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Si moltiplicano i cartelli-sfottò: da paese mortorio alla piaga traffico, Bagno a Ripoli usa la satira

Spuntano cartelli su ponti e strade ripolesi dove la campagna elettorale si divide tra Bagno a Ripoli e Firenze, non solo per la vicinanza che interessa obbligatoriamente ma anche per le gesta del sindaco Casini che si è catapultato in città, lasciando spazio alla bagarre politica tra Pignotti, Redini, Cellini, Barbarossa. Qualche apparenza a sostegno della lista civica “Bagno a Ripoli al centro”, dove è nota la presenza di Italia Viva…e poco altro per Casini.

Nel frattempo, però, frecciatine e critiche all’operato dell’attuale Giunta si moltiplicano e c’è chi ci ha preso gusto con striscioni e cartelli. Tre quelli apparsi nel weekend, lungo Via Roma, in pieno capoluogo comunale e a Ponte a Ema, dove già era stato appeso un altro messaggio.

Bagno a Ripoli city: un mortorio 
Casini: prima d’andà a Firenze lasciaci gli sciantillì 
Commisso imprestaci l’elicottero per tornare a casa

Ecco le scritte sparse per il territorio, spiegate così dai cittadini che stanno usando questo strumento “pubblicitario” per commentare alcune situazioni critiche su Bagno a Ripoli: “Il Sindaco nel video di propaganda di fine mandato (non a caso lanciato con una festa dentro al Viola Park) si vanta di aver reso la nostra comunità “più unita e più viva”. In realtà le scelte di assetto del territorio nel capoluogo spostano lo “sviluppo”, uno sviluppo di tipo consumistico e violentemente insostenibile, lungo la direttrice di Via Pian di Ripoli: Viola Park onnivoro, tutti gli annessi della tranvia, la previsione di nuove strutture ricettive, di nuovi insediamenti e di nuovi centri commerciali.

Queste scelte hanno contemporaneamente favorito la desertificazione del capoluogo storico: un numero sempre maggiore di attività commerciali hanno chiuso o chiuderanno (anche senza aspettare gli esiti della bretellina che al modico costo di oltre 42mila euro al metro e quasi 10 milioni totali permetterà di saltare il paese), non esiste nessun luogo di aggregazione (la SMS sta agonizzando), si espandono solo le agenzie immobiliari. I cittadini credono alla narrazione dello spot elettorale del sindaco? Non tutti, a giudicare dallo striscione apparso su via Roma desertificata.

Dopo Bagno a Ripoli, la satira ha campeggiato anche su Ponte a Ema: il primo cartello, sul ponte sull’Ema dopo la rotatoria in uscita dall’autostrada, si riferisce alle code del traffico in quella zona e all’aiutino chiesto a Commisso per bypassare le code…volando. Il secondo, sul ponte di via di Campigliano, ironizza sull’irrisolto problema delle ricorrenti esondazioni del fiume, l’ultima a Grassina nell’agosto di due anni fa. A Ponte a Ema ogni ponte ha il suo sfottò.
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