Il disastro che ha toccato il cuore di Parigi l’altro giorno mi ha portata a riflettere, vedere Notre Dame tra le fiamme mi ha fatto male; in primis perché essendo una francese mancata provo da sempre un amore incondizionato per la Francia e quella costruzione per me non era una Cattedrale qualunque, Notre Dame ai miei occhi era la Signora delle Cattedrali ed in secondo luogo, ma non per importanza, anzi, perché è stato un grosso momento di perdita storica, culturale e di vita.
Questo triste avvenimento mi ha portata a pensare a quanto poco stimiamo, rispettiamo e “vogliamo bene” ai “pezzi storici” del nostro territorio, quelli che abbiamo sempre visto fin da piccini e che magari vediamo ogni giorno ma non li consideriamo mai più di tanto. Sì, belli, antichi ma questo è un pensiero per lo più sterile che finisce lì, quando invece, qualche volta, potrebbe e dovrebbe essere un po’ più profondo.
Dico questo perché l’essere umano non è eterno ma non lo sono nemmeno le strutture secolari e proprio Lunedì ne abbiamo avuto la macabra riprova.
Ragionando in piccolo e quindi sul mio paesello, vorrei parlare insieme a voi di un nostro simbolo che viene interpellato sempre un po’ poco, ovvero il buon vecchio Pozzo che da sempre controlla e guarda la nostra bella Basilica in Piazza Buondelmonti.
Per quanto ne so io, e sono ben accette le correzioni, il Pozzo è un imprunetino di lunga, lunghissima data e serviva proprio per far arrivare l’acqua in paese. La fonte idrica partiva dalla galleria filtrante sotterranea dal monte del Sant’Antonio, passava dalle tubature in via Cavalleggeri ed alimentava la cisterna situata sotto al Pozzo che, grazie ad una leva laterale, veniva azionato fornendo l’acqua al paese.
Il nostro caro Pozzo è un simbolo dell’Impruneta che tutti vediamo reiterate volte al giorno, anche solo attraversando la Piazza, o per andare alle Poste, o per prendere un caffeino veloce al Piro. Quel buon vecchio imprunetino c’ha visto crescere tutti, vede gli sposi novizi e dà un ultimo saluto a coloro che se ne vanno dal paesello, ha guardato tutte le Feste dell’Uva e tutti i mercati del Sabato mattina, eppure spesso e volentieri gli passiamo davanti senza nemmeno farci caso.
Credo sia importante “voler bene” ai simboli caratteristici e storici del proprio paese, piccoli o grandi che siano e lo so che è brutto, ma sono sincera nel dirvi che con la tragedia parigina, io stamani quando sono passata dalla Piazza, ho guardato il “mio” caro vecchio Pozzo con occhi differenti e gli ho anche sorriso.