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Elezioni comunali

Figline, parla Vangi: “Siamo primi, altro che spacciati. Livorno? Verrà ripescato di sicuro”

Anno nuovo, storia vecchia: il Figline è primo in classifica: “E voi siete stati i primi a scrivere che avremmo potuto vincere ancora” sorride Gabriele Vangi, bomber dei gialloblù che ha un’ottima memoria.

Effettivamente è vero.

“Ci davano tutti per spacciati, e forse la forza ce l’ha data proprio quell’ambiente che non vedeva l’ora di vederci retrocessi in Promozione”.

Quanto è stato difficile ripartire dopo la batosta estiva post-processo?

“E’ stata durissima, c’è stato un fuggi fuggi di giocatori presi appositamente per giocare in Serie D, noi siamo stati presi alla sprovvista e anche io ho ricevuto moltissime offerte. Ma volevo rimanere a Figline a giocare la Serie D dopo tanti anni: alla fine è stata decisa la retrocessione in Eccellenza, e non me la sono sentita di andarmene. Ho scelto di dare una mano, questa società la sentivo mia e volevo restare qua a tirare avanti la carretta indipendentemente dal tipo di campionato che avremmo fatto”.

Cosa vi aveva chiesto la società all’inizio?

“La salvezza il prima possibile. Immaginatevi, i primi venti giorni ci allenavamo in 12 e stavamo in campo da soli. Ci ha dato una mano Gianluca Nocentini, allenatore della squadra Juniores, determinante anche lui in questo miracolo sportivo. E più di tutti ovviamente deve prendersi il merito il nostro allenatore, Stefano Tronconi: ha accettato di salire su un carro piccolo, dove in pochi sarebbero voluti stare”.


Che non era partito benissimo, vista la sconfitta alla prima giornata.

“Sì, con la Zenith siamo partiti male. Poi ci siamo ricordati della forza di questo gruppo, di giovani e vecchi. Più che il risultato, ad essere pessima era stata la prestazione: non avremmo meritato la vittoria. Lì abbiamo reagito da grande squadra: non volevamo darla vinta a chi ci aveva criticato dal primo momento, abbiamo trasmesso carisma a tutto lo spogliatoio e abbiamo cominciato a mettere in cascina punti con 12 risultati utili di fila. Peccato solo per il passo falso contro il Prato 2000, ma i punti che abbiamo sono quelli giusti. Ad ora è tanta roba: del resto ero rimasto per riabilitare il nome della società, e credo di averlo già vinto, questo campionato. Ora dico che l’appetito viene mangiando”.

Credi che ci saranno altre ripercussioni di quella vicenda sul gruppo attuale?

“Ho sentito tante voci, ma col fatto che vivevo quella partita da infortunato non ci volli pensare. Non mi sono concentrato sul processo, è un argomento delicato e particolare: tanto vale buttare energie sul campo. Se poi parliamo di ripercussioni in questo periodo, mi sembra che stavolta per decidere ci si metta parecchio: quando c’è stato da mandare il Livorno in Serie D però ci hanno messo tre minuti…”.

Hai più visto l’ex allenatore Becattini e l’ex ds Frediani?

“Nessuno dei due”.

Sono stati loro due i colpevoli del pasticcio in casa del Tau, quel 12 maggio?

“La giustizia ha fatto il suo corso ed è stato giusto che a pagare siano stati loro. Mi spiace solo per il presidente Simoni: sono sicuro che non ci entrasse niente”.

Torniamo al presente. La vera anti-Figline potrebbe essere la Castiglionese?

“Forse sì, ma anche la Fortis non è da sottovalutare. Hanno fatto un bel filotto di risultati, hanno dato continuità di rendimento e punti alla loro stagione. Per me lo vince una fra noi e quelle due: credo sia inverosimile che chi si trova ora a 25 possa fare 40 punti nel girone di ritorno. Della Castiglionese apprezzo Redi, uno dei giocatori più forti del campionato che insieme a Borghesi e Falomi forma un attacco super”.







Sei a 8 gol stagionali: un buon bottino?

“A inizio anno dissi che puntavo a 15 gol stagionali: tutto sommato sono in linea. A inizio anno vedevo che dal nostro gioco beneficiava più chi mi girava intorno, come Zellini che da esterno ha segnato cinque reti. Nell’ultimo mese invece ho visto che sono più coinvolto e questo mi fa piacere”.

Il gol più pesante?

“Contro la Castiglionese: a fine primo tempo eravamo sotto 1-3 e in spogliatoio ci siamo confrontati a lungo, dicendoci che loro potevano andare in difficoltà là dietro: bisognava crederci. Ho accorciato le distanze sul 2-3 e nel finale abbiamo pareggiato: eravamo sotto di due gol, abbiamo dimostrato di essere una squadra con gli attributi. Con quel pari abbiamo lanciato un segnale a tutti”.

Che voto diamo alla prima parte di stagione?

“Io do un bel 9. Abbiamo una rosa cortissima: giovani e vecchi stanno mettendo in piedi un’annata straordinaria. Sono orgoglioso di essere il capitano di una squadra come questa”.

Stai seguendo la Serie D?

“Sì, la sto seguendo. Auguro al Terranuova di salvarsi, l’anno scorso hanno fatto una cavalcata straordinaria”.

E il Livorno?

“Ingraneranno, entreranno ai playoff e verranno ripescati in Serie C: ne sono certo”.

Hai un tifoso in più a sostenerti ogni domenica, uno che la gara la guarda dall’alto.

“Pubblicamente al babbo ho dedicato un solo gol, anche perché quando faccio gol poi impazzisco, non mi rendo conto di niente. Ma quando torno a casa il primo pensiero va a lui che non c’è più da un anno, ancora non riesco a capacitarmene. Cerco sempre di renderlo orgoglioso”.

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