Ore 16:30
Identificate le cinque vittime della tragedia di Calenzano: sono Vincenzo Martinelli, come già riportato ieri e Davide Baronti, anch’egli identificato qualche ore fa. Gli altri uomini deceduti, operai, sono Carmelo Corso di 57 anni, Gerardo Pepe di 45 anni e Franco Cirelli di 50 anni.
Carmelo Corso, originario di Catania, viveva a Prato dal 1993 assieme alla moglie a due figli, Elena e Dario. 57 anni ancora da compiere: Corso, inserito inizialmente nella lista dei dispersi, era entrato nel deposito appena quattro minuti prima della deflagrazione, alle 10:16. L’uomo lavorava come autista per la Rat-Raggruppamento Autotrasportatori Toscani, azienda con lo stabilimento adiacente al deposito Eni: in passato, aveva prestato servizio come guardia giurata per l’Eni.
Ore 15:30
Sono l’esplosivista Roberto Vassale e il chimico esplosivista Renzo Cabrino i due consulenti incaricati dalla procura di Prato per svolgere accertamenti per le indagini sulla deflagrazione. Entrambi hanno tra l’altro già lavorato come periti nella strage di Capaci, inchiesta di cui si è occupato il procuratore di Prato Luca Tescaroli quando era pm a Caltanissetta.
Ore 13:30
E’ stato purtroppo trovato anche il corpo dell’ultima persona data per dispersa nell’esplosione del deposito Eni a Calenzano. Le vittime salgono a 5, stesso numero dei morti sul lavoro della strage di Via Mariti lo scorso Febbraio. In mattinata erano stati trovati due dei dispersi che mancavano all’appello. Da quanto appreso, erano nell’area della pensilina dell’area di carico.
Sono stati tutti dimessi o sono in fase di dimissione dall’ospedale i feriti non gravi portati ieri con i mezzi del 118 al policlinico fiorentino di Careggi e all’ospedale di Prato. I tre presenti in quest’ultimo avrebbero già lasciato ieri l’ospedale. Tre le persone sempre ricoverate, tutte in codice rosso: sono i due pazienti del centro grandi ustionati di Pisa, entrambi in condizioni molto gravi, e una terza persona che si trova in subintensiva a Careggi.
Ieri la Regione aveva dato un bilancio di 10 feriti portati con i mezzi di soccorso negli ospedali. A questi si sono aggiunti poi almeno 17 persone, secondo il dato fornito sempre ieri dalla prefettura, che si sono presentate autonomamente negli ospedali, per ferite di vario tipo, comunque non gravi.
Ore 12:00
Identificata la seconda vittima: Davide Baronti, di 49 anni, era un autotrasportatore originario di Novara ma residente a Bientina, nel pisano, dove viveva con moglie e due figlie. Risulta dispersa ancora una persona. Le vittime sono 4, di cui due identificate: oltre a Baronti, è deceduto nell’esplosione Vincenzo Martinelli di 51 anni.
Ore 9:30 del 10 dicembre
Sono stati ritrovati due dei tre dispersi nell’esplosione al sito Eni di Calenzano. Da quanto appreso sarebbero stati ritrovati nell’area della pensilina dell’area di carico: salgono tragicamente a quattro le vittime accertate. Da quanto appreso i due cadaveri sarebbero stati ritrovati nel corso delle operazioni propedeutiche all’avvio delle ricerche dei dispersi .Ancora in corso di identificazione tre delle quattro vittime.
Sciopero e assemblea alla raffineria Eni di Livorno
A seguito della tragica esplosione di ieri nel deposito Eni di Calenzano, è stato proclamato oggi uno sciopero di due ore con assemblea e presidio davanti alla raffineria Eni di Livorno, da Fim Fiom Uilm di Livorno e il Coordinamento Rsu delle ditte dell’indotto Eni. Almeno 500 lavoratori da stamani alle 8.30 si sono riuniti in assemblea davanti ai cancelli della raffineria Eni. “Lo sgomento – dicono i sindacati – è per quei lavoratori e per le loro famiglie, questa è una guerra silenziosa che sembra non finire mai e suscita interesse sempre solo dopo tragedie come questa. La rabbia perché non si può morire lavorando”.
