Nell’ultimo Consiglio Comunale è stata la mozione di Fratelli d’Italia e di altre forze politiche per impegnare l’amministrazione a destinare, per gli anni 2025 e seguenti, parte del gettito derivante dall’imposta di soggiorno a copertura dei costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, prioritariamente a beneficio delle utenze domestiche, avvalendosi così delle possibilità offerte dalle recenti modifiche normative con cui è stato ampliato il perimetro di utilizzo del tributo. Il valore prodotto dal turismo anche in termini di gettito fiscale con ricadute tangibili e visibili sui residenti.
Il Comune di Firenze, tuttavia, aggiunge il carico nella battaglia per evitare il proliferare degli affitti turistici brevi in città e, conseguentemente, intervenire per abbassare la TARI. La sindaca Sara Funaro, intervistata da Repubblica, ha affermato di essere pronta ad alzare la Tari per chi gestisce più di quattro case, creando con il ricavato un fondo per abbassare la tariffa ai residenti: “Ho dato mandati agli uffici – ha detto – di lavorare per andare a differenziare la tariffa della Tari, sui rifiuti, per le case che vengono usate con finalità domestiche e quelle che vengono destinate ad attività ricettiva.
“Oggi chi gestisce 600 appartamenti paga la stessa Tari di una famiglia, e non è corretto. La normativa nazionale ci permette di agire su chi affitta più di quattro case”.
Sullo sfondo è in corso la battaglia legale sullo stop agli affitti brevi nel centro storico Unesco: la prima delibera che serviva ad arginare gli Airbnb venne creata dall’allora sindaco Dario Nardella, poi decadde; la seconda è stata portata mesi fa in Consiglio comunale da Funaro, ha ricevuto l’ok dall’assemblea cittadina ma sono stati presentati ricorsi al Tar.