La serata si è conclusa alle 23:34 con il voto unanime del Consiglio Comunale alla mozione unitaria che impegna Sindaco e Giunta a preservare il presidio scolastico di Panzano in Chianti. Trovata la soluzione per affrontare gli anni di cantiere.
Stavolta, per il Comune di Greve in Chianti, nessun clamoroso autogol.
La metafora calcistica non è casuale: ieri sera, lunedì 30 agosto, il campo sportivo di Panzano in Chianti si è trasformato nel teatro inedito del Consiglio Comunale Straordinario richiesto dalla cittadinanza e dai consiglieri di Opposizione. Il primo, come sottolinea il consigliere Giuliano Sottani, ad essere indetto “in trasferta” rispetto alla sala consiliare.
Fischio d’inizio alle 21:30: da una parte Giunta Comunale, consiglieri di maggioranza e di opposizione e dall’altra oltre 80 cittadini seduti e distanziati. Tra loro, a centrocampo, un microfono per gli interventi dei tre rappresentanti dei genitori (come da regolamento) – Elisa Maggi, Rina Lapini e Lorenzo Mancini – e, a tarda serata, di Don Alessandro.
L’unico ordine del giorno è noto: il futuro del plesso scolastico di Panzano in Chianti e di conseguenza delle 7 classi – 5 primarie e 2 infanzia – fin qui “abitanti” della struttura in Via G. da Verrazzano.
Dopo l’incontro del 20 luglio scorso alla Limonaia di Pescille, quello dei tanti “se” e delle pochissime certezze, il Comune di Greve in Chianti avrebbe dovuto comunicare alla popolazione la soluzione definitiva individuata tra la possibilità di un trasferimento provvisorio a Greve e la permanenza a Panzano. A 15 giorni dal rientro in classe (meglio tardi che mai) l’impegno è stato fortunatamente mantenuto.
Scuola a Panzano: un capitolo…soltanto interrotto.
Il clima rovente atteso alla vigilia è presto sfumato nel freddo umido della serata e nei contenuti smussati agli angoli espressi dal Comune. E’ stato il sindaco Paolo Sottani a prendersi la briga di annunciare, seppur in anteprima, il verdetto ultimo, con un tono di voce tra il sorpreso e l’ironico:
“Ah, pensavo lo sapeste ma lo ripeto: la scuola rimane a Panzano”.
Alle 22:00 circa il grande nodo si scioglie d’un tratto e i sospiri condensati di sollievo si alzano nell’aria. Genitori, commercianti, panzanesi tutti possono rasserenarsi rispetto al timore più grande, motivato anche dal calo demografico degli ultimi anni: ovvero che i lavori imminenti fossero il pretesto per chiudere il capitolo scuola a Panzano. NO, ora è certo, con tanto di delibera di giunta e mozione votata all’unanimità che impegna l’amministrazione a rispettare la parola data.
Si mette il segno ad un “libro” iniziato negli anni ’70 ed ora costretto, in virtù di indagini sismiche di secondo livello (ancora non concluse) e di lavori strutturali necessari, ad interrompersi…con la promessa di riprendere “il prima possibile” l’avventura.
E nel frattempo? Vi spieghiamo schematicamente cosa accadrà da qui a giugno 2023 (almeno), termine previsto per i lavori alla struttura scolastica di Panzano.
- La scuola Alighieri di Panzano in Chianti in Via Verrazzano chiuderà già dall’anno scolastico 21-22: il progetto (doveva pervenire al Comune a fine luglio, come disse il sindaco il 20 dello stesso mese) non è stato ancora definito e le indagini sulla struttura sono ancora in fase di realizzazione (iniziata nel 2019). Una volta conclusa questa prima fase, si aprirà la procedura di gara per la quale sono previsti tempi standard di 6 mesi. Una volta aggiudicata la gara, la ditta vincitrice aprirà il cantiere che dovrebbe durare un anno. Tempi complessivi stimati: 20 mesi. Obiettivo: rientro in classe a Settembre 2023.
- Le 5 classi della scuola Primaria rimangono fin da ora a Panzano in Chianti: già dal primo giorno di scuola, il 15 Settembre 2021, entreranno nella struttura delle “capriate”, adiacente alla scuola originaria (dove c’è la palestra) ed allestita per gestire l’emergenza.
