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VIVA sulla chiusura del traffico veicolare della SP 33: “riprendiamo la buona strada”






Di seguito il comunicato stampa divulgato dal gruppo VIVA – Cittadini per Greve in Chianti sulla chiusura del traffico veicolare della SP 33 in risposta all’articolo del gruppo Italia Viva:

“Il Gruppo consiliare VIVA – Cittadini per Greve, letto l’articolo del Gruppo Italia Viva (rispetto al quale, nonostante l’assonanza del nome, rimarchiamo tutta la nostra differenza) relativo alla chiusura del traffico veicolare sulla SP 33 per adibirla all’utilizzo pedonale e ciclabile, dissente sul contenuto di detto documento e, nel dettaglio:

  • Punto 1. La Strada Provinciale in argomento non è la 16 bensì la 33; la 16 porta dal capoluogo al Valdarno attraverso il passo del Sugame.
  • Punto 2. Molti cittadini sono arrabbiati. Non si capisce per quale motivo la chiusura della strada li faccia arrabbiare; la percorrenza da Greti a Passo dei Pecorai, o viceversa, misura km 3,0 via Le Bolle e Km 3,800 via SP 33; significa il 27% in più di tragitto che può essere compensato solamente percorrendolo ad una velocità ben oltre il limite consentito a scapito della sicurezza.
  • Punto 3. Durante il periodo invernale il tragitto via Le Bolle risulta pericoloso. Gli autobus di linea della SITA sono sempre transitati via Le Bolle, anche quando il percorso a valle era aperto: fosse pericoloso non ne permetterebbero il transito; per agevolare il transito degli autobus e dei mezzi pesanti, anni fa fu rinforzato e migliorato il ponte in curva che si trova quasi a metà del tratto; potrebbe parlarsi di pericolosità oggettivamente qualora fosse ancora attivo il transito degli autotreni da e per il cementificio; nel periodo invernale, citato nell’ articolo, il percorso a fondo valle risulta spesso disagevole per la nebbia che, oltre a ridurre la visibilità, rende l’asfalto viscido e veramente pericoloso.
  • Punto 4. Non è utilizzato né da pedoni né da ciclisti. Probabilmente gli esponenti di Italia Viva hanno fatto i loro conteggi la notte! Il fine settimana, se è una bella giornata, si incontrano gruppi di persone a passeggio anche con bambini, a piedi o in bicicletta; ciclisti anche di altri comuni, soli o a gruppi, fino a quando le restrizioni sanitarie non lo hanno interdetto.






Concordiamo, invece, con il succitato documento sul punto in cui si rileva la mancanza di un progetto divulgato sul fatto di aver adibito a ciclopedonale detta strada. In effetti quel tratto ciclopedonale, senza un collegamento dal capoluogo, risulta di difficile utilizzo obbligando le famiglie a caricare familiari e biciclette in auto per raggiungere l’accesso di Greti. Inoltre, considerando che quella strada fu costruita soprattutto per agevolare il transito degli autotreni da e per il cementificio di Testi, con detta chiusura sembrerebbe si voglia mettere una pietra tombale sull’attività del cementificio.

Il Gruppo consiliare VIVA – Cittadini per Greve chiede che si avvii quanto prima la costruzione della pista ciclopedonale Greve – Greti utilizzando il progetto già esistente o, eventualmente, su altro progetto. Nel frattempo, considerato il ridotto utilizzo di pedoni della SP 33 nei giorni feriali, si chiede di mantenere l’utilizzo ciclopedonale nei giorni festivi ed il sabato e di aprirla al transito veicolare nei giorni lavorativi. Suggeriamo inoltre all’Amministrazione di far provvedere, da chi ha competenza su detta strada, ad una periodica pulizia del manto stradale: in questi giorni è letteralmente coperto di foglie cadute, ghiande e rami spezzati e ciò rende il percorso molto suggestivo e romantico per i pedoni ma pericoloso per i ciclisti.

Riteniamo doveroso, inoltre, segnalare un elemento di criticità su un’altra strada, esattamente la SP 119 del Palagione; a causa dei lavori sul ponte in pietra al km 3,200 il transito da Strada a San Polo è interrotto: ciò è inevitabile. Quello che è criticabile è come è stata segnalata, sui cartelli appositamente dislocati sulle strade, da chi è responsabile: i cartelli, ovunque, invitano a transitare per Grassina per raggiungere San Polo senza considerare né segnalare la strada di Castelruggero, agibile per il traffico leggero che è la grande maggioranza. Invitiamo quindi l’Amministrazione a far pressione su chi è responsabile della questione affinché provveda all’adeguamento di detti cartelli di avviso ed indicazione.”

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