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Affitti brevi a Firenze, al via il nuovo regolamento. Intervista al titolare di “Maison Florence”, società che opera nelle locazioni turistiche: “Abbiamo presentato ricorso”

Oggi, 31 maggio, entra in vigore il nuovo regolamento definito dal Comune di Firenze per limitare gli affitti brevi ma il caso-Sirmione è un precedente che può fare scuola. Intervista a Matteo Calamai, fondatore di Maison Florence

Firenze snaturata dal boom di affitti brevi, le tenaglie contro le keybox, gli student hotel, il nuovo regolamento varato dal Comune di Firenze, i pullman in seconda e terza fila sul lungarno Pecori Giraldi, le carovane di turisti mordi e fuggi, il centro storico disabitato dai fiorentini. In ordine sparso abbiamo citato una serie di punti e criticità legate ad un dibattito, quello sul turismo, che vive giorni concitati: oggi31 maggio, entra in vigore il nuovo regolamento cittadino predetto, stilato dal Comune di Firenze sulla base della legge regionale n.61 approvata a fine 2024. Ma…

La congiunzione avversativa anticipa le contromisure nella fattispecie di ricorsi: Il Tar del Lazio ha già dichiarato “illegittima la circolare del ministero dell’interno che imponeva l’identificazione fisica degli ospiti nelle strutture ricettive”, misura che di fatto non supporta la “crociata” contro le keybox ed il self check-in attuata anche a Firenze. Inoltre una trentina di realtà fiorentine, lunedì scorso, hanno incontrato i propri avvocati con l’obiettivo di impugnare il regolamento comunale vigente da neanche 24 ore.

Per approfondire il tema ed esplorare la prospettiva di chi lavora nel settore delle locazioni turistiche, abbiamo intervistato Matteo Calamai, fiorentino e titolare della società di property management Maison Florence.

Calamai, di cosa si occupa la sua azienda?
“Chi possiede un immobile può rivolgersi a Maison Florence per affidarne completamente la gestione nel mercato degli affitti brevi, cioè con permanenze inferiori ai 30 giorni. Ci occupiamo di tutto: dalla pubblicazione dell’annuncio sulle principali piattaforme turistiche, all’accoglienza degli ospiti, dalle pulizie e manutenzioni ordinarie fino alla gestione delle emergenze quotidiane. In pratica, solleviamo il proprietario da ogni incombenza legata all’affitto.”

Quanti appartamenti gestisce la Maison Florence ad oggi?
“Oltre 20 immobili nel centro storico di Firenze con una media di 40-60 presenze giornaliere.”

Come definirebbe l’impegno dell’amministrazione verso un “turismo sostenibile”?
“E’ a parer mio una demonizzazione degli affitti brevi: il Comune di Firenze scredita le locazioni turistiche dimenticandosi – volontariamente o meno – del profitto che portano alla città.”

Il turismo “mordi e fuggi” è quello di cui ha bisogno Firenze?
“No, infatti il nostro non si può considerare tale: la media di pernottamenti è di 2,7 notti e crea un flusso economico enorme; pensate alle imprese di pulizia, a bar e ristoranti, ai manutentori che operano nel nostro settore. Moltissime famiglie di fiorentini che si sostentano grazie a questo indotto. Il turismo “mordi e fuggi” che non porta beneficio alla città è quello dei pullman che scaricano comitive per il tempo di un pomeriggio. Chi affitta appartamenti, invece, non è soltanto un ospite di basso rango: abbiamo anche affitti a 450 euro al giorno, turisti che poi spendono a Firenze.”

La rimozione delle keybox con le tenaglie come l’ha vissuta?
“Campagna elettorale”.

Lei aveva keybox negli appartamenti gestiti?
“No, nessuna ma non sono contrario al loro utilizzo. Le keybox servivano per facilitare l’accoglienza ad orari improbabili ma non avrebbero evitato l’identificazione di persona del turista, obbligatoria: il pretesto della maggior sicurezza rispetto a chi arriva in città, pertanto, non regge e l’identificazione è assicurata con o senza keybox.”

