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Greve, il Centrodestra parla di “devianze” e i Giovani Democratici rispondono: “Parole inaccettabili”

Basta la scelta di una parola, fuorviante o, anzi, sbagliata da utilizzare in quel contesto, per generare bagarre politica. Un termine che, inevitabilmente e chissà se volontariamente, genera fraintendimenti o strizza l’occhio a idee sicuramente non inclusive. Nell’epoca del politically correct, si sa, la libertà di espressione spesso incide anche sulla satira ma talvolta determinate uscite nascondono concetti pericolosi.

La questione in ballo è stata sollevata dai Giovani Democratici di Greve in Chianti, il cui Segretario, Niccolò Masiero, è tra i candidati consiglieri nella lista “Greve Casa Comune” a supporto di Paolo Sottani: il motivo? L’utilizzo di una parola sicuramente poco felice utilizzata in una grafica social da parte del Centrodestra che sostiene Roberto Abate candidato sindaco. 

Vi riportiamo il testo e l’immagine fedele della grafica incriminata: “Organizzare incontri per la prevenzione delle devianze e dei processi di marginalizzazione”. 

Indovinate qual è il sostantivo messo alla gogna? Esatto, è “devianze”…che detta così, senza argomentazione, lascia spazio a una libera interpretazione che genera equivoci, soprattutto considerando certi pensieri palesemente espressi da rappresentanti dell’attuale governo o da candidati di destra come il generale Vannacci. Devianze in termini di gender e gusti sessuali? Devianze sociali e frequentazione di brutti giri? Insomma, c’è differenza tra domanda e domanda. 

Il post segnalato dai Giovani Democratici grevigiani è rintracciabile assieme ad altri che propongono iniziative per favorire la vivibilità del territorio da parte dei giovani: il Centrodestra avanza programmi di potenziamento del rendimento scolastico, eventi culturali e artistici come concerti e cineforum, un maggior ascolto delle istanze giovanili, progetti di avvio al lavoro e infine, – testuali parole – “incontri con professionisti qualificati per prevenire le devianze giovanili e i processi di emarginazione, fornendo un supporto concreto e tempestivo”…rischiando il patatrac e generando la reazione degli avversari politici. 

Tra questi, ecco il commento dei GD di Greve in Chianti: “Nel primo post della campagna elettorale per Roberto Abate si legge che per la destra ‘i giovani sono il presente del nostro territorio’, eppure propongono incontri per la prevenzione delle – a detta loro – devianze. In quanto Giovani Democratici, ci chiediamo cosa intendano per ‘devianza’, un concetto ormai a dir poco anacronistico. È inaccettabile che nel 2024 si parli ancora di questo: il modello di cittadinanza proposto dalla destra si dimostra essere ancora una volta ostile verso le diversità e l’autodeterminazione dei giovani. Pensiamo invece che le nuove generazioni possano offrire una ricchezza di contenuti che va promossa e supportata, anche con l’aiuto del Comune, invece di piegarla attraverso incontri correttivi che richiamano periodi bui della nostra storia.”

Il post sotto accusa

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