Notizie in Tempo Reale dal Territorio

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Temi del momento

Lorenzo Calbi, l’oro del Lebowski…e un gol da favola: “Il grigionero è la mia Serie A”

Foto di Fabio Vanzi






Non è che ci fosse bisogno di ulteriori dimostrazioni, per carità. Però Lorenzo Calbi è proprio forte, c’è poco da fare. Un classe 2000 che fa letteralmente quello che gli pare in giro per i durissimi campi di Promozione e che segna gol… così. Ma così come? Straordinari.

Come quello alla Rondinella che ha risolto il derby di ieri indirizzandolo a casa Lebowski. Una rasoiata di destro da posizione complicata, di prima intenzione su sponda di Bargelli, col pallone mandato a morire sotto l’incrocio dalla parte opposta. Avevano le mani tra i capelli, i compagni: non ci credeva nessuno. Lui, invece, è il primo a crederci. E’ sempre stato il primo.

Lo è anche nella classifica marcatori del Girone B. Capocannoniere con 11 gol in campionato: “E’ una gran bella soddisfazione. Ci sono moltissimi giocatori forti in questo girone: Rocco del Montespertoli, Simoni del Calenzano, Anedda del Montelupo. Siamo tutti forti e tutti molto giovani: segno che evidentemente è giunto anche il nostro momento”.

Ed è giunto il momento del Lebowski, dopo una partenza durissima in campionato,
“Stiamo molto meglio rispetto a inizio stagione. La vittoria di ieri è stata importante, per la classifica e per il morale. Diciamo che nelle ultime uscite abbiamo mostrato di aver ripreso compattezza e consapevolezza nei nostri mezzi, e lo abbiamo fatto nel momento più difficile. Siamo dentro un trittico di partite toste: per ora ne siamo usciti con quattro punti fra Rufina e Rondinella. Vediamo domenica col Dicomano”.






E’ tornato a pesare anche il fattore casa: al “Nesi” vincete da sette gare di fila.
“Da quando siamo in Promozione trovo difficile ripensare a particolari sconfitte in casa. L’unica che ci ha segnato è stata l’1-5 col Dicomano. Da lì in poi ci siamo presi tutto: c’è solo tensione positiva, non ci crea ansia. Vedo che anche i nuovi arrivati ricevono solo supporto e riescono a trasformare tutto il tifo che abbiamo in energia positiva. La sinergia fra noi e la curva è l’aspetto fondamentale”.

State affrontando le dirette concorrenti per i playoff. Chi ti sta impressionando di più?
“Siamo tutti equivalenti. Non vedo squadre particolarmente superiori nella zona playoff. Siamo tutte lì nel giro di due punti, mentre l’unica che ha preso il volo è il Montespertoli. Dico di stare attenti anche al Lanciotto: erano molto indietro in classifica, hanno collezionato una serie di vittorie e ora sono di nuovo nella mischia per le posizioni nobili”.

Poi ci sei tu, che ieri hai segnato un gol da favola. E’ il più bello del tuo repertorio stagionale?
“Mi è piaciuto tanto anche quello col Galluzzo: era un’azione che mi ha visto portare via la palla col tacco sulla linea di fondo, prima di accentrarmi e segnare. Ma molti mi han detto che quello di ieri fosse anche meglio. Me li godo entrambi, diciamo”.






Cosa rappresenta per te il Lebowski?
“Una miscela di emozioni. La mia fortuna è stata quella di essere arrivato qua molto giovane e di aver trovato diversi ragazzi del gruppo storico dentro lo spogliatoio. Il grigionero è così: una specie di filosofia da tramandare a tutti quelli che arrivano dopo, ai più giovani. I senatori fecero così con me, io cerco di trasmetterlo ai nuovi arrivati di questa stagione, e mi sembra che l’abbiano capito in pieno. Il Lebowski è molto, molto altro rispetto alla partita della domenica”.

Sei arrivato qua nel 2017, cinque anni fa. Com’è nato il tuo rapporto col grigionero?
“Il Lebowski venne a giocare a Tavarnuzze, si creò la sinergia fra le due società. Mi dissero che mister Serrau mi voleva parlare: ci trovammo con lui e col direttore sportivo nella pizzeria della società. Fu una chiacchierata che mi è rimasta dentro: mi convinse ad accettare il progetto senza passare dagli Juniores, ma andando direttamente in Prima Squadra. Chi passa subito ai Dilettanti saltando lo step Juniores secondo me capisce prima il calcio dei grandi: è una cosa che ti fa tanto crescere. E sono felice di aver detto subito sì dopo quella chiacchierata: mi ha cambiato la carriera. Venivo dagli Allievi del Tavarnuzze, nel giro di poco mi sono immerso alla grande nella realtà grigionera”.

In questi anni hai segnato tanti gol. Hai mai avuto la tentazione di accettare offerte da categorie superiori?
“Con il Covid di mezzo non avevo ricevuto tante chiamate, devo essere sincero. Forse con la stagione che sto vivendo potrebbero arrivare, ma si vedrà a fine anno. Io ho sempre detto che la mia idea è portare avanti il più possibile il Lebowski: è la mia Serie A, c’è un’atmosfera pazzesca che ti fa rendere sempre al meglio. Magari qualcuno, nel fantasticare, può pensare di andarsene, ma poi ti tornano a galla tutte le emozioni vissute negli anni e ti viene solo da piangere all’idea. Non so se proseguirò a lungo qua oppure no, dico solo che il Lebowski ti entra dentro”.

Emozioni. Quale è stata la più grande?
La vittoria del campionato di Prima Categoria, a San Clemente, quando passammo tutta la giornata a cantare coi tifosi a partita finita e poi ricevemmo un’accoglienza da vittoria della Champions, al ritorno a casa. Penso che me lo ricorderò per tutta la vita“.

In questi cinque anni grigioneri non hai mai abbandonato neanche il tuo numero di maglia. Cosa ti lega al 7?
“Al primo anno Serrau me lo assegnò. Vincemmo il campionato e da quel momento, anche solo per scaramanzia, si è continuato con quel numero. I numeri di maglia sono rimasti quelli della vittoria del campionato: speriamo che portino fortuna anche per questo finale di stagione”.

Torna in alto