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Primarie Pd Bagno a Ripoli: Pignotti vince senza fotofinish, non riesce l’operazione “the Giant Killing” a Pestelli

Come da pronostico, Francesco Pignotti sarà il candidato sindaco del Partito Democratico e, probabilmente, di una coalizione di centro-sinistra che garantirà – alle prossime Elezioni Comunali del 9 giugno – la vittoria al primo turno, evitando lo spauracchio del ballottaggio.

L’assessore uscente ha vinto le primarie di partito, rispettando le previsioni della vigilia: 1.739 i voti conquistati da Pignotti contro le 1.099 preferenze guadagnate da Pestelli. Il 61,3% contro il 38,7% su un totale di n. 2.855 votanti.

Sorprese non se ne sono avute, neanche nelle dinamiche locali dei seggi: Pestelli ha tenuto testa all’Antella, fuoco di paglia di una “rivoluzione” interna al Partito Democratico che non ha saputo divamparsi altrove; mentre è crollato negli altri seggi, su tutti a Grassina – e anche questo era prevedibile – soccombendo alla forza di Pignotti. 

Come già detto in articoli precedenti, il 34enne assessore aveva molto da perdere in queste Primarie di partito ma, in ugual modo, poteva giocarsela da netto favorito. Per una serie di motivi anche banali ma ugualmente decisivi, che si affiancano alle indubbie capacità: la giovane età che ha trainato i coetanei, la formazione teorica e pratica nelle file del Partito Democratico, l’esperienza tuttora in corso da Assessore ripolese che gli ha permesso di porsi come volto altamente riconoscibile a tutto l’elettorato, anche quello più “distratto” o meno avvezzo a seguire, lontano dal voto, le dinamiche politiche locali. 

Pignotti, noi lo avevamo detto già in tempi non sospetti guadagnandoci le ire di alcuni tesserati Pd, è stato il “figliol prodigo” che il Partito Democratico ha formato al proprio interno, seguendo una prassi consolidata e vincente: l’esperienza in Giunta con deleghe strategiche e i cinque anni da assessore in funzione di una candidatura già strutturata e sostenuta dalla maggioranza del partito. 

Così, Pignotti, che ora diventa il favorito anche per le elezioni di Giugno (ritoccherà ferro, di sicuro), rischia di diventare Sindaco a 35 anni, la stessa età che il suo predecessore Casini aveva nel 2014 quando venne eletto Primo Cittadino. 

L’outsider Franco Pestelli, invece, non è riuscito a far soffiare con la dovuta forza il “vento nuovo” a Bagno a Ripoli. Dopo la sovversiva impresa Schlein di un anno fa, c’è chi ci sperava ma la partita, oggettivamente, era impari e di una difficoltà estrema. Talvolta, nella FA CUP inglese – chi segue il calcio sa di cosa parliamo -, ci sono i ribaltoni di squadre di Serie C che battono clamorosamente le titolatissime compagini di Manchester o Londra: sono le cosiddette “The Giant Killing” ovvero le “ammazza grandi”, storie di imprese sportive memorabili che Pestelli non è riuscito ad emulare, mancando la giocata per beffare dall’interno il Pd. Poco il tempo a disposizione per cavalcare una campagna elettorale mordi e fuggi e per ricrearsi l’identità politica annebbiata da dieci anni di non militanza (Pestelli aveva ricoperto ruoli politici fino al 2013-14). Il vento diverso che ha portato Franco ha spirato principalmente ad Antella, dove il Circolo PD locale aveva mal digerito il cambio casacca repentino di Casini, passato ad Italia Viva, la cui comunicazione era avvenuta alle 16:00 di un venerdì pomeriggio tramite un post personale su Facebook. E, ugualmente, non aveva accolto con favore la scelta di non sfiduciarlo. Per questo, anche se con gli sfavori del pronostico, era importante per una parte del Partito Democratico andare a Primarie e porsi come alternativa: vedremo, nei prossimi giorni, se anche la sconfitta (piuttosto netta) può avere avuto un senso. 

E ora?

Adesso si può pensare alle Elezioni di giugno che decideranno il prossimo sindaco per il mandato 2024-2029. Tutti, anche le altre forze politiche, attendevano il responso delle Primarie per sbilanciarsi e manifestarsi al pubblico. 

Nelle prossime settimane si delineeranno sicuramente forze in campo, candidati sindaci e alleanze: aspettiamo con ansia il candidato del Centrodestra, unica componente che avrebbe potuto già palesarsi a prescindere dal risultato delle Primarie ma, forse, non ha ancora individuato la figura di sintesi tra Fratelli d’Italia, Lega Nord, Forza Italia. Sarà interessante scoprire come si muoverà il nucleo diretto da Francesco Casini che, da Sindaco uscente, rappresenta ancora un elemento capace di spostare voti: Il Pd di Pignotti si alleerà con Italia Viva? Dove confluirà il 16% conquistato dalla lista “Cittadini di Bagno a Ripoli per Francesco Casini” nel 2019? Come si rapporterà il Pd con chi chiedeva primarie di coalizione, tra cui l’assessore uscente Francesca Cellini?

Altrettanto interessante sarà capire il domani del candidato perdente: Pestelli potrà dare senso alla sua candidatura alle primarie solo se non sparirà dalla scena politica, puntando ad un ruolo costruttivo all’interno del Pd e del prossimo governo locale, rappresentando magari un elemento di stimolo. Difficile ma non impossibile. Sicuramente la sua sconfitta apre un capitolo a parte per le forze che avrebbero potuto creare una coalizione inedita di sinistra-ambientalista, guidata da un Pd “riformato”: parliamo di realtà come Cinque Stelle, Potere al Popolo e Per Una Cittadinanza Attiva, rappresentata quest’ultima dalla brava consigliera comunale Sonia Redini. Vedremo quanto Una Cittadinanza Attiva potrà essere contenitore dei piddini scontenti. 

Intanto, per il momento, complimenti a Pignotti per la vittoria.

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