Il valore del ricordo si manifesta nella celebrazione di personalità fondamentali del nostro tempo, purtroppo scomparse. E’ il caso di Antonino Caponnetto, magistrato antimafia legato a Firenze dov’è deceduto il 6 dicembre 2002, alla guida del Pool Antimafia dal 1984 al 1990.
Bagno a Ripoli è tra i territori che lo commemorano: a lui, infatti, è dedicato l’Istituto Comprensivo scolastico del territorio.
Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Antonino Caponnetto, lo definisce “magistrato ma non solo, era molto di più e ci manca” ed afferma la necessità della memoria a 100 anni dalla nascita che ricorrerà il 5 settembre 2020.
“Ricordarlo significa combattere contro la mafia. La mafia oggi in periodo covid è sempre più forte purtroppo. La mafia oggi agisce con il computer, la cravatta e la lupara.
Sembra che dal punto di vista pratico si sia tornati indietro di 30 anni. Abbiamo molti boss mafiosi fuori. Si sta mettendo in discussione il 41bis e la cosiddetta normativa del doppio binario contro la mafia. Chi combatte contro la corruzione e la criminalità è visto con fastidio da buona parte della classe dirigente. Il tutto mentre il prestigio della magistratura è ai minimi termini e si assiste alla delegittimazione di chi tra loro combatte la mafia.
Ricordare Caponnetto, quindi, significa ribellarsi a tutto ciò e resistere a tutto ciò in modo puntuale, continuo senza fare sconti ma al contempo in modo istituzionale come nel suo stile. In modo martellante. Lo dobbiamo a lui.
Per questo il 5 settembre Calleri invita a ritrovarsi al giardino Caponnetto a Firenze, al Lungarno del Tempio dove alle 17, nel rispetto del distanziamento e dotati di mascherine, sarà ricordato con un evento a lui dedicato.