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Antella, occhio alla truffa! Il racconto: si finge operatore di Publiacqua e tenta di stordire una signora






Quanto accaduto nella mattina di ieri nella frazione di Antella, denunciato da una famiglia locale, è decisamente grave: vi raccontiamo la ricostruzione della vicenda con l’obiettivo di allertare la cittadinanza ed in particolare modo persone anziane che vivono da sole o rimangono a lungo, nell’arco della giornata, senza parenti. 

Siamo in Via Peruzzi ed un uomo tra i 45 e 50 anni, altezza 1,70 m circa, suona al campanello di una signora ultra 65enne. Sono le 9:30 circa e la donna, da pochi minuti, è da sola nell’appartamento della figlia. L’uomo parla italiano, veste in abito ed ha un tesserino al collo recante nome e cognome (che la donna non vede bene non avendo gli occhiali), ha modi distinti e si presenta quale operatore di Publiacqua.

Comunica alla residente che, per via dei recenti lavori alla fibra ottica svolti ad Antella, sarebbe avvenuta una contaminazione delle condotte e che Publiacqua sta realizzando un’indagine casa per casa al fine di verificare l’acqua del rubinetto. E’ credibile, informato, ha persino il kit per la misurazione dell’acqua ma la donna non desiste e gli impedisce di entrare in casa, sottolineando che la residenza è della figlia, non sua.

L’uomo, allora, molto sicuro di sé ed evidentemente esperto, avanza alla mossa successiva: si fa dare il numero della figlia e finge una telefonata alla stessa per aggirare la signora. La strategia funziona e la donna, convinta dalla chiamata, acconsente all’ingresso del truffatore. 






L’uomo entra e si esibisce nel teatrino perfetto: utilizza il kit e verifica lo stato di purezza dell’acqua. Il cartoncino in dote si colora e il grado di contaminazione, a detta del sedicente operatore, è elevato: 89%. Effettua, stavolta realmente, una seconda chiamata ad un complice che probabilmente attende fuori: si scambiano parole preoccupate sul da farsi e convengono sulla procedura da adottare in questi casi. 

L’uomo allora informa: è necessario aprire tutti i rubinetti presenti in casa con pressione bassa. La signora acconsente e si avvia al piano di sopra per effettuare l’atto richiesto: lei in un bagno, l’uomo nell’altro del primo piano quando improvvisamente la signora antellese avverta un odore fortissimo, acre, assomiglia ad ammoniaca, forse è gas…e viene dall’altro bagno. 

La reazione della padrona di casa è improvvisa, capisce che qualcosa è stato spruzzato, si copre il naso e in maniera veemente si fionda al piano inferiore, uscendo nel piccolo giardino della proprietà. Senza perdere la lucidità, seppur colpita dal fetore e comprensibilmente spaventata dall’aver compreso le mali intenzioni dell’avventore, dice all’uomo che sta arrivando suo marito e che, se vorrà, continuerà l’indagine con lui. 

L’uomo si insospettisce, capisce e in pochi secondi è già fuori casa. 
15-20 minuti di tentata truffa sventata, fortunatamente, dall’attenzione della donna e dalla sua sensibilità olfattiva. Ma se…






Chiamati i Carabinieri dalla figlia, informata intanto dei fatti, gli agenti hanno confermato le mali intenzioni del falso dipendente di Publiacqua: nel bagno era stata effettivamente introdotta una sostanza con effetti stordenti con l’intento di anestetizzare la donna e probabilmente derubarla (con l’aiuto del complice in attesa in prossimità dell’abitazione). Per fortuna così non è stato ma vi consigliamo nelle prossime settimane di porre massima attenzione e non far entrare in casa nessuno, anche se professionale, serio e credibile. 

Stamani la residente antellese sporgerà denuncia contro ignoti per aprire ufficialmente il fascicolo d’ufficio e tracciare quanto successo. Non sarà sufficiente a individuare il malfattore che evidentemente aveva studiato i movimenti dell’abitazione e sapeva giorni e orari migliori per trovare la signora in solitaria ma consentirà ai Carabinieri di creare un precedente ed incrementare i controlli a riguardo. 

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