1° giornata, Promozione
Basket Impruneta vs Cus Siena 59-63
No, non è andata come ci aspettavamo.
No, niente panico.
La reazione istintiva anticipa la parte razionale che talvolta, nello sport, necessita di tempo per entrare in gioco e metabolizzare quanto visto e vissuto. Il Basket Impruneta inizia la stagione 2022-23, quella dell’annunciata rinascita, con una sconfitta: il guastafeste veste nero, non è un corvo ma indossa spesso i panni della bestia, tra le sfidanti più arcigne dei bianco-verdi in quest’anni di Promozione. In due parole: Cus Siena.
Il dispiacere è sincero, più per l’atmosfera finalmente ricreata dopo gli appassimenti del covid19 che per la sconfitta in sé: la Fiera di San Luca, la Bombonera piena, la Gap50023 e la prima di Coach Cala, le magliette brandizzate distribuite ai tifosi, la cena post match al Formarillonio che tutti si immaginavano festante e invece…
E invece il Cus Siena ha preso la Chiantigiana al contrario, ha deviato verso Piazza Buondelmonti e ha lanciato sul tagadà la nostra Impruneta, sballottata da un’intensità serrata e ritmi costantemente sul tasto “on”. Il primo quarto è in totale equilibrio: 17-17. Ma la contesa, già si comprende, è tosta e l’impressione è labile ma presente: l’Impruneta costretta a rincorrere un Cus Siena sempre una mossa avanti ai locali.
L’inizio del secondo quarto è ad appannaggio del Cus: la difesa – non a zona, a differenza di quanto pronosticato alla vigilia – funziona e produce giocate forzate e recuperi che si traducono in punti facili. Il piano-partita dei locali è da rivedere in corso d’opera con le difficoltà che ne conseguono mentre Campi e Paladini sono in giornata ma… Dall’altra parte, quella giusta, pur nelle difficoltà di squadra, viene fuori Ranauro “il Redivivo”.
Meglio di Di Caprio nel film “The Revenant”, appunto, lui non ha dormito nelle carcasse di un cavallo morto ma si era semplicemente preso una pausa da divano: un annetto sabbatico che lo ha ricaricato, sembrerebbe, alla grande. E’ lui, infatti, a caricarsi i compagni sulle spalle solide e perforare di pallettoni la difesa senese con penetrazioni in sequenza degne di un cingolato. La ferita è in parte rimarginata e il -7 diventa un 30-32 a metà tempo sul quale mettere la firma.
L’Impruneta arriva da dietro e ritorna sul parquet con l’entusiasmo della rimonta da concludere. Tutto sembra filare liscio quando Becattini spara dall’arco senza esitare su scarico di Ferrigno e trova il fondo della rete che vale il sorpasso a 4:38 dalla fine del terzo quarto. Il Cus non si scompone e a tripla risponde con tripla per il nuovo controsorpasso. Sta per arrivare la giocata più esaltante della serata e la firma l’uomo più in forma di Impruneta (intesa come paese intero se non addirittura territorio comunale): Ranauro, ancora lui, con canestro da centrocampo sulla sirena. Aaaaaaaaaaaa c’è anche il video ma tempo al tempo!
Intanto c’è ancora da giocare un quarto, l’ultimo. E qui, purtroppo per il paesello, succede l’inatteso: la miglior condizione fisica del Cus Siena viene fuori di contro ad una lucidità imprunetina che si smarrisce e frutta palle perse in serie: l’attacco diventa frenetico e poco fluido, il Cus ne approfitta e apre un parziale importante con canestri facili in campo aperto. Il 45-43 di fine terzo quarto diventa 50-45 a 7:00 minuti dal termine, la rottura offensiva dei bianco-verdi è prolungata e continua: a 4:30 dal termine del match è +10 sul 49-59, serve un’impresa.
Che inizia, portentosa ma si arresta clamorosamente su un fischio arbitrale impetuoso da 3 in pagella: mancano 2 minuti alla sirena, Ranauro sul -7 palla in meno, segnare significa avere ancora un match. Neanche il tempo di finire la frase che…segnalazione e braccio del direttore di gara slanciato verso il canestro opposto. Cocco protesta e quasi perde la pazienza, consapevole che su quel fischio stavano definitivamente naufragando le possibilità di rimonta imprunetina.
Sulla sirena, malgrado i 19 punti di Ranauro e i 13 di Ferrigno, il risultato dice 59-63. Vince il Cus Siena che tra le proprie file annovera un ex Serie A e medaglia d’argento con la Nazionale Italiana alle Olimpiadi 2004: Roberto Chiacig, 210 centimetri d’esperienza (classe 1974).
Per l’Impruneta il tempo della rinascita è tutto da costruire: l’ambiente è tornato caldo come una volta e dopo due anni di attesa non sarà certo la pazienza a mancarci!