Ha già notato dei cambiamenti in questi ultimi mesi?
“Sì, assolutamente. Sempre più spesso ricevo richieste da parte di proprietari interessati ad affittare i loro immobili, ma la recente delibera comunale approvata a fine luglio 2024 impedisce l’attivazione di nuove locazioni turistiche all’interno dell’area UNESCO di Firenze. Questa misura ha generato un clima di incertezza che scoraggia gli investimenti e complica il lavoro di chi, come noi, opera in modo professionale nel settore. A volte sembra che la battaglia contro gli affitti brevi non tenga conto del nostro contributo concreto: siamo tenuti a comunicare alla Questura i dati degli ospiti entro 24 ore dal loro arrivo, a riscuotere e versare la tassa di soggiorno per conto del Comune, a compilare i dati ISTAT e a identificare personalmente ogni visitatore. Sono responsabilità importanti che svolgiamo ogni giorno e che, oltre al nostro lavoro, contribuiscono anche alla sicurezza della città.”

Può quantificare l’indotto economico derivante dagli affitti brevi?
Nel 2024 il Comune di Firenze ha riscosso 77 milioni di euro soltanto con l’imposta di soggiorno, derivante da pernottamenti in alberghi, b&b ed anche locazioni turistiche: tuttavia circa il 40% di tale maxi importo deriva dagli affitti brevi. 

L’impennata degli affitti brevi è sotto gli occhi di tutti. A cosa attribuisce questo fenomeno?
“Credo che il motivo principale sia la mancanza di tutele per i proprietari. Molti, sulla base di esperienze dirette o racconti di altri, temono di finire in contenzioso con gli inquilini, di non riuscire a riscuotere regolarmente l’affitto o di non poter rientrare in possesso del proprio immobile nei tempi desiderati. Quante volte sentiamo storie del genere! In assenza di garanzie concrete, è comprensibile che un proprietario preferisca l’affitto breve, che offre maggiore sicurezza, flessibilità e controllo.”

In 8 anni Firenze è passata da 10 mila ad oltre 16 mila affitti brevi. Un’enormità: c’è il modo per non trasformare Firenze in una città vetrina?
“E’ già tardi. E’ uno stravolgimento che doveva essere prevenuto e invece ci scordiamo che dal governo Renzi in poi si è lavorato proprio in questa direzione: più aree pedonali, meno parcheggi, lo spostamento dei servizi fuori dall’area Unesco sono tutte misure che inducono i fiorentini ad abitare altrove. A Firenze centro non ci sono industrie se non quella che ruota attorno al turismo: adesso rincorriamo il problema impattando, dall’oggi al domani, su aziende e famiglie che vivono grazie a questo settore, rischiando di affossare le persone e generare rabbia diffusa.”

Cosa si può fare, allora?
“Regolamentare: no ai garage, no agli scantinati, no alla pubblicizzazione indiscriminata di appartamenti inadeguati.

Come quelli sotto i 28 mq resi illegali dal nuovo regolamento?
“No, non intendo questo: se un’abitazione di 25 mq è autorizzata a civile abitazione, regolare e senza problemi perchè non può stare sul mercato? Per di più, ed è questo il controsenso, si può affittare a lungo termine ma non si può concedere ad un turista che vuole visitare Firenze e che starà in casa giusto il tempo di dormirci? Si sta trattando la locazione turistica come il male assoluto.”

Avete previsto azioni di categoria in risposta alle recenti restrizioni?
“Sì, ci siamo già attivati sul piano legale: ci siamo rivolti a un team di avvocati per presentare ricorso. Un precedente significativo che ci fa ben sperare è la sentenza del Consiglio di Stato relativa al Comune di Sirmione. Alla base di tutto c’è un fraintendimento: il Comune di Firenze ha equiparato l’affitto breve a un’attività commerciale e, partendo da questa interpretazione, ha ritenuto di poterla regolamentare. Tuttavia, il Consiglio di Stato ha chiarito che la locazione turistica esercitata in forma non imprenditoriale non può essere assimilata a una struttura ricettiva e, quindi, non può essere sottoposta alla regolamentazione comunale. In altre parole, non rientra tra le competenze dei Comuni imporre limiti a un uso del patrimonio immobiliare che resta, a tutti gli effetti, privato.

A rafforzare la nostra posizione c’è anche un elemento istituzionale importante: il Governo italiano ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale contro la Legge Regionale Toscana n. 61, approvata a fine 2024, su cui si fonda anche il nuovo regolamento comunale di Firenze. L’udienza è fissata per l’8 ottobre e, in attesa del verdetto, rimaniamo fiduciosi nella giustizia.”

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