- Le 2 classi dell’infanzia Rodari, invece, grazie alla disponibilità della Parrocchia di Panzano, saranno trasferite alla “CasaInCentro”, ma non da subito: per tale spostamento sono necessarie ulteriori verifiche sull’ex asilo (che effettuerà il tecnico a cui la Parrocchia locale aveva già affidato la riqualificazione) e, successivamente, le Autorizzazioni di Sovrintendenza e Asl. Tempi stimati per averle: 3 mesi. Pertanto, da Settembre a Dicembre, i 36 bambini di 3-4-5 anni delle due classi di infanzia saranno trasferiti alla Scuola Munari di Greve in Chianti. L’inserimento per i piccoli avverrà nel capoluogo mentre il ritorno a Panzano è previsto nel post vacanza natalizia, a gennaio 2022.
Come assicurato dall’Assessore Esposito, il trasporto scolastico – che il Comune organizzerà nei prossimi giorni, quando i genitori che ne avranno bisogno lo comunicheranno – da Panzano a Greve sarà gratuito per chi ne fruirà.
Inoltre, da sottolineare come investimento ulteriore per consentire la soluzione trovata, il Comune ha noleggiato fino a Giugno 2023 dei container che includeranno i servizi igienici a norma per i bambini della scuola dell’Infanzia e che saranno allestiti nel giardino della “CasaInCentro”.
“Non è dato (ancora) sapere”.
La frase risponde alla domanda: “Quali sono le tempistiche dei lavori?”
E’ questo l’interrogativo rimasto tale che spaventa tutti, per assurdo anche sindaco e giunta: si, perchè siamo in Italia, il paese che per definizione non rispetta le scadenze. Burocrazia, criticità, fallimenti, complicazioni, personale mancante e chi più ne ha più ne metta.
Il Sindaco Sottani ha dichiarato una cifra vaga, volutamente larga: 20 mesi per chiudere il cantiere che, però, non si ha la certezza di quando sarà inaugurato.
“E’ nostro interesse realizzare l’intervento nel minor tempo possibile”, dice il Primo Cittadino.
“Veglieremo sulle tempistiche ancora poco chiare”, sottolineano i consiglieri di Opposizione Baldi, Raveggi, Secchi.
1 – X – 2
La schedina della serata non è di facile interpretazione.
Per Giuliano Sottani non ci sono dubbi, è “1” visto che i panzanesi giocano in casa: “I genitori hanno vinto, abbiamo vinto tutti quanti”. C’è della verità.
La questione, chiaramente, non è riassumibile con un numero o una lettera e da questa vicenda, in particolar modo dopo il primo confronto, sembrava che ci fosse soltanto da perdere: voti e faccia per il Comune, tempo e legami per le famiglie, il più importante presidio di socialità e crescita per il paese.
Le relazioni dei genitori Elisa, Lorenzo, Rina hanno sintetizzato al meglio l’importanza imprescindibile di combattere la dispersione scolastica in età infantile ed il calo demografico della frazione con un progetto di società che getti fondamenta solide a partire proprio dalla scuola. Altro che chiusura: percorsi educativi e formativi POTENZIATI sia per studenti che per insegnanti (a questo sta lavorando l’assessore Esposito) e valorizzazione dei progetti già avviati come, per esempio, “progetto biblioteca”, “progetto Coding”, “progetto di musica”, l'”orto scolastico”.
Chiudere la scuola avrebbe significato smarrire dinamiche chiave di integrazione e inclusione fondamentali per un paese come Panzano in Chianti dove c’è una nutrita presenza di famiglie straniere. Avrebbe significato decretare la morte del piccolo centro. Così, per fortuna, non sarà.
A voler prendere il positivo, questa storia ci insegna – cogliendo le parole di Don Alessandro – che da una condizione di emergenza può scaturire un’opportunità di dialogo e cittadinanza attiva: la partecipazione e l’abnegazione dei genitori, la loro mobilitazione finalizzata all’obiettivo di preservare la scuola a Panzano, sono state decisive per condizionare la decisione amministrativa.