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Il “Fa’ Festa” è di (contro)tendenza: la meglio gioventù del Galluzzo…e di virale c’è solo la voglia di aiutare!

CLICCA QUI PER VEDERE LA FOTOGALLERY COMPLETA

 

Siamo stati al Fa’ Festa e ci è piaciuto parecchio…

Potreste obiettare che il “piacere” è soggettivo ed è vero; però, osservando la scena nel suo complesso, abbiamo notato spunti oggettivamente positivi, propri di un ambiente sano, in crescita, potenzialmente esplosivo nell’accezione migliore del termine. Insomma, ganzo abbestia…anche se il “fa” non vuole l’apostrofo e nel titolo dell’evento – “Fa’ Festa” – c’è una certa licenza poetica che strizza l’occhio al toscanaccio.

Ma chi se ne frega del significante (la forma) quando è di gran lunga più importante il significato (il contenuto)? Appunto. Il Fa’ Festa, lo sapete, anima i giardini di Viale Tanini al Galluzzo per 13 serate, tutti i giorni fino al 9 luglio con musica live e presentazioni libri quindi cultura ma, anche, con mercatini, giochi, serata a quiz, ristorante-pizzeria, bar e pub. Andateci e noterete, come primo elemento, un esercito colorato di piccirulli in servizio volontario a far da spola tra cucina e tavoli: una marea griffata “Fa’Festa” con t-shirt gialle,  arancioni, rosse e viola, portano vassoi pieni di piatti gustosi, si divertono rendendosi utili alla causa e son belli come il sole.

 

In un quartiere di città come il Galluzzo, dove ci si conosce tutti, il Fa’ festa costruisce comunità e fa paese: e mentre i volontari più piccoli si mobilitano per il servizio al tavolo, i ragazzi tra i 13-14 fino ai 20-25 si spacchettano in un’organizzazione invidiabile. C’è chi spilla birra, chi sta al bar, chi coordina le comande e i più che, invece, animano la parte griglia e l’ala cucina. Pizze stese e schierate, poi infornate e sfornate: un secondo per la posa fotografica (dal profilo migliore) , due piroette per l’aria e si riparte. Dietro c’è chi frigge: patatine e frittura di pesce; e chi cucina: ravioli e altri primi, contorni e secondi. I dirimpettai, invece, stanno al caldo della griglia e ci danno dentro con hamburger, rosticciana e bistecchine. C’è di tutto.

Infine i veterani, si fa per dire, che neanche trentenni sono i più “vecchi” tra gli organizzatori, mandati in avanscoperta a curare accoglienza e cassa: Matteo, il presidente dell’associazione “La Scatola” e la Leti, la donna più attiva di Firenze.

Non abbiamo dimenticato nessuno e se vi sembrerà strano vi diciamo, invece, che è proprio come si vede: il “Fa’ Festa” raccoglie centinaia di persone, le mette a tavola e le intrattiene ed è organizzato e gestito da una “banda” di giovani locali riuniti nell’associazione “La Scatola”.

Per stavolta – e siamo contentissimi! – scriviamo di una controtendenza che assume un profondo valore sociale: meglio la “gang del Fa’ Festa” delle baby gang, molto meglio l’attivismo e la condivisione di uno spazio che il senso di noia declinato a distruzione e vandalismo.






La forza gentile del volontariato che diventa dirompente quando funziona e quando il contesto, come in questo caso, lo consente (e fa la differenza!). E poi, finalmente, un momento creato da giovani che, per forza di cosa, parla ai giovani, per smentire la solita narrativa che “qui un c’è mai nulla per i ragazzi”.

Ieri sera, sul palco del Fa’ Festa si sono esibite due band arrivate prima e seconda al contest lanciato dalla stessa associazione questa primavera: il “Fa’ Contest”. Gruppi musicali di giovani e bravi musicisti: i Cubirossi da Pisa e gli Abbuopillonzi da Firenze.

Il Fà Festa vi aspetta ancora stasera e tutti i giorni fino al 9 luglio: questo il programma completo (CLICCA QUI). 

 

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