Non solo Chiusi e Cecina in zona rossa. La Toscana resterà “arancione” ma, come dichiarato qualche minuto fa dal Presidente Eugenio Giani, con delle eccezioni sostanziose: macchie di zona rossa coincidenti con le aree provinciali e nel dettaglio con la Provincia di Pistoia e la Provincia di Siena.
Salva, per il momento, la provincia di Firenze.
Zone rosse mirate che prenderanno il via da sabato e resteranno in vigore fino , almeno, a domenica prossima: 8 giorni di restrizioni serrate per prevenire la rincorsa al virus quando è ormai è tardi.
Queste le parole, trasmesse in diretta Facebook, dal governatore Giani:
“Una giornata amara quella di oggi, iniziata con l’annuncio dei casi al mattino, ben 1374. Non avveniva da mesi, abbiamo avuto un difficile momento a ottobre scorso, quando iniziò la seconda ondata, quando in quattro settimane raggiungemmo i livelli di 16.000 contagi.
Per 3-4 settimane i contagi crebbero con terapie intensive occupate e oltre 2.200 posti letto Covid occupati. Poi a dicembre la situazione sembrò alleggerirsi fino a gennaio con 5 settimane di zona gialla. Poi naturalmente un leggero aumento, i vaccini sono arrivati ma meno del previsto, fino alla nuova zona arancione.
Ieri 824 ma stamani 1374 nuovi contagi: siamo stati anche a 2.700 casi al giorno nei primi giorni di novembre. Il primo con cui ne ho parlato è stato Simone Bezzini, assessore alla sanità e poi con i tecnici delle ASL, i direttori interessati, il direttore del dipartimento sanità e tutti loro mi segnalavano una forte preoccupazione con l’aumento dei casi.
I dati di cui abbiamo notizia sono che la Toscana rimarrà in zona arancione, seppur con dati a rischio. Noi dobbiamo agire con tempestività per arginare il virus prima che di ritrovarci per la terza volta a dati che ci fanno realmente paura. Allora mi sono detto che sia bene intervenire subito, prevenendo il dilatarsi del contagio, anche perché si parla di varianti che stanno incrementando i contagi all’interno della Regione.
Durante le analisi con i tecnici ecco una verifica: una grande concentrazione di questa situazione è concentrata nella direttrice verticale del centro della Toscana. Il contagio è differenziato a seconda delle zone ma in questi numeri ci siamo resi conto che il contagio è concentrato in quell’asse che dalla provincia di Siena passando dalla Valle dell’Arno va verso Pistoia. In questa asse ho pensato di consultarmi con i Sindaci. Mi prendo la responsabilità di provvedimenti su base provinciale da zona rossa.
Con molta determinazione, mi sono confrontato prima con i sindaci della provincia di Pistoia e poi quelli della Provincia di Siena, le più a rischio relativamente a contagi parametrati sulla base di 100.000 abitanti. Da sabato mattina fino alla domenica della settimana successiva sarà ZONA ROSSA per queste due province.
Ho trovato sostegno, comprensione, consapevolezza che stavolta è meglio partire una settimana prima piuttosto che reagire quando è tardi. E’ avvenuto a Pistoia come a Siena, in queste due province: Pistoia è la provincia con maggior numero di contagi mentre a Siena sono emerse problematicità legate all’indice delle varianti, soprattutto sudafricana e brasiliana che propagano con più velocità il virus. Dobbiamo frenarle subito.
La situazione era partita da Chiusi, qualche giorno fa: anche loro vivranno un’altra settimana di restrizione. E’ il momento di far squadra e prevenire, agevolando l’obiettivo di affievolire la forza virale del covid19 per tornare in una situazione tranquilla e continuare la campagna vaccinale.
Complessivamente abbiamo poco più di 1000 posti letto covid19 occupati a fronte dei 2.200 di novembre e 160 in terapia intensiva a fronte dei 297 dei periodi più critici. Preferiamo assumere provvedimenti più restrittivi ora e non. quando il livello di rischio è ancora già alto.”