Ore 19:00
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato al Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani per avere informazioni sui feriti, per portare la solidarietà alle famiglie delle vittime e per ringraziare i soccorritori che sono intervenuti con grande professionalità.
Ore 18:30
Due ustionati gravi: un 51enne della provincia di Livorno (Collesalvetti) portato al centro Grandi Ustionati dell’ospedale di Cisanello (Pisa) ed un altro uomo, anche lui grave a causa delle ustioni, portato all’ospedale fiorentino di Careggi. Si tratta di un uomo proveniente dalla Basilicata, e in particolare originario di Villa d’Agri (Potenza). Per quanto riguarda i dispersi, si tratta di persone originarie di Catania, di Matera, di Novara. Un’altra persona che manca all’appello è nata in Germania. Altre sette persone sono state refertate in ospedale ma le loro condizioni non destano preoccupazione. Altre 17 persone invece si sono presentate nelle strutture ospedaliere di Firenze e provincia in maniera spontanea per curare ferite minori conseguenza dell’esplosione.
Vincenzo Martinelli, per ora la vittima identificata, era padre di due figli e risiedeva a Prato. Originario della Campania.
Ore 18:00
Proclamato lutto regionale per mercoledì 11 dicembre
Ore 17:30
Ci sono ancora 3 dispersi. I tecnici dell’Agenzia regionale Toscana per la protezione ambientale sono sul posto per valutare le potenziali ricadute degli inquinanti, inclusi eventuali effetti sui corsi d’acqua. Lo scrive il governatore della Toscana Eugenio Giani sui social spiegando che l’incendio nel deposito carburanti, che ha causato almeno due morti, 9 feriti – tre dei quali ricoverati in codice rosso – e 3 dispersi “è stato contenuto rapidamente e la colonna di fumo si è alzata notevolmente a causa della differenza di temperatura tra i fumi e l’atmosfera. La situazione – assicura Giani – è sotto controllo. Sono state spente le fiamme evitando che ci fossero contatti con i depositi di carburante. I depositi sono rimasti intatti“.
Secondo una prima ricostruzione, l’esplosione sarebbe avvenuta a seguito della perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti. E’ quanto si apprende dagli inquirenti. L’area in cui è avvenuta la deflagrazione è stata posta sotto sequestro. Si chiama Vincenzo Martinelli, 51 anni, la prima vittima identificata, era autista di autocisterne e viveva a Prato. I morti e i dispersi, tutti operai, hanno un’età compresa tra i 45 e i 62 anni.
La deflagrazione è avvenuta in un’area definita punto di carico dove le autobotti effettuano il rifornimento di carburante. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni segue con apprensione le conseguenze dell’accaduto e ed esprime il più sentito cordoglio per le vittime, la vicinanza ai feriti e alle famiglie colpite e il ringraziamento a quanti si stanno prodigando nei soccorsi.
“Ci sono 15 aziende nei dintorni che sono state evacuate a scopo cautelativo, e che hanno subito danni. Sono in corso valutazioni per capire se si può tornare a lavorare in quei luoghi. Le scuole del territorio sono invece tutte aperte e Arpat è rassicurante sulla qualità dell’aria. La colonna di fumo densa che si è sviluppata era anche molto calda e si è alzata molto. Il vento era piuttosto importante oggi, e quindi si è tutto disperso e non ci sono problemi per la qualità dell’aria”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Protezione civile Monia Monni parlando con i giornalisti nell’area vicino all’esplosione avvenuta oggi a Calenzano (Firenze). Evacuati da parte del Comune anche una piscina e il palazzetto dello sport che sono non molto distanti dal luogo dell’incidente.
“Sara aperto un procedimento penale per appurare eventuali responsabilità”. Lo annuncia con una nota il procuratore capo di Prato Luca Tescaroli che stamattina ha fatto un sopralluogo nel deposito Eni a Calenzano, dove è avvenuta l’esplosione.
