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Contagi nel Chianti: curva epidemica stabile, 17 i malati Covid

Sono prevalentemente uomini. Il più giovane ha 15 anni, il più anziano 93. I sindaci Sottani, Ciappi e Baroncelli: “la linea di crescita è ferma ma non abbassiamo la guardia, restiamo a casa e rispettiamo le regole”. Martedì un minuto di silenzio in ricordo delle vittime.






La curva epidemica da Coronavirus è stabile nei Comuni dell’Unione del Chianti fiorentino. Ad oggi il numero totale delle persone affette da Covid-19, dato che si registra sommando i casi identificati nei territori di Greve in Chianti, San Casciano Val di Pesa e Barberino Tavarnelle, è pari a 17 cittadini di cui 10 uomini e 7 donne.

“Da qualche giorno la linea dei contagi è ferma – dichiarano i sindaci Paolo Sottani, Roberto Ciappi e David Baroncelli –  non sappiamo certamente dire se è iniziata una fase declinante, come ci auguriamo, ma il fatto che la curva di crescita dei nuovi malati sia stabile apre uno spiraglio di luce. E’ un dato incoraggiante e soprattutto dimostra che le misure imposte dal governo con l’obbligo di restare a casa, si rivelano efficaci e ricompensano gli sforzi che ognuno di noi impiega nel quotidiano”.

A San Casciano si contano 5 casi di contagio, suddivisi tra 3 cittadini di età compresa tra 15 e 52 anni e 2 cittadine di 42 e 93 anni. A Greve in Chianti il dato si equivale nel numero delle donne e degli uomini. Sei i grevigiani affetti da Covid-19, tre donne hanno un’età che oscilla tra i 50 e i 93 anni, il range anagrafico degli uomini va dai 47 agli 82 anni.

Per quanto riguarda Barberino Tavarnelle i dati relativi alla diffusione del contagio fanno emergere 6 casi prevalentemente maschili. Quattro i pazienti Covid la cui età varia tra i 50 e gli 80 anni, le donne hanno 61 e 86 anni.

“E’ una pandemia, stiamo vivendo una tragedia collettiva che richiama il nostro senso di responsabilità – rimarcano i sindaci – dobbiamo partire da qui, dalla straordinarietà di questa scommessa epocale, per comprendere il significato di una reclusione e un’importante condizione di isolamento che impongono limitazioni puntuali negli spostamenti, consentiti esclusivamente per motivi urgenti e indifferibili. Come sapete si può uscire, muniti di autocertificazione, per comprovate esigenze lavorative, assoluta urgenza, situazione di necessità, motivi di salute”.






“Le misure di contenimento stanno dando i loro frutti – continuano – dobbiamo andare avanti, settimana dopo settimana, e far scendere il trend con l’osservanza stretta delle regole, come sta facendo la quasi totalità delle nostre comunità. L’importante è non abbassare la guardia, considerata la dimensione della catastrofe che accenna nel nostro paese ad un lieve miglioramento con la riduzione del numero dei contagi ma non a quello dei decessi che a livello nazionale si aggira intorno ai diecimila, dall’inizio dell’epidemia, dove a pagare il prezzo più alto è la Lombardia. Restare a casa, di questo siamo certi, è la strada migliore per tornare a vivere e ricostruire il nostro futuro insieme”.

“Nella speranza faremo vivere il ricordo di chi ha perso la vita – concludono i sindaci – martedì 31 marzo alle ore 12 saremo davanti ai nostri palazzi comunali con la bandiera a mezz’asta e la fascia tricolore per tenere viva la memoria delle vittime Covid.

Aderendo all’iniziativa del presidente dell’Anci nazionale Antonio De Caro osserveremo un minuto di silenzio e ci uniremo in segno di lutto nazionale a tutti i sindaci d’Italia per rievocare il sacrificio delle 10mila vittime e dei camici bianchi, ad oggi si contano 51 decessi tra i medici colpiti dal virus letale mentre tentavano di contenere l’epidemia e salvare vite. Grazie a tutti loro. Grazie al personale sanitario che sta lottando ogni giorno, grazie ai lavoratori che operano in altri settori, grazie alle nostre comunità per gli sforzi che compiono e compiranno fino a quando il nemico invisibile non sarà definitivamente debellato”.






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