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Jacopo Vicini, prima le dimissioni poi la candidatura a Firenze: “Una città aperta ai giovani e un piano-casa, Funaro è la migliore perchè…”

Pochi giorni dal weekend più importante dell’anno per il Comune di Firenze, chiamato al voto l’8 e 9 Giugno al pari di altri 183 comuni che cambieranno la propria amministrazione. Si vota, per la prima volta, dalle 15:00 di sabato e fino alle 23:00 e ancora la domenica dalle 07:00 alle ore 23:00. In una grande città come  Firenze, votare significa scegliere con cura anche la propria rappresentanza a livello di Consiglio Comunale, figure di raccordo tra quartiere, cittadinanza e Palazzo Vecchio: si potrà esprimere la propria preferenza scrivendo il cognome del candidato. 

Oggi conosciamo meglio Jacopo Vicini, nato a Firenze nel 1986, da sempre residente fiorentino, per la prima volta candidato consigliere ma con un’esperienza professionale solida all’interno della macchina amministrativa: è stato anche Presidente di Destinatio Florence, ruolo che lo ha posto davanti ad uno dei temi cruciali della nostra città, quello del turismo. In sintesi, un esordiente molto preparato. 

Jacopo, infatti, è entrato a Palazzo Vecchio nel 2009, appena laureato in Scienze Politiche, iniziando la sua avventura lavorativa come responsabile di segreteria dell’assessorato allo sport: il primo grande progetto che l’ha visto protagonista risale al 2013, Mondiali di ciclismo tenuti a Firenze (quando un Nibali in fuga e in formissima cadde), prima la candidatura riuscita, dunque l’organizzazione non banale. Di grande evento in grande evento, un filo rosso tenuto insieme dal ciclismo: l’ultima manifestazione al quale ha lavorato è stato il Tour de France che partirà per la prima volta nella storia da Firenze, a fine giugno. 

Un cerchio, anzi una ruota, che si chiude…
“In questi 15 anni ho imparato molto, occupandomi sopratutto di grandi eventi e turismo. Ho trascorso anche un anno come Presidente della Fondazione Destination Florence, che mi ha permesso di portare avanti progetti di cui vado molto orgoglioso: tra questi la campagna “Enjoy e respect” e l’iniziativa “GenerAzione Casa”, una proposta di co-living tra studenti e over 70.”

Per la prima volta sei candidato in prima persona, come mai questa decisione?
“Si e non pensavo fosse cosi faticoso (sorride ndr). Avevo già affrontato altre campagne elettorali ma mai in prima persona. Ho deciso di dimettermi dai miei incarichi, sia come dipendente comunale sia come presidente e candidarmi al Consiglio comunale a sostegno di Sara Funaro, nella lista del Partito Democratico. Vorrei continuare a impegnarmi per la mia città, ma in una veste nuova, portando in consiglio le mie competenze e il mio amore per Firenze.”

Di cosa ha bisogno Firenze?
“I settori dove ho sviluppato maggiore esperienza sono sport e turismo. Credo spesso si sottovaluti il valore dello sport per il nostro territorio. Più in generale immagino una Firenze che sappia tenere insieme tradizione e innovazione: una città che sia aperta ai giovani ma continui a offrire servizi anche alle fasce più deboli. Ritengo fondamentale continuare a investire sul sistema tranviario e su un grande piano per la casa, per risolvere una delle urgenze di questo periodo.”

Perché pensi che Sara Funaro sia la persona giusta per guidare Firenze nei prossimi cinque anni?
“Sara conosce alla perfezione la città e devo dire che, forse, dopo 10 anni da assessore al sociale, ha maturato una incredibile tenuta psicologica. La capacità di rimanere lucida davanti ai problemi e prendere la decisione migliore credo sia una dote fondamentale per chi governa una città e ogni giorno è chiamato a prendere una decisione dopo l’altra. Sono convinto non ci sia persona migliore di lei per amministrare Firenze.”

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