“La situazione più grave è quella del grande ustionato che è a Pisa, e di una delle persone che sono qui che verrà accompagnata dal Pegaso a Pisa: là il centro grandi ustionati opererà su queste due persone”. Lo ha detto Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, parlando dell’esplosione di Calenzano. Giani, che si è recato all’ospedale fiorentino di Careggi, dopo la sua visita ha spiegato ai cronisti che “in questo momento le situazioni problematiche sono queste due, naturalmente sono coloro che erano vicini al luogo dell’esplosione, dell’incendio, che quindi hanno ustioni gravissime”, mentre “gli altri sono feriti più o meno lievi: per alcuni, soprattutto all’ospedale di Prato, proseguono gli accertamenti”.
Ore 14:50
Ore 14:15
Il Comune di Calenzano proclama il LUTTO CITTADINO per il 9 e 10 dicembre. Tutti gli eventi in programma sono sospesi. CiviCa Biblioteca di Calenzano resterà 𝗰𝗵𝗶𝘂𝘀𝗮 𝗮𝗹 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗼 Lunedì 9 dicembre. Ricordiamo che l’area di Via Erbosa / Via del Pescinale è sempre interessata dalle operazioni di soccorso e dalle attività dei Vigili del Fuoco e pertanto raccomandiamo di non transitare nella zona.
Ore 14:00
Il procuratore capo di Prato Luca Tescaroli si è recato in via Erbosa a Calenzano, luogo della tragedia di questa mattina. La procura di Prato ha la competenza anche su Calenzano, malgrado il comune ricada nella provincia di Firenze. Dopo l’accaduto la procura di Prato ha aperto un’inchiesta.
Ore 13:15
Alle 13 circa, sulla A1 Milano-Napoli è stata riaperta la stazione di Calenzano, in uscita da entrambe le provenienze, Firenze e Bologna. Attualmente non si registrano particolari turbative alla circolazione.
Ore 13:00
Ultimora: ci sono, purtroppo, morti e il conteggio sembra destinato ad aumentare. Ripercorriamo quanto accaduto in questa drammatica mattinata.
Una terrificante esplosione in un impianto industriale Eni, in via Erbosa, è rimbombata stamattina su Calenzano. Il boato si è udito alle 10:15 circa si è sentito, in maniera forte e impressionante, anche su Firenze e dintorni. La colonna di fumo è stata visibile per ore anche dai comuni vicini, prima che i Vigili del Fuoco spegnessero le fiamme, sul posto il sistema di regionale di emergenza sanitaria, Vigili del Fuoco e Forze dell’Ordine. Anche il Pegaso, atterrato sul campo del Calenzano.
Ignote ancora le cause della paurosa esplosione, ma il botto ha spaventato tutta la cittadinanza: sono tremate le finestre, rotti i vetri ai Gigli. Ci sono feriti causati proprio dai vetri andati in frantumi.
L’esplosione è stata sentita persino nella zona sud di Firenze, nel Comune di Bagno a Ripoli e a Grassina in particolare. Secondo quanto si apprende, ci sarebbero feriti anche a causa dei vetri esplosi nella zona. Per i cittadini di Calenzano è un boato “mai sentito”. Il Pegaso è atterrato al campo sportivo del Calenzano, allertati gli ospedali del fiorentino: ci sono molti feriti. Per il momento strade tutte bloccate, molti operai dei dintorni sono stati mandati a casa anche per l’aria non respirabile.
Bollettino ore 12:30
Fonti ufficiali riportano per il momento 2 feriti codice verde a Careggi, 1 codice rosso ustionato a Careggi, 1 codice giallo per trauma cranico a Careggi, 1 codice rosso centro grandi ustioni di Pisa, 2 codice gialli a Prato.
Bollettino ore 13:00
Sono in corsa tuttora le operazioni di soccorso, si consiglia di non aprire le finestre per le nubi tossiche sollevate in aria e di non occupare le strade nei dintorni della raffineria per consentire al meglio i soccorsi. La situazione al momento è la seguente: 9 persone trasportate e ricoverate in ospedale, 3 dispersi, 2 persone purtroppo trovate senza vita.
Sull’impianto Eni di Calenzano, quattro anni fa, Medicina Democratico Livorno aveva sollevato una questione sicurezza ma lo scorso anno Arpat aveva svolto delle indagini senza rilevare difformità che richiedessero ulteriori approfondimenti. L’impianto misura 170.000 metri quadri.