Tic tac, tic tac, il tempo vola ed infatti è passata anche la Fiera.
La Piazza Nova si sta liberando e le giostre, smontate pezzo dopo pezzo, tornano nei loro camion per la prossima tappa. Guardo quelle luci accese ed abbaglianti spengersi, i seggiolini delle catene vengono smontati, il Tagadà si chiude ed io sorrido a queste giostre che, nonostante tutto, hanno permesso all’Imprueta di trascorrere una settimana bella, viva, di “quasi normalità”.
Eppure di polemiche ne ho lette e sentite, ci mancherebbe che una volta l’imprunetino si goda quel che ha senza borbottare tipo pentola a pressione. “Ma perché qui…”, “Dovevano fare cosà”, “Eh ma là hanno fatto così”, “Secondo me l’era meglio se…” Uggiosi. Sì, propio uggiosi, invece d’esser tutti contenti della Fiera che, seppur ridotta, è venuta a trovarci, noi no, noi s’ha da bubare lo stesso.
Ma a questi “buboni” io voglio proprio dirgliela una cosa e so che il mio pensiero sarà appoggiato da tanti perché chi tiene davvero alla linfa vitale di questo paese ha apprezzato tutto di questa settimana. Non si può sempre aizzare polemica e fare polveroni, talvolta bisogna prendere atto delle situazioni, analizzarle, capirle anziché dare fiato alla bocca (o energia alle dita per scrivere su Facebook), imparare ad apprezzare ed esser grati. Ovvia.
Ma li avete visti i bambini? La loro felicità di poter risalire sulle macchinine a scontro? Sulle catene? Di acchiappare i cigni per vincere un piccolo premio? Ma avete visto il loro entusiasmo dopo praticamente un anno e mezzo che sono stati barricati nelle loro camere? Erano contenti, felici. Erano euforici di rimontare sulle loro giostre e già questo dovrebbe annientare ogni polemica a mio avviso. Quando un bambino sorride con gli occhi, abbiamo già vinto tutto.
E poi parliamo chiaro, noi adulti l’abbiamo disdegnata così tanto questa Fiera?
Ok, sono mancate delle cose, ad esempio i fuochi del Giovedì, la sfilata dei commercianti in attesa dei fuochi, i bancarelli e ristoranti in Barazzina ed il bestiame il Martedì ma senza queste cose non esiste la Fiera? Per un anno, possiamo apprezzare ciò che ci è stato concesso? No, s’ha da bubare.
Ed invece io mi sono divertita tanto lo stesso, sono stata col mio nipote sui gonfiabili, con le mie amiche ho mangiato la benedetta ciambellina (maremma ma come l’è?!) e coi miei amici ho rifatto il Tagadà (a sedere eh, c’ho una certa età!). Ma soprattutto ho riso, ho riso tanto. Ho mangiato anche parecchio croccante e le addormentasuocere, ovviamente.
Ecco cos’è la Fiera, la felicità di tornare bambini, di ridere per nulla, di leccarsi le dita dopo lo zucchero filato e di fare un tuffo nei ricordi d’infanzia.
Non possiamo bubare sempre, compaesani miei, non si può.
“E ora icchè c’è?” direte voi (perché sì, io un po’ ormai vi leggo nel pensiero) e non temete perché ora c’è Halloween, qualche negozio locale ha già pensato a qualche attività per i più piccoli, pensate a truccare e vestire i vostri bambini per andare a fare dolcetto o scherzetto e poi in un baleno saremo a Natale, le nostre attività paesane si addobberanno assieme alle nostre case, arriverà il programma natalizio ed accenderemo le luminarie per le nostre belle viuzze principali.
E’ passata anche la Fiera sì, ma possiamo non bubare e sorridere di ciò che abbiamo?
Pensateci un po’.