Oggi non è per niente facile trovare le giuste parole dopo anni di operato politico su questo meraviglioso territorio: prima da membro dirigenziale del PD, poi da Consigliere e Vice Sindaco ed infine da Candidato a Sindaco e Consigliere di opposizione. Oggi ho rassegnato, fatemi dire con gli occhi lucidi, le mie dimissioni da Consigliere Comunale, per motivi personali e professionali
Con queste parole, una settimana fa, Matteo Aramini comunicava le sue dimissioni da consigliere comunale di Impruneta, eletto nella lista civica Impruneta Futura da lui fondata e giunto secondo, per una manciata di voti (135), nella corsa alla “casa bianca” di Piazza Buondelmonti. Quasi un anno dopo, lo scenario personale di Aramini è cambiato e la sfida che andrà ad affrontare, facendo valere la sua recente esperienza amministrativa e politica, ci racconta di nuove prospettive e rinnovati stimoli. Una premessa doverosa: l’ex vicesindaco imprunetino, lo scorso ottobre, è entrato a far parte di “Azione“, partito creato da Carlo Calenda, ricoprendo il ruolo di “Responsabile degli Enti locali” per l’area metropolitana fiorentina. Per comprendere quali progetti futuri attendono Aramini, Dai Colli Fiorentini lo ha intervistato in esclusiva.
Aramini, giochiamo a carte scoperte, nel suo imminente domani c’è Firenze?
“Si, quantomeno per adesso ho dato alla Segretaria metropolitana di Azione, Milena Brath, la mia disponibilità a candidarmi quale consigliere comunale per il Comune di Firenze, ricevendo apprezzamento per la scelta. Azione supporterà la coalizione condotta dalla candidata sindaco del Partito Democratico Sara Funaro e per la prima volta si presenterà come forza politica a Firenze, rappresentando una realtà importante a livello nazionale. La sfida è stimolante, la speranza è quella di superare la soglia di sbarramento e raccogliere i voti per avere rappresentanza nelle Istituzioni cittadine.”
“Impruneta futura” è un progetto che andrà avanti malgrado l’uscita del suo fondatore?
“Si, assolutamente e la lascio in buone mani: Sabrina Merenda capogruppo (fu la candidata consigliera comunale più votata di Impruneta) e Tommaso Orlandini quale mio sostituto, assieme a David Biagiotti. Del resto, c’era già una contraddizione di fondo: “Impruneta Futura” è una lista civica apartitica mentre io, da ottobre 2023, ho sottoscritto la tessera di Azione, generando un’inopportunità rispetto alle basi di civismo fondanti la realtà imprunetina.”
Avrebbe mirato verso la città anche se fosse stato Sindaco di Impruneta?
“No, le scelte di oggi sono la conseguenza della sconfitta del 2023, seppur di misura. Volevo essere Primo Cittadino del territorio che abito da 40 anni, onorando l’impegno”.
Poteva candidarsi a Firenze senza dimettersi da consigliere comunale di Impruneta?
“Si, avrei potuto, almeno fino al responso del voto ma la mia è una scelta etica: ricoprire un ruolo istituzionale a Impruneta mentre si è impegnati in una campagna elettorale a Firenze? Sarebbe stato irrispettoso verso i cittadini, i colleghi consiglieri comunali e verso chi può dedicarsi, a pieno, alle istanze imprunetine. Per questo ho optato per un allontanamento volontario: ho altri progetti ed ho preferito lasciare spazio a chi può ricoprire la mansione completamente.”
Ci racconti gli scenari possibili: quali ruoli potrebbe ricoprire?
Intanto supportare Azione nella raccolta dei voti necessari per entrare in palazzo Vecchio, poi chiaramente venire eletto come consigliere comunale. Il resto, per esempio ruoli ancora più importanti all’interno della Giunta, sono temi che si affronteranno dopo il 10 giugno insieme alla speriamo nuova sindaca Sara Funero ed al partito. Una partita non marginale sarà giocata anche dal vento che soffierà nelle concomitanti Elezioni Europee. C’è anche il rischio che tutto vada per il peggio e se dovesse essere così citerò Mandela: “Non si perde mai, o si vince o si impara”, facendo tesoro dell’esperienza.”
La sua campagna elettorale è già iniziata?
“In parte potremmo dire di si, ma il vero prossimo passo è depositare le liste dei candidati, ultimo step per ufficializzare la posizione. In questa fase, a meno di 90 giorni dal 9 Giugno, sto lavorando per mettere insieme un gruppo di lavoro giovane e capace, composto principalmente da under 30, altro lato di questa esperienza che già mi piace.”
Ricordiamo alcune sfumature tecniche, tuttavia necessarie a comprendere il contesto: la preferenza per un consigliere comunale si esprime scrivendo nome e cognome, ulteriore difficoltà che metterà alla prova il candidato nella sua operazione elettorale e l’elettore nel suo sforzo mnemonico. Si possono votare fino a due consiglieri comunali, un uomo e una donna oppure un uomo o una donna e, per i Comuni come Firenze, vale il voto disgiunto: pertanto è possibile votare il candidato sindaco di un partito o coalizione ma esprimere la preferenza per il consigliere comunale (riportando nome e cognome) di un’altra lista.