degli attaccanti senesi.
All’80º, forse quando cominciava a farsi più concreto il pensiero che il Grassina dovesse in qualche modo capitolare, succede l’imprevedibile: viene concesso un rigore proprio ai rossoverdi.
Era mano, era braccio, era schiena? Diciamo che in una mischia è difficile valutarlo…nel caso l’arbitro avesse sbagliato, la goduria sarebbe doppia, questo è naturale.
Si presenta sul dischetto Baccini, niente fronzoli: potente, centrale; è 1 a 0!
Ai pochi rossoverdi in tribuna, d’improvviso passa il freddo polare che avevano patito fino a quel momento. Il Grassina ora è in vantaggio e gioca anche in superiorità numerica dopo l’espulsione per proteste guadagnata dal 14senese.
Il Siena prova un forcing nei minuti finali, ma il Grassina a questo punto pare tornato quello dell’anno scorso: quello che su un buon campo, contro una squadra aperta, faceva sognare. Bellini in contropiede va nuovamente a centimetri dal gol: incrocia, ma le unghie dell’estremo senese gli negano la gioia della marcatura.
Gli ultimi minuti vedono un Siena che si riversa in avanti, ma incapace di mandare in affanno i rossoverdi naturalmente trincerati tutti dietro la palla a protezione di Cecchi.
Un fallo ingenuo di Rosi al 90º sulla trequarti concede l’ultima occasione al Siena che porta a saltare anche il proprio portiere, ma la presa di Cecchi è sicura.
I 3 (forse pochi) minuti di recupero sono tutto sommato tranquilli, sembrano anzi passare in un attimo per i grassinesi a fiato sospeso che al triplice fischio possono lasciar eruttare la gioia per quella che sicuramente è la più prestigiosa vittoria conquistata dai rossoverdi in 75anni di storia.
Per quello che si è visto in campo forse sarebbe stato giusto un pareggio quale risultato, ma questa partita è iniziata ben prima del fischio d’inizio: le accuse di approfittare del Covid da parte di alcuni dirigenti senesi, le gratuite offese ricevute da una tifoseria con cui il Grassina non aveva mai avuto a che fare (proseguite anche durante e dopo la partita)…insomma se il calcio deve essere educativo, la vittoria del Grassina (al di là di quel che è successo in campo) è stata propedeutica a ricordare a qualcuno che in campo non scendono gli abitanti di una città, i trofei conquistati o gli anni passati in questa o in quella categoria; ma persone e che esse siano avversarie o compagne, meritano rispetto se – come il Grassina (squadra e tifoseria) non ha mai mancato di fare – ce lo hanno riservato.
Un unico, ma grande rammarico per questa vittoria bellissima c’è: non averlo potuto gustare nella bolgia che sarebbe stata la tribuna ospiti, tinta di rossoverde. Tornerà il calcio coi tifosi nelle curve, degli abbracci asfissianti, delle bandiere e i cori.
Intanto Grassina riprende la sua quotidianità con a referto un grande risultato e la consapevolezza che qualche senese in più ora saprà che Grassina esiste, dov’è e sopratutto che ha una squadra di calcio niente male.