La segnalazione giunta in redazione da parte di un nostro lettore, Andrea Trambusti, autore di film proprio sulla Resistenza e promotore dei valori propri dell’antifascismo.
Ci si abitua a tutto, purtroppo è tristemente vero. Eppure ciò non giustifica il silenzio assenso che denota preoccupante assuefazione su vicende, gesti, simboli chiari di un passato omicida e nefasto. Hannah Arendt pubblicò nel 1963 il saggio “La banalità del male”, dopo aver assistito al processo contro il criminale nazista Adolf Heichmann ed accorgendosi di come il gerarca avesse ubbidito agli ordini dei suoi superiori, senza comprendere la gravità di quanto stesse accadendo e riscontrando quanto male possa annidarsi dentro un’apparente normalità.
Evidentemente, con le dovute differenze dettate dall’epoca storica, si vedono ormai saluti romani e svastiche con una frequenza che suscita preoccupazione, senza che tali simboli vengano denunciati o puniti (la Legge Scelba dice che è perseguibile di apologia di fascismo chiunque «esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche»). Domenica scorsa il curvino della Lazio si è esibito nel saluto fascista, tantissimi giovani con il braccio destro teso…senza che facesse alcun rumore. Oggi, invece, riportiamo una segnalazione giunta in redazione da un nostro lettore che ha riscontrato un fatto spiacevole: una svastica disegnata sui muri del bagno della palestra del Gobetti Volta, frequentato dagli studenti dell’istituto ma anche da molti giovani ripolesi iscritti ad associazioni sportive che utilizzano lo spazio nelle ore pomeridiane. Insomma, un luogo vissuto da tanti giovani che possono rischiare di banalizzare quel simbolo e di conseguenza un fenomeno la cui memoria perde di vitalità allontanandosi cronologicamente dall’evento storico.
Riportiamo la testimonianza del nostro lettore, Andrea Trambusti, ripolese appassionato di cinema e storia che realizza cortometraggi e film sulla Resistenza e sulla liberazione dal ventennio fascista.
“Qualche giorno fa, portando mio figlio nel pomeriggio a fare basket nella palestra della scuola Gobetti di Bagno a Ripoli, ho trovato una svastica rossa sulle piastrelle nel bagno dello spogliatoio dei maschi. Addirittura con tanto di gocciolamento a vernice che sembra sangue, oltre a delle scritte infantili e di carattere osceno. Penso che sia del tutto inaccettabile trovare, soprattutto in una scuola pubblica, il simbolo del male che più di tutti ha lasciato un segno indelebile della storia recente del secolo scorso.Inoltre all’ingresso della scuola media Granacci a pochi metri da li risiede il monumento alle vittime dell’olocausto, per altro ben rappresentato. Sicuramente è la bravata di qualche giovane, non penso vada ritenuta responsabile la scuola, anzi, la reputo del tutto innocente. Fa un po’ strano che magari chi si occupa delle pulizie e manutenzione dei locali non abbia provveduto a segnalare e far rimuovere tale simbolo.Viene da pensare che ancora oggi giorno alla vista di tali simboli si possa essere indifferenti e far finta di non vedere, magari, per evitare problematiche e polemiche. Dato che nel tempo libero mi occupo di rievocazione storica a tema tramite una nostra associazione dedicata e spessissimo collaboriamo con produzioni cinematografiche, musei, Comuni e organizzazioni varie a titolo memoriale, culturale e storico, proprio per preservare la memoria e trasmetterla alle future generazioni, alla vista di tali simboli in luogo pubblico non posso passarci sopra con atteggiamento indifferente. Sarebbe un affronto anche per i miei nonni che al tempo subirono drastici cambiamenti rischiando la loro vita.Invito e spero che chi di dovere rimuova quanto prima tale svastica, magari riportando un comunicato scritto a tutti gli studenti oltre che al personale della scuola. Colgo l’occasione per informarvi che il sottoscritto ha appena partorito un Film intitolato FIRENZE L’ABBIAMO LIBERATA NOI che mostra alcune vicende intraprese dalla Resistenza fiorentina raccontando il passaggio della guerra sul nostro territorio e zone limitrofi. Anche se non cc’è ancora un data per la premiere, l’idea sarebbe quella di presentarlo nel cinema di Antella con il benestare del CRC. Invito le scuole del nostro Comune a vederlo poichè il mio scopo è proprio quello di preservare la memoria specialmente a i giovani.”