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E’ di nuovo mattina in America: Joe Biden, Dr.Jill, Kamala e la rottura del “tetto di cristallo”






E’ di nuovo mattina in America.

Sabato 7 novembre 2020 è nata l’Era di Joe Biden, diventato il quarantaseiesimo Presidente degli Stati Uniti d’ America: 273 voti contro 214 dello sfidante in carica Donald Trump. Repubblicani e Democratici hanno portato avanti una dura sfida per ben 4 lunghi giorni, segnati da un distacco che si riduceva a poco a poco , con un vantaggio imprevisto di Biden.

Riduttivo per ” Joe” dichiarare che il ” Trumpismo ” risulta messo al bando. Il neo Presidente con una signorilità Istituzionale impeccabile, decide di non esaltare la caricatura del Presidente uscente, dimostrando per la prima volta il carattere di un uomo inedito. Rinuncia a una visibilità immediata, rimandando il discorso di entrata alle ore una di notte (per l’ Italia). Del resto il sorpasso avviene con la conquista della Pennsylvania.

Qui, all’ angolo della dodicesima strada, il voto postale ha un peso decisivo. Donald Trump grida all’ imbroglio con la conseguente apertura di una scomoda lotta legale contro il neo presidente, considerata da una folla in delirante gioia per Biden una mancanza totale di Galateo Istituzionale, che mai nei secoli ha mancato di rispetto verso il presidente vittorioso. La vittoria di Biden intanto segna un cambiamento radicale , una rottura vera e propria nel modo di concepire una leadership, rispecchiandosi in un uomo dai dialoghi acuti e dalle ampie conversazioni, alla ricerca del compromesso mediatico, quello che nella Storia ha fatto la differenza fra un popolo e un insieme di popoli coesi.






La rottura ha avuto inizio con una impresa importante per Biden: la scelta di avere accanto come Vicepresidente la sua rivale storica, Kamala Harris, dimostrando che la bravura non guarda ad opposizioni o rivalse. Così per la prima volta gli Stati Uniti, grazie a una scelta decisiva, hanno rotto il ‘soffitto di cristallo ‘: quello che fa raggiungere vette altissime alle donne che si impegnano , ma poi le lasciano in sospeso, rilegandole al punto di partenza.

“Kamala vale” e sarà la degna Vicepresidente , contrapponendo al moderato Biden , il suo acuto socialismo. Per molti critici della Politica statunitense e’ per gli Stati Uniti il ritorno della dignità e questa si configura come la vera emancipazione , che esclude il ricatto. Per L’ Europa il tutto segna la ripresa della fiducia per gli Stati Uniti. Con Donald Trump l’ Europa era rimasta in disparte e forse sola, i repubblicani avevano motivato ciò come un atto che serviva a rendere l’ Europa indipendente dalla America stessa e non più rilegata ad un ruolo di leggendario sodalizio.

Con Biden, forse , può rischiare l’ Europa di illudersi ancora, come sostengono gli stessi Repubblicani , ma sicuramente questo porterà frutti buoni , escludendo con intelligenza il vizio, per esaltare la cooperazione e il sostegno. Arrivano intanto messaggi incoraggianti dai rappresentanti di tutta l’Europa, che si dichiara felice del nuovo Presidente. Non sarà certo semplice per Biden restare calmo davanti a una presa di posizione dei Repubblicani, che ancora denotano la frattura fra il Senato e la Camera di parte democratica. Trump resterà in carica fino a gennaio.

“Joe” nel frattempo sta creando una squadra di scienziati ed esperti di Coranovirus, con l’ obiettivo di posizionare l’ Usa dentro l’organizzazione mondiale della sanità , restituendo il progetto “Obamacare” nato il 25 marzo del 2010 con una assicurazione privata e aiuti pubblici, che Biden vorrebbe addirittura intensificare, importando anche farmaci dal Canada ad un prezzo inferiore.

Intanto a livello di Politiche della Pace desidera riallacciare i rapporti con Cuba. Le Politiche Ambientali saranno riprese , con il rientro degli accordi di Parigi e infine ci sarà il recupero di quello che Biden definisce come una violazione della dignità di una Nazione: violazione rappresentata dalla separazione di 500 bambini migranti, che ha visto il pianto autentico del Messico. Una ferita che priva la Nazione della dignità storica e umana che dovrebbe rappresentare l’ America e merita la effettiva e immediata composizione di una task force atta a riunire queste famiglie.

Famiglia, scelta, dignità, unione, le parole chiave del suo lungo e autentico discorso per la conferma della sua presidenza. A suo fianco quella meravigliosa donna bionda, che si fa chiamare semplicemente Dr. Jill: sua moglie dal 1977 e compagna dal 73 . Sottolinea come nessuno ha mai cambiato il suo cammino come l’ incontro con questa donna: una insegnante di inglese che ha dedicato tutta la sua vita ai bambini con disturbi emotivi e al progetto Book Buddies per i bambini meno abbienti.

Jill non smetterà di lavorare come insegnante , dimostrando l’ indipendenza di una donna dedita all’ Istruzione. Jill non resta chiusa nel ruolo di una First Lady ma va a rompere, oltre al ‘soffitto di cristallo ‘, un ‘muro di cristallo’ , che mette sempre un passo indietro le grandi donne dai grandi uomini. Con l’ America di Biden, due grandi donne saranno al fianco del nuovo Presidente degli Stati Uniti di America: Un unico grande continente , dove non esistono i colori della divisione. Che il mattino abbia inizio!






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