Avviso ai lettori: questo non è un articolo di cronaca e non ci saranno nomi se non il solo che conta ovvero quello dell’Antella.
“Antella in Festa” edizione 2025 è già storia ma di quella ancora fresca che richiede un commento, un plauso, dei ringraziamenti. Poi archivieremo la pratica e penseremo al prossimo evento, formato etnico, con la serata che immergerà l’Antella in atmosfere indiane. Oggi, però, il giorno dopo, tra uno sguardo alle affluenze del referendum e la noia di un lunedì lavorativo, ci sentiamo tutti un pò più comunità: si, perchè vedere piazza Peruzzi piena di gente è un bel riempitivo, per gli occhi ma anche un po’ per l’anima dei paesani.
E poi pensiamoci bene, anche questa è una sfida, un modo per mettersi in gioco ed uscire dalla benedetta comfort zone, prodigandosi in una versione alternativa della propria proiezione sociale e professionale: nessuno dei commercianti del CCN Antella impegnati nella quattro giorni è “event planner”, come si chiamano in maniera figa gli organizzatori di eventi; nessuno di chi ha preparato e servito panini è chef o gestisce un’attività di street food; nessuno è cameriere o maître di sala. Eppure, con un pò di pazienza da parte del pubblico, tra alti e ovvi (ma giustificati) bassi, ce l’hanno fatta dignitosamente: il prossimo anno andrà meglio e così via, l’importante è esserci, aiutare con il ricavato chi ha più bisogno, fare per far vivere il paese e la periferia. Premiati dal riscontro nella partecipazione, dagli incassi, dalle Istituzioni presenti.
In questo 2025, c’erano due novità assolute: era il primo “Antella in festa” organizzato in compartecipazione tra CCN Antella e Comitato Vivere all’Antella, oggi unite in una sola realtà. Era il primo “Antella in festa” con il tocco rosso rappresentato dalle maglie dell’ASD Antellese Calcio, la nuova società che militerà nel campo di Via Pulicciano e che, già in questi primi mesi di vita, sta tenendo fede ai valori fondanti: volontariato, partecipazione, spirito collaborativo. Il calcio di paese, anzi in paese, che aiuta ed è parte integrante del tessuto sociale nel quale insiste, valorizzandolo e contribuendo a renderlo ancor più vivibile. Bravi, pertanto, anche ai ragazzi e ai dirigenti vestiti di bianco-rosso!
L’Antella, come ogni altro paese, ha bisogno di unire le forze senza invidia, di prendere il bello delle novità e di farsi trainare dall’entusiasmo di chi ce l’ha per natura, di chi lo ritrova per strada, di chi lo porta per la prima volta, di chi ha l’età dalla sua parte. Pubblichiamo un pò di foto!
