Notizie in Tempo Reale dal Territorio

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Parola d’ordine: rialzarsi! Con C-Brace si può…ma Antonio ha bisogno di noi

Andate su questo link (CLICCA QUI), cliccate su “fai una donazione” e segui i semplici passi per partecipare alla raccolta!






Sembrava la fine del mondo
Ma sono ancora qua
Ci vuole abilità
Eh, già

Vasco come colonna sonora di vita. Esempio, riferimento, ispirazione.
Poche righe che lo stesso Antonio Del Lungo trascrive sulla propria pagina Facebook e calzano a pennello per raccontare la sua storia: il prima e il dopo.
Per tutti, nell’arco dell’esistenza, c’è un punto di svolta o, se vogliamo, di non ritorno: per Antonio è arrivato drammaticamente nel 2018, un segno netto nel fisico ma non nello spirito, preservando malgrado tutto l’animo combattivo proprio del pugile.  Vasco c’era già nella vita di Antonio – anche cantante di una cover band del Blasco -, quando quattro anni fa un’infezione midollare, dalle cause ancora ignote, impattò sulla sua quotidianità, paralizzandola totalmente: del proprio corpo fin lì energico, Antonio riusciva a muovere soltanto gli occhi. 

“Se non ci credi tu, non ci può credere nessuno.“

Ancora Vasco per raccontarvi il “dopo” di Antonio, iniziato da un letto d’ospedale e proseguito in una palestra che lo accoglieva per sedute intensive di fisioterapia, a Villa Il Sorriso. Con una forza interiore incalcolabile, il 40enne ha deciso di perseguire nuovi e diversi obiettivi, togliendosi dall’angolo in cui il destino, in pochi tremendi istanti, lo aveva stretto. 

Attraverso la riabilitazione fisioterapica ha recuperato completamente l’uso degli arti superiori, grazie ai quali ha ripreso a fare sport accessibili come pallanuoto e pugilato, aggiungendo nuove ragioni ad una rinascita decisa – e iniziata – il giorno dopo il fattaccio.

“Non conta se finisci per terra, conta se ti rialzi”, narra una delle massime motivazionali. Rialzarsi, nel senso letterale e fisico del termine, è l’unica cosa che veramente manca ad Antonio nel percorso verso la normalità. Rialzarsi e abbandonare la carrozzina che lo accompagna nelle attività giornaliere: per quest’ultimo decisivo passo, il chiantigiano, ha bisogno di noi, di voi, di tutti!






Il motivo ha il nome commerciale di C-Brace ed è uno strumento di alta tecnologia che consentirebbe ad Antonio di flettere l’articolazione del ginocchio sotto carico, aiutandolo in maniera decisiva ad effettuare azioni oggi impossibili: sedersi, camminare su terreni pendenti o sconnessi, scendere le scale, piegarsi. Può essere indossato sotto i vestiti e con la nuova tecnologia di sensori permette un movimento più dinamico e reattivo.

L’ostacolo da superare insieme? Il costo elevato del C-Brace pari a 53.000 euro più l’intensificazione delle sedute fisioterapiche per apprenderne meccanismi e funzionalità, sì da poterlo utilizzare al meglio, per un totale stimato di 65.000 euro. Ecco perché Antonio, aiutato dalle amiche Francesca e Sara, ha lanciato una raccolta fondi attraverso la piattaforma Gofundme.com dove ognuno può contribuire con donazioni di qualsiasi cifra, in maniera semplice e autonoma.

Come fare? Andate su questo link (CLICCA QUI), cliccate su “fai una donazione” e segui i semplici passi per partecipare alla raccolta!

In poche settimane la storia di Antonio ha creato un vero e proprio movimento di mobilitazione collettiva, tale da avvicinarlo alla cifra necessaria all’acquisto del tutore C-Brace: ad oggi siamo a 255 donazioni effettuate per oltre 20.000 euro raccolti. 







“E’ tutto possibile con C-Brace ma può esserlo solo grazie al vostro contributo perché la spesa è al di sopra delle nostre possibilità. Abbiamo deciso di impostare questa campagna con una scadenza (entro l’anno) perchè dopo 4 anni durante i quali la vita di Antonio è stata messa in attesa, è giusto provare a recuperare del tempo. Inoltre, una volta acquistato lo speciale tutore, Antonio avrà bisogno di passare da 2 a 4 sedute alla settimana di fisioterapia per imparare a usarlo. E se la cifra necessaria per il tutore pari a 53.000 euro verrà superata prima della scadenza, l’importo eccedente (al netto delle tasse di transazione per i pagamenti e commissioni per la piattaforma gofundme) verrà impiegato per finanziare le nuove spese di fisioterapia. 

Torna in alto