Massimo, nato nel 1987 e cresciuto all’Antella con il suo inseparabile gemello, con il quale aveva condiviso anche anni calcistici nella squadra bianco-celeste del paese, lavorava per Airbus, nella sezione militare. Dopo il conseguimento del diploma in ragioneria, nel 2009 si era trasferito a Siviglia per amore, per poi rientrare in Italia. Si era poi sposato con sua moglie, Esperanza, il 9 luglio del 2016, per celebrare il decennale della vittoria italiana al mondiale in Germania.
Avevano poi deciso di vivere per un periodo a Figline, per poi stabilirsi definitivamente a Siviglia nel 2019. Come dicono tutti coloro che l’hanno conosciuto, era diventato uno di qui, immergendosi totalmente nella cultura del luogo e del quartiere di Triana, tra i più caratteristici della città spagnola. Massimo era appassionato di calcio, scriveva, e nel tempo aveva sviluppato una profonda conoscenza dei luoghi e dei simboli della sua nuova città.
La volontà della famiglia
“Come famiglia vorremmo cogliere questa occasione per fare una donazione collettiva ad una fondazione che si occupa di ricerca sul gliobastoma: la fondazione sarà indicata nella data dell’ultimo saluto a Massimo. Grazie a tutti per la vicinanza che ci avete dimostrato in questi giorni drammatici.”