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L’appello di Pierdomenico: “82 anni, fiorentino, non vaccinato…e ne ho 100 davanti”






Mentre il virus continua il suo inesorabile e triste percorso di morte è l’attesa del vaccino a diventare prioritaria, speranza che per alcuni sbiadisce in miraggio: “alcuni” che, tra l’altro, avevano ricevuto chiare rassicurazioni di una pronta vaccinazione a causa dell’età avanzata.

Parliamo degli over 80, i più colpiti dalla pandemia, per i quali il trascorrere dei giorni diventa una roulette con la sorte: nel 2020 in Italia si conta il 60% dei decessi in più rispetto agli anni precedenti di persone over 80 anni, nella sola giornata di ieri in Toscana i 18 decessi hanno fatto registrare una media (consueta ormai) di 79,8 anni.

Gli ottantenni temono il covid19, vedono coetanei ammalarsi, finire sotto il casco cpap in terapia intensiva, morire. E chiedono, a gran voce, di essere vaccinati.
E’ il caso di cinque letterati fiorentini tra cui il vignettista Giannelli: “Siamo cittadini toscani over 80 che intendono, allarmati, evidenziare il grado di inefficienza della regione Toscana nell’organizzare la vaccinazione di chi ha raggiunto la nostra età. E l’inefficienza produce morte”.

Oppure di singoli appelli sollevati da cittadini e loro parenti, sfiniti dall’emergenza sanitaria e stanchi dell’inefficienza gestionale nell’ambito vaccini. Matilde, giovane ripolese, ha scattato un’istantanea al nonno Pierdomenico, 82 anni, mentre sostiene tra le mani un foglio di quaderno:

“82 anni, fiorentino, ancora non vaccinato e ancora ne ho parecchi davanti…”

La foto, poi la riflessione sui social della nipote: “Mio nonno ha 82 anni ed è in ansia perché ancora non è stato vaccinato con la prima dose. La sua è diventata una fissazione tanto da parlare solo di questo. Guarda la TV ed è preoccupato e arrabbiato delle notizie che sente, come… “non abbiate remore, VACCINATEVI” e…“da oggi a fine aprile moriranno più di 10.000 persone per il covid”.

E’ anche molto arrabbiato perché mentre vede che le altre “liste” di vaccinazione scorrono più veloci (tipo operatori sanitari, personale scolastico, uffici giudiziari ecc), quella degli over 80 scorre in modo non agevole, tanto che la sua Dottoressa non sa quando a mio nonno toccherà il suo turno del vaccino, ci sono più di 100 persone over 80 in lista prima di lui. Nessuno è in grado di dargli una data certa per la vaccinazione.

Comprendo bene che stanno vaccinando tanti anziani in base alla data anagrafica, ma comprendo anche lo stato d’animo di mio nonno che non sa quando sarà vaccinato e questo gli crea ansia, rabbia, preoccupazione. Mio nonno ha 82 anni e ha paura di prendere il covid e passarlo a mia nonna, 78 anni, a sua volta preoccupata perché è gravemente immunodepressa (da aver bisogno di infusione mensile di immunoglobuline). Anche lei, particolarmente fragile, ancora non sa quando potrà fare questo benedetto vaccino. Mi sembra un’ingiustizia che una persona anziana debba attendere ancora non si sa per quanto il vaccino e che stia male per questo.

Gli anziani sono fragili ed impauriti e vedono “passare avanti” categorie di età più giovani perché organizzate meglio. Sono stati contattati per una segnalazione (tramite mail) anche il Sindaco di Firenze, il Presidente della Regione Toscana e l’Assessore alla sanità regionale ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Mio nonno ha 82 anni e ha il diritto di fare questo vaccino velocemente come tutti gli altri anziani nella sua stessa situazione perché gli è stato promesso dallo Stato. Quanto ancora deve aspettare??”






Il problema è reale e preoccupa: dietro i comunicati stampa carichi di entusiasmo emessi dalla Regione Toscana e le sensazionalistiche dichiarazioni a portata di telecamera – “Siamo tra le migliori regioni, la 5 ° in Italia”, evvai! – si celano le critiche esperienze reali delle persone. Una, due, decine che da caso si trasformano in allarme.

Al di là dell’eccesso di propaganda, la campagna di vaccinazione toscana pecca proprio nella gestione delle dosi dedicate agli over 80: la strategia di affidare la vaccinazione per questa fascia d’età ai medici di famiglia non si sta dimostrando azzeccata. Anzi, è semidisastrosa: i dottori devono occuparsi anche dei pazienti ordinari, non ricevono un numero adeguati di dosi, accumulano liste infinite che stentano ad esaurirsi.

Come sta accadendo a Pierdomenico e a molti suoi coetanei fiorentini e toscani: senza vaccino, in un’attesa che pare infinita.

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