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Omicidio di Laura Frosecchi, la follia omicida di Scutti scaturita da un “grullo”

L’uccisione efferata di Laura Frosecchi, pagina nera che ha sconvolto la frazione sancascianese di Chiesanuova, svela nuovi retroscena emersi dagli interrogatori svolti. Davanti al gip Gianluca Mancuso, il 22enne Scutti si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il nipote della vittima, lo ricordiamo, ha ucciso la zia pochi minuti prima delle 10:00, sparando almeno 4 colpi da una pistola Fegyvergyar Budapest, unasemiautomatica di fattura ungherese risalente all’inizio del ’900.

Quel “grullo” che deve aver fatto scattare qualcosa nella testa del giovane, tanto da prendere la calibro 8 e sparare. Poi, si è barricato nel giardino di casa da dove ha prima avvertito una cugina, poi i carabinieri di San Casciano in Val di Pesa (Firenze).

Lo stesso Scutti, come ha spiegato il suo avvocato difensore e come riporta il Corriere Fiorentino, «era stato sottoposto a una perizia psichiatrica nell’ambito di un procedimento per maltrattamenti aperto dalla procura per i minori e l’esperto aveva stabilito che la capacità di intendere e volere di Scutti era grandemente scemata». 

Cosa avrebbe scaturito la follia omicida del 22enne che abitava di fronte all’alimentari di famiglia? Un “grullo” detto in maniera bonaria. Nella confessione riportata da Prima Firenze:

“Mi dà del drogato, dell’ubriacone.. in tutte la maniere mi ha offeso.. Ieri l’altro il mio nonno mi ha dato la schiacciata, alla zia ho detto buona e lei da dietro, ‘eccoci sentiamo questo grullo cosa ha da dire ora’. Per questo ho sparato, era fissa ad offendermi ogni giorno che passa, ogni volta”.
 
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