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Animali da compagnia in ospedale e nelle Rsa: si alle visite ai pazienti ricoverati

Ricevere la visita del proprio animale d’affezione può aiutare la persona nel proprio percorso di cura. È dimostrato, infatti, che gli animali calmano l’ansia, trasmettono calore affettivo e aiutano a superare lo stress e la depressione. È con queste premesse che l’Asl Toscana sud est ha messo a punto una procedura aziendale per regolamentare le visite degli animali d’affezione all’interno delle strutture ospedaliere e delle Rsa del territorio con l’intento di favorire “l’umanizzazione delle cure”, quel processo che pone al centro di cura la persona e il proprio ventaglio di sentimenti e non solo la patologia.

Il regolamento consentirà, in totale sicurezza per le persone degenti e per il personale sanitario, l’accesso degli animali d’affezione a seguito di richiesta da parte del paziente. Non potranno, però, accedere al pronto soccorso, a neonatologia, alle aree ambulatoriali, di dialisi, di prelievo e di ristoro, nei day hospital e nelle sale operatorie. I dettagli della procedura sono stati illustrati ieri mattina nel corso di una conferenza stampa al Centro direzionale di Siena.

Come funziona

Il familiare, paziente o caregiver dovrà comunicare almeno 24 ore prima al personale sanitario della struttura il momento in cui avverrà l’accesso del proprio animale. Per gli accessi in ospedale dovrà essere preventivamente concordato con il servizio di accoglienza della direzione di Presidio il percorso da effettuare dall’ingresso per raggiungere la saletta di uso comune dove si svolgerà la visita. Per le strutture extra ospedaliere, il percorso verrà concordato con il personale sanitario al momento dell’autorizzazione. In ciascuna struttura organizzativa sarà consentita, inoltre, la presenza di un solo animale per volta e le visite verranno pianificate per non creare sovrapposizioni.

  “È un progetto che abbiamo fortemente voluto per tutte le persone che affrontano un percorso di cura e assistenza all’interno delle nostre strutture – ha detto il direttore generale dell’Asl Toscana sud est Antonio D’Urso – ed è frutto di un percorso condiviso con i dipartimenti di prevenzione, del territorio, dei servizi sociali, con le zone distretto e i presidi ospedalieri”. “La procedura aziendale regolamenta in modo sicuro l’ingresso dei pet nel totale rispetto della salute delle persone degenti e del benessere dell’animale – ha spiegato il direttore del dipartimento di prevenzione Giorgio Briganti –, sarà inoltre vincolante il parere del medico curante qualora non sussistano le condizioni per tali visite al paziente”.

“I 13 presidi ospedalieri della nostra Asl – ha aggiunto il direttore della rete ospedaliera Massimo Forti – accoglieranno in sicurezza gli animali nel rispetto di tutte le persone assistite. Inoltre, oltre 60 tra operatori operatrici sanitari hanno già iniziato la formazione per consentire una gestione ottimale del pet visiting”.

“Gli animali potranno far visita anche alle persone ospiti delle Rsa dell’Asl Tse e questo non potrà che portare giovamento a quella fascia di popolazione più fragile e vulnerabile” ha evidenziato la direttrice dei servizi sociali Patrizia Castellucci. “L’obiettivo è rendere adeguate le nostre strutture per accogliere gli animali da affezione come parte integrante del processo di cura per gli utenti”, ha dichiarato la direttrice sanitaria Assunta De Luca.

Per l’assessore toscano al diritto alla salute Simone Bezzini si tratta di un’iniziativa “d’avanguardia. L’Asl Toscana sud est è tra le prime realtà in Italia a strutturare il percorso per consentire la visita ai pazienti da parte dei propri animali di affezione. Un elemento importante perché la salute non è solo l’assenza di malattie o infermità, ma è anche legata al benessere fisico, mentale e sociale”.

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