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Rondinella, il saluto a Pippo Marini: “Enorme capitano, grazie”

 

Dopo cinque anni pieni di emozioni e successi Filippo Marini ha deciso di salutare il calcio e soprattutto la sua Rondinella. Il capitano biancorosso appende gli scarpini al chiodo e lo fa “in silenzio e con classe” come sottolinea la società nella splendida lettera che gli ha dedicato in questo weekend. Ne ha viste tante sicuramente: la Prima Categoria, la clamorosa cavalcata dello scorso anno in Promozione coi playoff vinti all’ultimo respiro e la bella annata in Eccellenza che stava per culminare con altri spareggi. Quelli per salire ancora, in Serie D.

Questa la lettera pubblicata dai biancorossi al loro capitano.

“Capitano mio capitano, Ma perché smettere adesso? Perché in silenzio e con classe tu scegli di farti da parte e da esempio lasciare spazio ai più giovani.
Che gioia averti avuto Capitano. 5 anni e la risalita dagli inferi: la prima categoria, il salto in promozione, il doppio salto in eccellenza ed i playoff sfiorati. Sei forte capitano, perché hai segnato gol pesanti in tutte le categorie, diradando le ombre e facendoci spazio sulle tue grosse spalle. Grazie Capitano, perché hai dinossato la fascia della Rondinella con classe e disinvoltura, abnegazione e determinazione, sono i valori che adoriamo trasmettere. Nessun “sangue agli occhi” ma un “insieme possiamo, forza”.

 

Il post della Rondinella si chiude così:

“Ci mancherai capitano, perché il tuo silenzio d’oro e mai una parola fuori posto è ciò che invece ha fatto più rumore. A presto capitano, perché le nostre strade non si divideranno: sei un amico, un esempio, un padre, un fratello maggiore. Enorme, immenso, Pippo Marini: Grazie”.

Al capitano biancorosso ha voluto dedicare parole importanti pure il presidente Lorenzo Bosi: “Ieri hai annunciato il tuo addio al calcio giocato e la fine della tua carriera da giocatore chiude una delle pagine piu’ significative delle storia recente della Rondinella Marzocco. Sei arrivato con la fama di giocatore normale, non del top player, mettendo a disposizione l’esperienza del centrale difensivo navigato. Con l’umiltà di chi si mette a disposizione senza pretendere, senza chiedere fasce o ruoli da titolare, credendo a un progetto che l’intuito di un uomo intelligente forse aveva già colto in tutte le sue potenzialità”.

La lettera ripercorre i momenti più belli: “Con il tempo sei diventato un pilastro, un punto fermo, una certezza. Oggi se mi guardo indietro, riavvolgendo il nastro, non potrei immaginare il percorso fantastico che abbiamo vissuto senza Filippo Marini.
Senza i recuperi in extremis o il tuo modo di sovrastare gli avversari sui colpi di testa, qualunque fosse la categoria. Ma non mi posso fermare al fatto tecnico perché sarei riduttivo. Per noi sei stato un leader in campo e fuori, un rifugio per chi passava un momento di difficoltà, una roccia alla quale aggrapparsi nei momenti complicati, la voce ferma e motivante quando l’obbiettivo era difficile e tu spiegavi quanto fosse “a portata di mano” . Un esempio e una guida per i giovanissimi che si sono sentiti aiutati e parte di una famiglia”.

E una chiusura che è un arrivederci, non un addio: “Potrei scrivere molto di più ma credo di aver detto l’essenziale. Ti saluto augurandoti ancora tante soddisfazioni nel calcio, con ruoli diversi che saprai svolgere con competenza ed intelligenza portando quel valore che hai dimostrato in ogni circostanza. Grazie Filippo, da parte di tutta la nostra grande famiglia, e se avrai voglia di scoprire nuovi ruoli in questo mondo le nostre porte per te saranno sempre aperte”.






 

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