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Fiera di Antella, domande in libertà






“Poteva andare peggio, poteva piovere”, diceva Igor in Frankestein Junior.

Una frase cult del cinema utilizzata – ce lo potevamo attendere –  sul gruppo Facebook “io vivo ad Antella” da un cittadino antellese. Ieri, 5 Ottobre, primo lunedì del mese, avrebbe dovuto esserci la tradizionale Fiera di Antella, annullata in extremis a causa del maltempo. Previsto, disatteso. Con tanto di facile ironia scatenatasi sui social. E’ l’ennesima rinuncia alla quale questo 2020 pandemico ci ha messo di fronte malgrado, stavolta, la versione ufficiale riporti un’altra motivazione: l’allerta meteo, appunto, diramata dalla Protezione Civile.

Dell’acqua scrosciante in programma, tuttavia, neanche l’ombra.  Ma, come dice il proverbio, “meglio prevenire che curare”.

Eppure tale decisione, a prescindere dalla giornata soleggiata o burrascosa, solleva domande che condividiamo in questo articolo, domande che buttiamo là senza la presunzione di sapervi già rispondere. Interrogativi, pensieri in libertà.

La prima, più che un quesito, è una constatazione amara: nel 2020 in Italia, in un paese civilizzato con pretese da potenza mondiale, si muore ancora di maltempo (vedi Piemonte). E se non si muore si rischia la vita e si perde la casa (vedi Antella, si, qui da noi). E se va meglio, ma solo un pò, si allaga il negozio e sono nuove spese sulle solite spese. E, ormai quasi di norma, le strade si allagano, i tombini vomitano fango e detriti, mezz’ora di pioggia incessante mette in ginocchio un paese. Vi immaginate piazza Peruzzi ridotta a fiume, come l’abbiamo vista pochi giorni fa, mentre ospitava i banchi della Fiera? Un bel disastro.

In questo 2020, allora, è giustificabile e provvidenziale annullare una manifestazione per “allerta meteo”. Eccole le prime domande: succedeva anche in passato? E’ mai successo ieri? E’ aumentata la pericolosità degli agenti atmosferici o i nostri territori sono stati consumati a tal punto da non reggere più il colpo?






Il colmo, a voler ridere, c’è: la Fiera dell’Antella, manifestazione che da sempre è bagnata con una certa puntualità dalla pioggia, annullata per maltempo!
“Nova”, direbbe un toscano.
La decisione, che rispettiamo, crea un precedente: ogni evento di piazza, ogni inaugurazione, ogni rassegna più o meno tradizionale da realizzarsi sul territorio  (con tutto ciò che comporta a livello anzitutto economico) rischierà, adesso più di prima, di essere rimandata o cancellata per allerta meteo.

Il capitolo Fiera, inoltre, porge anche altre domande legate alla pandemia. Nel nostro articolo di un mese fa annunciavamo che l’evento si sarebbe tenuto, malgrado il virus, poichè normato come mercato di più ampie dimensioni e con il fine di dare l’opportunità agli ambulanti di avere entrate già ridotte all’osso. Poi le polemiche sulla piazza Social e la nuova impennata dei contagi, per molti reale motivo del dietrfront.

Nel sondaggio che abbiamo lanciato pochi giorni fa su Facebook, la maggior parte dei votanti ha espresso l’adeguatezza della misura presa sopratutto per il timore di far circolare ulteriormente il virus. Piccolo campione che, comunque, esemplifica il condizionamento da Covid tornato a farsi netto e tangibile.

Pertanto, considerando la nuova ondata, perchè non annullare la Fiera a causa dell’emergenza (così come successo per Fiera di Impruneta, Palio di Bagno a Ripoli, Festa dell’Uva ecc ecc)? Perchè prestare il fianco a facili ironie su una pioggia non scesa? Perchè dare adito a retropensieri e dare la sensazione ai cittadini – che avrebbero capito più la motivazione del Covid rispetto all’allerta meteo – di non ricevere la reale versione dei fatti?






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