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Elezioni, Casini si presenta a Firenze e fiorentini: “Noi forza riformista”. Stoccate a PD e al Centrodestra

Cosa metto a disposizione dei cittadini di Firenze? La mia energia, la disponibilità ad esserci ed uscire dalle stanze e dagli uffici della politica, la mia esperienza amministrativa

Fa un certo effetto vedere Francesco Casini, sindaco di Bagno a Ripoli per gli ultimi 10 anni, tra le vie e nelle piazze di Firenze: da qui, ed in particolare dal Caffè Letterario delle Murate, è ufficialmente iniziata la sua nuova avventura elettorale rivolta alla città, a fianco di Stefania Saccardi e rappresentando la coalizione “Al centro” (PSI, Italia Viva, libdem), con l’obiettivo di entrare in Consiglio Comunale. E poi chissà…

L’upgrade di Casini è anzitutto geografico, dunque di rappresentanza politica: dal Comune di Bagno a Ripoli che stima circa 25.000 abitanti al Comune di Firenze, che di persone ne conta quasi 400.000. L’ambizione dell’attuale Primo Cittadino ripolese – lo è formalmente fino al 10 Giugno – è quello di far valere la propria esperienza amministrativa in un territorio limitrofo a Firenze e in Città Metropolitana dove ha ricoperto il ruolo di consigliere con deleghe alla viabilità ed edilizia scolastica, intercettare chi ha apprezzato il suo operato con il Viola Park, raccogliere un numero di preferenze adeguato a giocare un ruolo di spicco ad urne chiuse.

Qual è una buona e verosimile previsione per Italia Viva?

Se Firenze va al ballottaggio tra Centrodestra e coalizione Pd, Italia Viva (anche a seconda di quanti voti prenderà) potrebbe appoggiare il Pd al secondo turno, giocando la carta di uno o più assessorati. Casini, a quel punto, dati anche i dieci anni da Sindaco, sarebbe un assessore designato e perfetto. Supposizioni, per il momento.

Alle 19:00 circa di ieri sera, nel quartiere di Sant’Ambrogio, la conduttrice radio Eva Edili ha presentato Francesco Casini e Stefania Saccardi, giunta per un ovvio endorsement al suo capolista e “uomo di punta” di Italia Viva: “Tutti conosciamo il suo gran lavoro svolto con il Viola Park; se Francesco fosse stato sindaco di Firenze, probabilmente, avremmo già il nuovo stadio, realizzato con fondi privati e non con soldi pubblici che vanno investiti per altre priorità”. 

Poi, spazio a Casini, in un intervento di circa 40 minuti intervallato dalle domande della conduttrice, partendo anzitutto dalla presentazione: “Così si fa, quando non ci si conosce”. E di nuovo, per noi che ne seguiamo le gesta da anni, fa strano vedere il Sindaco in vesti nuove, sicuramente inedite, agli albori di una sfida fiorentina che scommettiamo lo intriga: 45 anni, in politica dal 2003, per la prima volta in Consiglio Comunale nel 2004, Sindaco dal 2014; due lauree, due figli e numerosi ruoli di rappresentanza socio-politica ricoperti (come, per esempio, Presidente della Società della Salute). 

Casini parla e si fa largo tra i temi cittadini anche attraverso i motti scelti per la campagna elettorale: un pò “Sindaco del Viola Park – come riportato sui manifesti diffusi in città – un pò “Fare bene, fare davvero“.  Sicuramente, nei suoi 10 anni da Primo Cittadino, non è mancato il pragmatismo, elemento che rappresenta al meglio lo slogan renziano “l’ora del fare”: i tantissimi nastri inaugurali tagliati, la Variante della Chiantigiana sbloccata, chiaramente il Viola Park ovvero il fiore all’occhiello della sua gestione e traino inevitabile per raccogliere adesioni a Firenze. 

Casini e Saccardi dicono si alla realizzazione della pista di Peretola, all’Alta Velocità e non rinnegano la tramvia. Cosa differenzia “AL CENTRO” dalle altre liste? “Siamo una lista con riconosciuta capacità amministrativa ed abbiamo mantenuto una visione riformista che il PD, da cui molti di noi provengono, ha perso, cedendo il passo a grillismo e populismo. Alla stessa maniera siamo una forza alternativa al Centrodestra, il cui candidato è un manager…non un amministratore: governare una città non è la stessa cosa di gestire un museo, per quanto bravo tu possa essere.”.

Con il passare dei minuti Casini si scioglie, entra nel merito di temi tipici fiorentini, come il Parco delle Cascine e infligge anche qualche colpo basso alla concorrenza: “Il parco deve tornare a splendere e non lo farà con l’isola sull’Arno o creando una società partecipata a gestione pubblica. Credo che dovremmo lanciare un percorso internazionale di recupero delle Cascine, un concorso di idee che coinvolga architetti, urbanisti, esperti del verde fiorentini e toscani, anche investitori privati se necessario, per riqualificare il parco.” 

Cascine che seguono inevitabilmente l’argomento sicurezza per cui Casini propone la necessità di incrementare, attraverso bandi specifici, il corpo comunale della Polizia Municipale: “Non posso pensare che i miei figli non girino sicuri a Firenze, far parte della Polizia Municipale va riconosciuto come una professione rischiosa e deve essere incentivata attraverso indennizzi.” Infine il tema del trasporto e della tramvia, con la necessità di garantire parcheggi scambiatori adeguati per consentire a chi proviene dall’hinterland di posteggiare l’auto e salire sui mezzi pubblici.

Voto 8,5 al tavolo del marchandising con tanto di portachiave, penna color nero, e vario materiale cartaceo degno di un infopoint turistico: tra le proposte anche un volantino-lettera di Casini che inizia con “Cara cittadina, caro cittadino…”

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