«Coronavirus? Una guerra. Con l’Italia in prima linea»
“Non si combattono eserciti stranieri, non si spara, non si catturano prigionieri e dal cielo non piovono bombe. Eppure la vita quotidiana dei singoli e delle comunità è stata stravolta, e molte delle libertà più elementari sono state sospese. C’è chi non vuole utilizzare il termine ‘guerra’, ma io credo che sia proprio così”.
Prodotto del lockdown e dell’eccezionalità di un momento unico nella Storia, l’assessore ripolese Franesco Pignotti presenta la sua prima pubblicazione: “Sospesi. Breve racconto di una lunga quarantena”, edito da Mauro Pagliai Editore. Esigenza di raccontare una quotidianità distorta e stravolta dal virus invisibile, con spunti di riflessione sociale, sociologica, anche politica, finestra sul mondo aperta rigorosamente dai muri di casa, ambiente di confinamento forzato per ogni italiano. Tempo “ideale” ed ispirato per riversare nero su bianco una condizione comune di straordinarietà, “sfogo” divenuto col tempo libro di 96 pagine.
“Non sono uno scrittore ma amo scrivere. Raccontare ciò che stavamo vivendo e segnerà intere generazioni mi è venuto naturale. Nel libro descrivo momenti di vita quotidiana come il “far la spesa in quarantena” o non poter assistere ad una gara della tua squadra del cuore; mi chiedo quali comportamenti cambieranno a lungo termine e come saranno da ripensare i rapporti personali. Le scuole chiuse e lo sforzo eroico di infermieri, medici, oss. Come un documento storico, sarà interessante aprire le pagine di “Sospesi” tra qualche anno, ripensare e rivivere attraverso la narrazione un 2020 nefasto, ricordarne le sensazioni e raccontarle, magari, a figli e nipoti.” Come si legge nel comunicato stampa diffuso dall’editore: “Francesco Pignotti, classe ’89, laureato in Scienze Politiche, oggi è assessore per il Comune di Bagno a Ripoli e attivo politicamente in ambito metropolitano fiorentino. Da sempre appassionato di scrittura, dedica la sua prima opera pubblicata al tema di più stringente attualità, quello del Coronavirus, utilizzando come traccia una sorta di diario redatto nei giorni di confinamento domestico. “Scrivere”, confida, “serve a fermare immagini, sensazioni, pensieri, riflessioni, incertezze e dubbi sul presente e sul futuro”. Così, descrivendo la “normalità sospesa” di quei giorni, lo sguardo si sposta oltre la cronaca della quarantena per cercare di rispondere a quelle domande che tutt’ora tormentano buona parte dell’umanità: come è accaduto tutto questo? Quanto durerà? Come cambierà il mondo? “Ci siamo detti che ne usciremo solamente insieme”, ricorda Pignotti. “Avremo imparato qualcosa, o lo avremo dimenticato in fretta?” “Sospesi” è già acquistabile nelle librerie fisiche e online (tra queste Ibs, Amazon), oltre che nelle edicole del territorio ripolese.”