Ricordate il progetto di ampliamento della scuola Redi di Ponte a Niccheri? Tale miglioramento era stato annunciato con tanto di presentazione nella sala consiliare di Bagno a Ripoli nel maggio 2022 ma…
Vi diciamo subito la brutta notizia (e figura), comunicata dal gruppo consiliare Per Una Cittadinanza Attiva rappresentata da Beniamino Deidda e Sonia Redini dopo il Consiglio Comunale di ieri e tramite il seguente comunicato stampa: quel prospetto è stato cancellato. Nel dettaglio:
“Al Consiglio Comunale di ieri, martedì 5 novembre, è stato cancellato il progetto di ampliamento della Redi, quello di cui si parla dal 2020 e per il quale è stato contratto un mutuo flessibile da 6 milioni e mezzo con Cassa Depositi e Prestiti, che ci avrebbe anche fornito la consulenza tecnico-amministrativa per realizzare una scuola sicura, sostenibile ed innovativa.
Il Sindaco e la sua maggioranza, oggi, si nascondono dietro all’aumento del tasso d’interesse e ci vengono a dire, adesso, che il mutuo ci costa troppo. Ma dov’erano Sindaco e Giunta finora? Il Sindaco, nel mandato precedente, era assessore ai lavori pubblici e all’edilizia scolastica. In quel ruolo, nel 2023 e 2024 non guardava ai tassi, mentre dichiarava, in Consiglio comunale, che la quota di mutuo era perfettamente sostenibile e aspettava la validazione del progetto esecutivo per metterlo a gara?
Non è, infatti, solo una questione contabile, ma di incapacità politica nel programmare un’opera pubblica: quello dell’ampliamento era un progetto sovradimensionato rispetto alle esigenze della comunità scolastica, che ha sempre e solo chiesto di avere un auditorium e di poter creare uno spazio per la segreteria didattica, al posto dei container, per il plesso Redi (per gli altri plessi anche ulteriori interventi).
Addirittura, se non ci fossero stati i problemi sulle rate, con il primo lotto dell’ampliamento, l’unico finanziato con il ricorso al mutuo e con risorse da bilancio comunale, comunque non si sarebbe costruito l’auditorium. Smettiamo di raccontare novelle a questa comunità scolastica, a cui abbiamo già chiesto molti sacrifici durante gli scorsi anni, con i lavori di adeguamento, poi diventato miglioramento, sismico.
Ripartiamo dal programmare e costruire gli spazi scolastici migliori, quelli che servono davvero all’Istituto. Le opere pubbliche non vanno usate come spot elettorale, per accrescere la popolarità di chi le commissiona.
Non si può dirsi bravi perché si fanno le opere (in questo caso, solo il progetto) e poi responsabili, quando si decide di non farle più. In mezzo, invece, c’è la responsabilità politica di un’Amministrazione che ha fatto e disfatto progetti (prima adeguamento sismico, poi miglioramento, infine ampliamento) e cambiato forme di mutuo (nel 2020 un mutuo a tasso fisso e nel 2022 uno a tasso variabile), promettendo tutto e poi cancellandolo.
Oltretutto rimediare agli errori costa sempre: per aver mal governato questa vicenda si buttano via quasi 100 mila euro, fra spese di progettazione e indennizzo per l’estinzione del mutuo. Noi, dall’agosto 2020, abbiamo denunciato, in Consiglio Comunale e al di fuori, che sarebbe stato necessario un progetto diverso e il tempo ci ha dato ragione.