GOOGLE MAPS: DOVE E’ PITIGLIANO?
Guarda il nostro reel di Pitigliano, per la rubrica DCF IN TOUR
Pitigliano, per noi, è il borgo più bello della Toscana.
L’inciso è superfluo ma spiega l’affermazione: la bellezza oggettiva di un luogo diventa primato in maniera personale, soggettiva, legandosi magari a un ricordo piacevole, a un episodio, a un’esperienza intima.
Se comunque non è il più affascinante, sta sul podio o poco lontano, meritandosi a tutti gli effetti l’epiteto di “borghi più belli d’Italia” e guadagnandosi un capitolo dedicato nella nostra rubrica “DCF IN TOUR”. Visitarlo, se ancora non l’avete fatto, è un dovere!
Qui, in queste viuzze della Maremma, si respira la Storia…e non è un modo di dire: le tracce degli Aldobrandeschi – numerose tra Maremma e Monte Amiata – si intrecciano con quelle di due famiglie nobili, Medici e Orsini. Passando, poi, da intatti segnali di una comunità ebraica che qui è transitata fino a insediarsi, trovando rifugio e integrazione, come dimostra la costruzione della Sinagoga nel 1958.
Pitigliano è conosciuta, infatti, come “La piccola Gerusalemme”, dimostrando già nel suo “nomignolo” la tendenza ad un’accoglienza che getta radici nel 16° secolo: fu David De Pomis, medico, il primo ebreo a stabilirsi a Pitigliano, in seguito alle misure antisemite innescate da Paolo IV nel 1555 che coinvolsero l’intero Stato della Chiesa.
Pitigliano, grazie anche all’accoglienza riservata dal conte Niccolò Orsini, divenne riferimento e rifugio per molti ebrei, a maggior ragione quando il borgo non accettò le ulteriori restrizioni imposte agli ebrei dal Granducato di Toscana. Fino alla realizzazione della Sinagoga, nel 1958.
Perché, allora, malgrado l’accoglienza nota di Pitigliano vi è un ghetto ebraico? Ancora una volta è la Storia a darci la spiegazione: nel 1608, con i Medici, venne istituita una tassa per la sola comunità ebraica e nel 1622 arrivò l’imposizione di rinchiudere gli ebrei di Pitigliano in un ghetto, suddividendo di netto comunità ebraica e comunità cristiana (la porta del ghetto veniva serrata alle una di notte).
Oggi la comunità ebraica, anche successivamente alle leggi razziali della Seconda Guerra Mondiale, non è più numerosa come un tempo ma resta visibile e visitabile, a a partire dalla porta che ne indica l’ingresso: l’antico quartiere è caratterizzato dalla Sinagoga – aperta tranne il sabato –, da un Museo dedicato alla comunità, dal Forno delle Azzime e dalla Macelleria Kasher, dalla Cantina e dal Bagno Rituale.
Pitigliano è anche la capitale toscana del Tufo, la più importante delle tre gemelle tufacee: Pitigliano-Sorano-Sovana. Tre gioielli che vi consigliamo di inserire in un weekend in profonda Maremma. Su un promontorio di tufo che sale dalla valle sottostante, le abitazioni di Pitigliano trovano continuità con lo strapiombo, legando l’argilla tufacea alla pietra delle dimore: il paesaggio è incantato e il borgo da favola.
Realmente non si capisce come l’antichità potesse dar forma a quadri così perfetti e contestualizzati con il contorno a cospetto degli obbrobri che il funzionalismo ha imposto alla nostra contemporaneità. Con il drone, la visuale d’insieme riesce in parte a spiegarne la bellezza.
Dopo la porta d’ingresso al borgo, ben si nota l’acquedotto mediceo, costruito tra 1636 e 1639, composto da 15 arcate di cui 2 più grandi delle altre 13. Poco oltre si trova il Palazzo Orsini, che prima fu degli Aldobradeschi: pensato con il ruolo di Fortezza, oggi ospita il Museo Archeologico, il Museo di Palazzo Orsini, l’Archivio diocesano e la Biblioteca. Interessante è anche il cortile con il pozzo monumentale di forma esagonale decorato con bassorilievi raffiguranti stemmi degli Orsini.
Seguendo Via Roma si entra nelle viuzze caratteristiche di Pitigliano, contraddistinte da botteghe di artigiani, fino alla Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo e ancora oltre, smarrendosi nella bellezza che la storia ha saputo conservare.
Oltre alle già citate Sorano e Sovana, a pochissimi minuti da Pitigliano, concedetevi una visita (obbligatoria) alle VIE CAVE (questo il link per trovare la posizione esatta): qui troverete resti di mausolei di origine etrusca e fossati scavati dai nostri avi etruschi come passaggi ricavati nel cuore di imponenti rocce di tufo. Una sorta di canyon – con le dovute differenze, sia mai -, dove potersi inoltrare a piedi, che non hanno eguali in Toscana.
La visita alle Via Cave è a pagamento e si può effettuare in forma autonoma o con visita guidata.