In Comune di Barberino di Mugello, all’interno di un canile/allevamento di cani e pertinenze abitative, si è svolta una complessa attività di controllo sulla base di un decreto di ispezione della Procura della Repubblica di Firenze, da parte di militari del Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale CC di Firenze, col supporto di numerosi elementi dei Nuclei CC forestali della provincia di Firenze, con la collaborazione dei militari della Stazione CC territoriale di Barberino di Mugello (FI) e militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro, l’ufficiale veterinaria del Centro CC cinofili di Firenze.
E’ intervenuto per gli aspetti igienico veterinari il servizio veterinario ASL di Firenze e per gli aspetti tributari è stata coinvolta la tenenza della Guardia di Finanza di Borgo San Lorenzo. Per le verifiche sugli aspetti edilizi ha collaborato la Polizia municipale di Barberino di Mugello.
Le indagini e le conseguenti attività operative hanno interessato alcuni soggetti che in concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, hanno detenuto un numero di cani in condizioni incompatibili con la loro natura, in due allevamenti distinti all’interno di una proprietà isolata nell’alto Mugello. Gli animali erano detenuti in strutture abusive poiché prive del corrispondente titolo abilitativo e in area boscata senza le dovute autorizzazioni.
Dal punto di vista sanitario, sono stati eseguiti dei campionamenti delle feci di alcuni soggetti, da analizzarsi dall’istituto zooprofilattico di Firenze, per verificare la eventuale presenza di patologie in essere a carico dei cani, in particolare parvovirosi e giardia che, se non opportunamente trattate, provocano la morte soprattutto dei cuccioli. Dette malattie sono riconducibili a condizioni sanitarie precarie e scarso controllo veterinario. Gli esemplari appartengono alle razze bulldog francese, beagle, griffon bleu de gascogne e barboni.
La pg ha sequestrato documentazione e materiale di vario tipo, tra cui 600 dosi di vaccini, conservati nel frigorifero di casa. Non erano presenti registri e atti la cui redazione dovrebbe essere prevista in una attività di regolare allevamento.
I Carabinieri del NIL hanno scoperto tre lavoratori irregolari “a nero” e disposto la sospensione dell’attività, comminando le dovute sanzioni amministrative. Complessivamente sono stati controllati 194 cani distribuiti in due strutture. E’ apparso chiaro, rispetto al numero di esemplari dichiarati dall’allevatore all’Anagrafe canina regionale, che non è stata denunciata la morte di numerosi esemplari.
La Procura ha disposto il sequestro probatorio di tutti i cani presenti nell’allevamento. Per le irregolarità di vario tipo accertate, sono state segnalate all’AG tre persone. Inoltre saranno elevate numerose sanzioni amministrative da parte dei vari enti compartecipi, per i molti illeciti rilevati.