Emilio Marconi è scomparso all’età di 76 anni, lasciando quel vuoto tipico dei grandi personaggi che ci lasciano, incolmabile nei cari, in chi l’ha conosciuto, per l’intero territorio di Impruneta. Da poche settimane era in pensione ma, purtroppo, il destino l’ha strappato al vivere serenamente la terza età, libero da pensieri ed impegni. Per chi volesse salutarlo, Emilio è esposto alla Misericordia di Impruneta per tutto il giorno di oggi ed i suoi funerali si celebreranno alla basilica di Santa Maria di Impruneta alle 11:00 di domani, martedì 29 Aprile. Anche il sindaco Riccardo Lazzerini esprime condoglianze alla famiglia per la scomparsa di Emilio.
Emilio è stato una figura importante per Impruneta, gli imprunetini, il Chianti ed i chiantigiani: ha cullato le colazioni, i pranzi, le voglie dolciarie di chi transitava dalla via Chiantigiana e si fermava, tappa fissa, al n.20 dei Falciani. “Bar Marconi”, la porta del Chianti oppure il ritorno in città, assaggiando la prelibatezza della casa: la schiacciata con l’uva che le mani di Emilio impastavano come pochi altri in Italia…”era qualcosa di unico, ho girato l’Italia ma buona così non si trovava”, ricordano i figli Matteo e Niccolò.
Proprio con Matteo Marconi ripercorriamo la vita di Emilio, anzitutto quella lavorativa: aveva lasciato le redini del bar da poco, esattamente dal 30 Marzo, vendendo l’attività ma preservando il nome; pensate che i nuovi acquirenti, infatti, hanno voluto mantenere l’insegna ed il titolo dell’attività, quel “Bar Marconi” che era garanzia di storia e qualità. Ad Emilio, infatti, consapevoli della sapienza culinaria, avevano persino chiesto di rimanere “a chiamata” per imbastire la sua famosa schiacciata con l’uva, spettacolare ci ricordano le fonti.
Ma il Marconi era stato anche molto altro, al di fuori del suo alimentari dei Falciani: dal 2000 al 2004 fu presidente dell’Impruneta Tavarnuzze, società calcistica che era riuscita nell’impresa, grazie alle sue volontà e alla personalità conciliante, di unire le diverse anime delle due principali frazioni comunali, storicamente in contraddizione. Ad inizio secolo, invece, il vento nuovo portato da Emilio fu favorevole, tale da costituire un’unica realtà che sfruttava entrambi i campi ed era pertanto un pò imprunetina ed un po’ tavarnuzzina: allora la scuola calcio raggiunse il numero di 150 iscritti, i dilettanti militavano in Prima Categoria (risultato mai più ottenuto) e l’Impruneta Tavarnuzze aveva ogni squadra iscritta ai campionati giovanili. Un successo oggi difficile se non impensabile.
Passione, competenze, autorevolezza riconosciuta in paese: Emilio ha vissuto tra Falciani e Tavarnuzze, imprunetino doc, era stato anche calciatore con la squadra paesana ed era un grande amico di Enzo Forzieri, altro grande personaggio che ci ha lasciato di recente. Che fosse un periodo propizio per progetti lungimiranti e all’avanguardia lo si capiva anche dall’entrata delle società calcistiche nelle scuole: l’Impruneta Tavarnuzze fu tra le prime a promuovere lo sport nelle aule del territorio, capendo il potenziale di quest’azione mirata di scouting e formazione. Ad Emilio, infine, in collaborazione con il Comune di Impruneta, si deve l’intitolazione del campo sportivo di Tavarnuzze ad Ascanio Nesi.
Oggi, grazie anche all’impegno della famiglia, il Comune sta lavorando per intitolare ad Emilio Marconi il campo sportivo di Impruneta, noto come “I Pini”. Oltre alla cerimonia religiosa nella basilica di Piazza Buondelmonti, un altro momento per ricordare Emilio sarà il giorno successivo, mercoledì 30 Aprile, alla Casa del popolo del Galluzzo: qui, alle 18:00, il figlio Matteo presenterà il suo libro “Dall’altra parte della strasse” ed invita amici e conoscenti del padre ad essere presenti, sarà una nuova occasione laica per commemorare i’Marconi in maniera informale e non istituzionale, ma certamente profonda.