Il Mercato di Sant’Ambrogio mette tutti d’accordo.
Semplici fiorentini, politici di spicco, persino i rappresentanti delle tre religioni monoteiste, uno di fianco all’altro sul palco allestito per l’occasione giovedì scorso, 7 dicembre. Il pretesto era di quelli da etichettare come epocali: 150 anni di vita di un mercato nato per celebrare Firenze capitale e ancora oggi considerato unanimamente tra i luoghi più autentici della nostra città.
Un mercato che ha anima ed è l’anima di Firenze, come ha ricordato il sindaco Dario Nardella: “Chi dice che la città non ha più identità venga a fare un giro in Sant’Ambrogio”. Non ha torto il primo cittadino: Sant’Ambrogio è un angolo conservato bene della Firenze verace, capace di accogliere il turista senza sfrattare i fiorentini, di comprendere la modernità (canali social e visibilità web) senza tradire se stesso.
E’ il mercato dove ci si manda “a quel paese” da banco a banco, sempre bonariamente e dove i clienti si chiamano per nome, anzi per soprannome…con quell’ironia fiorentina che vive al confine con la burla.
“Cibo genuino e tradizioni”, lo slogan riportato su felpe e cappellini realizzati per l’occasione.
Sulle due facciate d’ingresso tre numeri a caratteri cubitali, color oro, non lasciano spazio a dubbi: 150. Sono gli anni di esistenza di questo microcosmo che caratterizza il quartiere ed è antidoto alla “defiorentinizzazione” che altrove spaventa. Il taglio del nastro prima con la voce di Luciano Artusi e le rappresentanze del Calcio Storico, quello della mega torta dopo: nel mezzo una serie di interventi di chi ha compartecipato alle iniziative dell’anniversario.
Sul palco, accolti e presentati da Luca Menoni, si sono succeduti il vicario generale dell’Arcidiocesi di Firenze Monsignor Giancarlo Corti, il rabbino capo della Comunità Ebraica di Firenze Gadi Piperno e l’imam della comunità islamica fiorentina Izzedin Elzir. Poi Dario Nardella e la vicepresidente regionale Stefania Saccardi, il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano, il direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo Tito Nocentini, il direttore della Web Agency Nexal Niccolò Parrini.
Menoni, presidente del Consorzio Mercato Sant’Ambrogio, ha consegnato agli “ospiti” la moneta coniata per l’occasione ovvero il “Sant’Ambrogino d’oro” ed ha dato appuntamento al prossimo grande evento: il pranzo del 14 gennaio sotto la tettoia esterna del mercato.
Fino a quella data, inoltre, tra i corridoi di Sant’Ambrogio sarà visibile una mostra fotografica dedicata al mercato, realizzata dagli studenti universitari della vicina facoltà di Architettura.
Non solo.
Il Mercato di Sant’Ambrogio è al centro di interventi di riqualificazione iniziati con il rifacimento del pavimento interno, concluso definitivamente poche settimane fa, d’un grigio elegante ed antiscivolo, con due grandi gigli incisi e contornati di rosso che accolgono gli avventori. Successivamente toccherà al tetto.
Al Mercato di Sant’Ambrogio, luogo genuinamente fiorentino, auguriamo altri 150 anni di storia.