Il bozzetto attaccato al muro come riferimento cromatico del restauro artistico.
Non è l’originale – quello è andato perso – ma Susanna l’ha ricostruito in base alla memoria storica e alle fotografie di allora. Là il verde, lì il rosso.
“Qui cosa ci va?”, chiede Caterina dall’alto del trabattello.
Ieri come oggi, nel 1975 come nel 2021, un solo giorno è stato sufficiente a realizzarlo dal niente o a rendere, al murales della Casa del Popolo di Grassina, nuova dignità. Da questa mattina sino al pomeriggio la storia locale ha assunto nuove tinte grazie ai “ragazzi” della Brigata Rodolfo Boschi: furono loro, nel cuore degli anni di piombo italiano e delle dittature militari sudamericane, a dipingere quel messaggio sul muro grassinese.
Ancora loro, quest’oggi, a prendere i pennelli in mano, organizzarsi e salire sulle scale: Susanna appunto (la disegnatrice), Leonardo, Francesca, Selena, Cosimo, Anna, Silva, Gianna, Cinzia, Riccardo, Sergio, Maurizio. Con Valentina che nel 1975 era appena una bambina ed ora è stata la fautrice di una “reunion” destinata alla riqualificazione. Con Caterina e Bernardo che allora non c’erano ed oggi hanno rappresentato la connessione tra generazioni: genitori e figli, tempi totalmente diversi ma un legame che può rintracciarsi (anche) nella storia.
Le ragioni di quel murales che compie 46 anni sono da ritrovarsi nel Colpo di Stato militare occorso in Cile che provocò un ingente esodo cileno anche verso l’Italia. Nel frattempo, chi raggiungeva il nostro paese si trovava di fronte una Nazione colpita violentemente da uccisioni, rapimenti, scontri: uno di questi causò la morte di Rodolfo Boschi – era il 18 aprile, a Firenze – militante del PCI, omaggiato dai ragazzi grassinesi che, uniti in brigata, scelsero il nome del compagno fiorentino.
Un altro mondo che, tuttavia, ha lasciato segni forti: anche sul muro.
Rallentato dal covid, il restauro è finalmente avvenuto, organizzato dalla Casa del Popolo e sostenuto dal Comune di Bagno a Ripoli, rappresentato per l’occasione dalla consigliera Patrizia Mondini e dall’assessore Francesco Pignotti, presenti nel corso della mattinata:
“Una bellissima giornata – ha dichiarato Pignotti -, un momento importante di valorizzazione della nostra storia e affermazione di una memoria in difesa di principi cardine come libertà e democrazia. Tassello dopo tassello Grassina e il suo centro abitato stanno diventando sempre più belli e vivibili! Grazie alla Casa del Popolo di Grassina e alla Brigata Rodolfo Boschi!”








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