Praticamente un anno esatto fa dallo spazio di questa rubrica alzammo il nostro grido di rabbia e protesta nei confronti di Anas e delle condizioni della superstrada Firenze-Siena. Passare un pomeriggio intero sotto il sole e nel traffico dell’Autopalio, tra cantieri infiniti e continui restringimenti, fece scattare in chi scrive un’insopprimibile desiderio di sfogo, alla luce di una situazione atavica e non più sostenibile per gli automobilisti.
Trascorso un anno, la Firenze-Siena è rimasta l’oscena vergogna di sempre, ma si ripresenta come necessaria una nuova invettiva rivolta a chi gestisce le strade nel nostro territorio: parlare di pancia ogni tanto fa bene, e i lettori sapranno sicuramente perdonarci – anzi è probabile che condivideranno ogni riga – se per il secondo giugno consecutivo si trovano a leggere una filippica contro l’incompetenza.
Gli abitanti dell’area metropolitana di Firenze pochi giorni fa non credevano ai loro occhi nel leggere i giornali: fino al 31 agosto, a causa di lavori alle gallerie Pozzolatico, Brancolano, Lastrone e Melaranciola, la stazione Firenze Impruneta rimarrà chiusa in entrata verso Bologna e in uscita per chi arriva da Roma. Tradotto, da un momento all’altro i geniali vertici di Autostrade per l’Italia hanno annunciato una rivoluzione della viabilità che renderà un inferno i prossimi due mesi, ovvero il periodo più caldo dell’anno e in cui la gente si sposta per andare in vacanza (oltre naturalmente a spostarsi come di consueto per andare a lavoro).
Una decisione davvero saggia e ponderata. E quando dovevano farli i lavori, forse nei mesi di lockdown e nei lunghi periodi di zona rossa in cui il traffico era al minimo? E come dovevano organizzare il tutto, non all’ultimo ma informando per tempo e valutando soluzioni alternative? Certo che no! Come da buona tradizione, i gestori della nostra rete stradale si sono mossi nella maniera più cialtronesca e folle possibile, convinti che il contentino dell’eliminazione provvisoria del pedaggio nel tratto Scandicci-Firenze Sud possa bilanciare il danno arrecato.
In effetti, in confronto alle arterie limitrofe l’autostrada A1 era fin troppo agibile e priva di problemi, se si eccettuano i continui rallentamenti dopo Calenzano da una parte e Firenze Sud dall’altra. Circondata da due tra i più mirabili esempi di vergogna stradale, l’Autopalio e la Fi-Pi-Li, Autostrade per l’Italia ha voluto raggiungere nell’Olimpo dell’incapacità gestionale Anas e la Regione Toscana, estraendo appunto dal cilindro questa fantastica soluzione.
Se ormai da decenni la Firenze-Siena si trova in uno stato pietoso con quotidiani rallentamenti, e se da un annetto imboccare la Fi-Pi-Li vuol dire mettere in conto almeno una mezz’ora di traffico, adesso anche l’Autostrada del Sole nel suo tratto fiorentino è divenuta una sfida col destino per ogni automobilista, e gli effetti si vedono già a un paio di giorni dall’inizio di questo esperimento estivo: pericolose code nei tratti ristretti, strade limitrofe come quella delle Bagnese prese inevitabilmente d’assalto e intasate, persone costrette a ricalcolare i propri abituali percorsi e ad uscire di casa con largo anticipo.
Il risultato del fare le cose alla bella Carlona è ben servito. Ma c’è senza dubbio di più. Non siamo solo di fronte a superficialità e sciatteria, qui si tratta soprattutto di una totale e assoluta incompetenza, di dirigenti strapagati che non sono in grado di fare il proprio lavoro, di carrozzoni insostenibili dove chi sbaglia non paga mai e dove negligenze ed errori si sommano nel tempo, mentre gli unici a rimetterci sono sempre e solo gli utenti.
Di fronte a questa pagliacciata decisa da Autostrade pare che le amministrazioni locali si stiano muovendo per esprimere la propria rabbia e chiedere spiegazioni, e ci auguriamo davvero che ciò corrisponda a verità, anche se risulta difficile immaginare che certi Sindaci possano fare qualcosa di concreto o addirittura essere presi sul serio dai propri interlocutori. Intanto la rabbia più forte è quella che sta emergendo dalla voce dei cittadini, stanchi di dover subire l’ennesima presa in giro da parte di offre servizi da terzo mondo.
Per il caos della Fi-Pi-Li sono già partite azioni importanti, con un gruppo di residenti del tratto compreso tra Lastra a Signa e Ginestra che hanno scelto le vie legali. Vediamo cosa accadrà con Autostrade. Di sicuro, forse è giunta l’ora che la gente si incazzi sul serio, per essere quantomeno ascoltata.