Alvaro Andreucci, l’uomo di 82 anni che era scomparso ormai 14 anni fa nell’area di Rovezzano, è stato ritrovato poche ora fa. Il suo corpo, privo di vita, era celato dalla vegetazione a soltanto un chilometro e mezzo di distanza dalla sua abitazione, lungo la linea ferroviaria.
Un’area che era stata battuta nel corso delle ricerche, considerata la vicinanza dalla residenza di Alvaro e gli ultimi avvistamenti.
Il fiorentino era affetto da Alzheimer e a niente, purtroppo, sono serviti gli appelli social del figlio Gianni ed i servizi televisivi dedicati alla vicenda.
Alvaro era stato un musicista della Filarmonica “Giacchino Rossini”.
Il 31 luglio scorso era uscito di casa non facendovi più ritorno mentre due giorni dopo i familiari si erano rivolti ai Carabinieri per la denuncia. Nella giornata di ieri, dopo 13 giorni di ricerca e pressioni da parte del figlio Gianni affinchè fosse avviata una sensibilizzazione nei confronti della malattia dell’Alzheimer, si è riunito un tavolo tecnico in Prefettura con la partecipazione di Protezione Civile, Istituzioni, Forze dell’Ordine, rappresentanti dell’Associazione Penelope Scomparsi Uniti. Troppo tardi, però.
La Procura è intenzionata ad archiviare il dramma come “morte naturale” ma il figlio Gianni, al contrario, chiede che venga disposta l’autopsia.