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Strage di Calenzano, i funerali delle cinque vittime: Franco, Vincenzo, Carmelo, Gerardo, Davide

Oggi, mercoledì 18 dicembre e domani, giovedì 19 dicembre, si terranno i funerali delle cinque vittime dell’esplosione nel deposito Eni di Calenzano, avvenuta il 9 dicembre scorso. Le prime cerimonie funebri saranno, come già riportato dal nostro giornale, in Basilicata: alle ore 10, a Sasso di Castalda (Potenza), quello di Gerardo Pepe, 45 anni; alle 10,30 a Cirigliano (Matera), quello del 50enne Franco Cirelli. Nei due piccoli paesi lucani ci sarà lutto cittadino.

Giovedì 19. invece, avranno luogo i funerali delle vittime toscane. A Bientina, in provincia di Pisa, alle ore 10 nella chiesa di Santa Maria Assunta, si svolgeranno i funerali di Davide Baronti, 49 anni.

Sempre il 19 dicembre a Prato, entrambi alle 15, le esequie in cattedrale di Vincenzo Martinelli e nella chiesa di San Giorgio a Colonica di Carmelo Corso, entrambi molto conosciuti nel pratese. Le esequie di Vincenzo Martinelli nel Duomo saranno presiedute dal vicario generale della diocesi di Prato monsignor Daniele Scaccini mentre il funerale di Carmelo Corso sarà officiato dal parroco don Andrea Adamek.

Le indagini

La procura di Prato ha assegnato 60 giorni di tempo ai consulenti incaricati di consegnare una relazione sul deposito Eni di Calenzano (Firenze). Di conseguenza l’impianto resta sotto sequestro e rimangono interrotte tutte le attività di approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione di carburanti e altri prodotti petroliferi.

E’ quanto si apprende dopo il primo sopralluogo tecnico tenuto stamani dagli inquirenti con gli esperti incaricati di redigere una relazione tecnica sull’impianto industriale. La stessa procura di Prato ha organizzato il lavoro dei consulenti suddividendolo in due collegi distinti. Uno è formato dagli specialisti di esplosivi (due professionisti, sono l’esplosivista Roberto Vassale e il chimico esplosivista Renzo Cabrino, entrambi operativi come periti nella strage di Capaci.), l’altro collegio è fatto da tecnici esperti di impianti industriale e di sicurezza sul lavoro (quattro periti).

Secondo quanto emerge la procura sta lavorando per individuare condotte attive o passive nel deposito, tali che abbiano eventualmente contribuito a cagionare il danno. Quindi, sempre secondo quanto si apprende ai margini dell’inchiesta, si profilano diverse, possibili, posizioni di garanzia. In particolare, emerge che gli inquirenti stanno cercando di comprendere sia i rischi generici sia i rischi specifici, ovvero quelli derivati dalla gestione e quelli dovuti all’attività nel cantiere, operazioni diverse, o svolte da chi gestiva l’area o svolte da operatori sul posto.

Sono tre corsie di carico, la 5, la 6, la 7 – dette baie, nel gergo merci – una vicina all’altra, quelle su cui si sta concentrando, secondo quanto appreso, l’interesse della procura di Prato per accertare le manutenzioni in corso la mattina dell’esplosione al deposito Eni di Calenzano (Firenze). Secondo un’ultima ricostruzione, la baia 6 è quella dov’è avvenuta l’esplosione; la corsia 7 è quella dove c’era un’autocisterna; alla baia 5 era prevista una manutenzione all’aspirazione dei vapori. Invece risulta che tra la corsia 6 e la 7 al momento dello scoppio era in corso una manutenzione a una condotta di carico dei carburanti. Inoltre, riguardo alla baia 5 è da stabilire, anche con l’ausilio dei consulenti, se la manutenzione era già iniziata quando c’è stata l’esplosione, o se l’intervento agli aspiratori di gas e vapori doveva ancora cominciare, come invece ha sostenuto l’Eni. Comunque sia, questa manutenzione straordinaria sul sistema di recupero dei vapori era prevista la mattina del 9 dicembre insieme all’altra alla condotta di carico dei carburanti, tra la corsia 6 e la 7.

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