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Firenze fiorisce! Distese di tulipani in tre parchi cittadini: da ammirare…e cogliere

Articolo curato da Agnese Paternoster 






Un parco dove ritrovare la pace, godere del sole, godersi i tulipani in fiore, conoscere questo fiore e raccoglierlo per portarlo a casa. Questa è la sintesi del progetto ‘Wander e Pick’ che è tornato nel fiorentino a partire da Sabato 2 Aprile.

Quest’anno il progetto non si svolge nel Parco a Mensola, ma coinvolge tre parchi: il Parco del Castello dell’Acciaiolo a Scandicci, a ridosso delle antiche mura di Lastra a Signa e nel Giardino del Bardo, presso Villa Corsi Salviati, a Sesto Fiorentino.

I parchi saranno aperti tutti i giorni dalle 10 alle 19 e sarà possibile godere della vista di oltre 300 mila tulipani di 80 varietà e 10 mila narcisi. 

Il progetto è coordinato da Alessandra Benati dell’associazione Le Tribù della Terra che, raggiunta da “Dai Colli Fiorentini”, ci ha detto “di cercare di ricreare una cultura della floricoltura, dell’arte ecologica attraverso l’uso dei fiori in modo autentico. Per questo ne studiamo anche la storia.”






La visita a questi parchi, infatti, non è solo un’esperienza estetica e di riavvicinamento al verde, ma anche un modo per conoscere la storia dei tulipani. 

“I tulipani non sono olandesi, è un fiore che ha origine in Persia, in Anatolia. I sultani riempivano i loro giardini con questi fiori colorati e montavano delle lanterne sui gusci delle tartarughe per poterli vedere di notte” ci racconta Alessandra. 

Scandicci si potrà ammirare un grande labirinto floreale realizzato con i tulipani e delle speciali aiuole pensate anche per i più piccoli. A ridosso delle antiche mura di Lastra a Signa, con 40 mila tulipani, è stato creato un labirinto ludico che simboleggia le vie dell’acqua, in omaggio al vicino fiume Arno.

A Sesto Fiorentino invece 16 mila tulipani di 45 varietà rare ricorderanno Pietro Porcinai, famoso architetto del paesaggio fiorentino, con una citazione al Parco di Collodi. Si potrà anche ammirare la Rosellina Ragionieri, conosciuta anche come Rosa di Firenze, un fiore che da oltre 70 anni era andato perso e che l’associazione ha ritrovato e duplicato nelle stanze del Crea di Pescia.






In questi due ultimi parchi sarà possibile assistere a delle conferenze che avranno come filo comune i fiori: Fiori nel piatto, Erbe selvatiche eduli, Il giardino: il più puro dei piaceri dell’uomo, Fiori ed essenza della campagna etrusca. 

La fioritura durerà tre settimane, in cui sarà possibile accedere ai parchi, godere della bellezza e con un’offerta raccogliere i fiori.

‘Il verde dei fiori aiuta l’anima, ma serve anche a farci capire il ciclo della vita. Molti non vorrebbero raccogliere i fiori, noi li spingiamo a farlo. Se si coglie il fiore, il bulbo avrà maggiore energia. Infatti, ogni anno, regaliamo i bulbi a fine fioritura, in modo che possano continuare a vivere’ ci dice Alessandra Benati.

AGNESE PATERNOSTER
Orgogliosamente fiorentina, scrivo e racconto un territorio pieno di sorprese.
Curiosa e eclettica, non pongo limiti alla conoscenza

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