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Incendio in una casa di Firenze: la storia del civico 11, da B&B a centro per minori

Sabato scorso, pochi minuti dopo le 19:00, fiamme altissime hanno divampato improvvisamente all’interno di un appartamento fiorentino, sito in Viale Michelangelo, a pochi metri dalla centrale piazza Ferrucci. Al secondo piano di un elegante villino situato al civico 11 il fuoco ha travolto l’interno, fino a non trattenere più le fiamme ben visibili dalla strada. 

La nostra testata è stata la prima ad informare i fiorentini dell’accaduto che, conseguentemente all’arrivo tempestivo dei Vigili del Fuoco, ha avuto ripercussioni anche sulla viabilità del sabato sera. Oltre alla cronaca, abbiamo ricostruito le vicende di quell’appartamento, che ha un trascorso di tagli di nastro, annunci e operazioni poi non portate avanti. A dare profondità alla notizia, è stato anche il consigliere di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi, che ha diffuso un comunicato sulla vicenda. 

Il villino in questione è stato anzitutto un bed & breakfast. Poi, al civico 11 di Viale Michelangelo, nell’anno 2016, il Comune di Firenze aveva inaugurato un progetto dedicato a individui e famiglie con disagio abitativo, economico e sociale: nel dettaglio quell’appartamento di lusso era stato donato dal privato all’ASP Montedomini che, insieme al Comune, aveva destinato l’immobile al social housing. Era il “condominio delle opportunità” e nel 2016 si trattava del primo progetto di autonomia abitativa con condivisione di alcuni spazi comuni e norme solidaristiche per regolare la convivenza tra gli utenti.

All’inaugurazione partecipò, oltre all’allora sindaco Nardella, anche l’attuale primo cittadino Sara Funaro ed inizialmente interessò 8 inquilini. Il progetto di social housing tuttavia chiuse nel 2017 e quella struttura ad inizio del Viale Michelangelo venne utilizzato successivamente come centro per minori non accompagnati, destinazione che ha tuttora. Nel dettaglio, al momento, erano 12 i minori residenti dentro l’appartamento andato a fuoco. 

Come riportato da Draghi: “Da tempo abbiamo ricevuto le lamentele di vicini e cittadini che segnalavano la presenza di ospiti e che spesso i minorenni erano lasciati senza educatori. L’incendio ha danneggiato pesantemente la casa che adesso è inagibile. Un luogo che non doveva essere utilizzato a quello scopo perché non aveva le caratteristiche per essere un centro d’accoglienza per minori stranieri non accompagnati”.

A destare qualche perplessità è pertanto l’adeguatezza della struttura rispetto all’uso ed una situazione abitativa delicata lasciata eccessivamente senza controlli, diventata poi pericolosa per l’incolumità dei minori, come testimonia l’incendio di alcuni giorni fa. Attualmente l’appartamento è sigillato e deve essere bonificato, dunque è inagibile: tuttavia, come riportano i vicini, alcuni minori hanno fatto accesso il giorno successivo l’incendio senza autorizzazioni e di nascosto per riprendere alcuni oggetti di loro proprietà.

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