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Da Grassina a Panzano a piedi: quella scommessa durante l’estate del ’58…






Piazza di Grassina, agosto 1958. Un gruppo di persone discute animatamente. Arriva Piero Batacchi, 17 anni, incuriosito dal capannello di grassinesi che alzano la voce. È in corso un acceso dibattito nato da pochi minuti.

“Non bastano 5 ore per andare da Grassina a Panzano a piedi!”.

Due fazioni espongono le loro tesi, ragionando sul perché e sul come sia possibile o meno raggiungere la località nel Chianti, a piedi, in quel lasso di tempo.
Il giovane grassinese si lancia subito nell’animata discussione ed afferma di poter impiegare solo 3 ore e mezzo.                                                                                                             

I compaesani non se lo fanno ripetere e lanciano ufficialmente la sfida: 10000 lire la posta in palio per raggiungere Panzano in meno di 4 ore. La partenza è fissata per il giorno seguente. La voce si sparge in paese. Il giovane Piero è determinato a vincere la scommessa.

Oggi, oltre 60 anni più tardi da quel 1958, Google Maps indica 5 ore e 23 minuti per completare, in cammino, i 25km che separano il paese del Chianti da Grassina.







Dai Colli Fiorentini ha incontrato Piero Batacchi, a quasi 62 anni di distanza da quella giornata, per approfondire la storia di un aneddoto originale e divertente, figlio di un periodo storico probabilmente più semplice e spensierato, dove un casuale dibattito in piazza poteva sfociare in un evento tale da coinvolgere decine e decine di persone in un inedito corteo per le nostre colline.

Piero racconta:

Ero giovane ed incosciente. Fu un qualcosa di estemporaneo. Ripensandoci con lucidità, probabilmente non avrei accettato la sfida. Anche perché non ero allenato, avevo giocato a calcio nel Grassina a 15 anni e soprattutto non sapevo esattamente dove fosse Panzano, c’ero stato solo una volta a fare merenda.

Fissammo per la mattina seguente e ricordo che la notte dormii pochissimo per il pensiero. Fortunatamente, avevo degli amici che mi incoraggiarono a provarci. Qualora avessi perso, avrebbero messo anche loro i soldi per arrivare a 10000 lire, che al tempo rappresentavano un importo non da poco. Ricordo che la sera precedente “il Magnani” andò fino ai campi da golf dell’Ugolino per registrare i tempi della prima fase del percorso.

Quella mattina fissammo alle 7 in Piazza Umberto I. Mia mamma, chiedendomi dove mi stessi recando così presto, si vide rispondere un’improbabile battuta di pesca.

“Ma se non hai nemmeno la canna da pesca!”.

“Me la presta un amico!”.






In piazza c’erano già alcune decine di persone, pronte a supportarmi e, soprattutto, disposte ad accompagnarmi per assistere dal vivo all’evento.                                                                                                    La partenza della sfida non fu delle migliori. Arrivato alla curva del leccio, a 500 metri dalla partenza dalla Piazza di Grassina, mi prese un forte dolore alla milza. Probabilmente la tensione mi aveva giocato un brutto scherzo.

“Eccoci” pensai, “stai a vedere che figura in paese, mi fermo subito…”

E invece, poco dopo, il dolore passò e continuai, alternando marcia e corsa, a salire verso il Chianti. Attorno a me si era creato un vero e proprio corteo, motorini compresi, arrivando a contare una cinquantina di persone.

Gli amici grassinesi sostengono Piero, al centro nella foto.

Le persone che incontrammo per strada erano sorprese ed incuriosite dalla massa di gente che stava marciando verso Panzano. Durante il percorso chiedevo quanto mancasse, sentendomi rispondere distanze molto differenti:

“Mancano 12 Km” e poi un quarto d’ora dopo “tranquillo, mancano solo 14 Km!”.

Piero, in uscita da Greve, corre verso Panzano

Non mi rendevo conto di come dosare le forze: alcuni amici allora andarono avanti e mi fecero trovare qualcosa da bere al Bar a Chiocchio e ricordo mi venne anche passata della frutta. Dietro di me, gli amici reggevano il cartello “Piero, tu sei il Dordoni di Grassina” paragonandomi al famoso atleta italiano che aveva vinto l’oro della marcia 50Km alle Olimpiadi di Helsinki nel 1952. Allo stesso cartello vennero affisse le 10000 lire messe in palio. Con tutto questo supporto arrivai a Greve.

L’ultimo tratto di strada fu ovviamente il più faticoso. Ma con la forza di volontà, alla fine, arrivammo anche a Panzano in Chianti. E la scommessa fu vinta, con un sorprendente tempo di 3 ore e 22 minuti!.

Piero Batacchi e tutto il corteo, arrivati finalmente a destinazione, si fanno immortalare nella piazza di Panzano in Chianti
Da sinistra, Piero Batacchi e il cugino Giovanni Batacchi (sulla vespa nelle foto del ’58) oggi alla Casa del Popolo di Grassina

Ringraziamo i due Batacchi per la disponibilità a rievocare questo simpatico e folkloristico evento di tanti anni fa!

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