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Elezioni comunali

La vita che rinasce






E’ oramai un mese che il male sembra essere calato sul mondo investendo come un treno le nostre vite. Ogni giorno vediamo immagini di morte, sofferenza e devastazione, mentre chi può cerca di inviare un aiuto concreto a chi rischia la vita sotto le bombe, o si prepara ad ospitare alcune delle migliaia di profughi che arrivano da Est col viso stanco e gli occhi vitrei.

Quanto sta accadendo in Ucraina ci ha improvvisamente resi consapevoli dell’orrore della guerra, svelando però anche tutta l’ipocrisia che pervade la nostra opulenta società: la guerra non se n’è mai andata da questo pianeta, solo che è stato necessario che essa scoppiasse alle porte di casa per far sì che ce ne accorgessimo. Tutto diventa relativo, tutto cambia di significato quando abbiamo davanti il lato peggiore dell’umanità.

Ognuno di noi si sente inevitabilmente meno sereno in questo periodo, le ansie e le paure crescono di pari passo con l’intensificarsi del conflitto ucraino e anche con l’aumento dei prezzi, effetto più o meno collaterale di una guerra fuori dalla logica. Non esiste una soluzione universale, né tantomeno risolutoria, ma forse è attraverso le cose più semplici che possiamo riappacificarci con la vita. Da pochi giorni è finalmente arrivata la primavera, svolta dell’anno che libera la natura dal torpore del lungo inverno. Il tenue aumento delle temperature si accompagna ai primi germogli sugli alberi, ai fiori che sbucano a macchia nei prati, alle rondini che tornano dal sud con vorticosi voli impazziti e una musica di pigolii; la campagna diventa una tela in divenire dove i colori si sovrappongono e cancellano l’arido grigiore della stagione invernale, mentre le giornate si allungano e segnano il trionfo della luce sul buio, aiutate anche dalla salvifica ora legale.






Marzo di solito è un mese strano e piovoso, ma quest’anno i suoi cieli sono stati azzurri come quelli di agosto. La mancanza di piogge è un flagello del quale sconteremo la pena più avanti, ma ci sta donando una quotidiana estasi di sole di cui il nostro animo è un beneficiario riconoscente.

Sebbene l’aria sia ancora fresca per liberarci troppo dai vestiti, ogni momento libero ci attrae magneticamente verso luoghi assolati dove poterci stendere e rilassare la mente: gli occhi aperti corrono verso gli orizzonti della natura, quando invece li chiudiamo viaggiamo oltre lo spazio e il tempo dimenticandoci di tutto ciò che è male e preoccupazione. L’estate è vicina: la sentiamo, la pregustiamo, talvolta fremiamo per l’attesa.

Non è ancora però imminente, perché nel mezzo la candida primavera rivendica il suo posto, un meraviglioso crescendo di armonia e spettacoli naturali dove ogni mese gioca un ruolo diverso, dal timido marzo all’ibrido aprile fino al raggiante maggio, la più incantevole e magica delle gemme primaverili. Abbiamo bisogno di tornare a pensare positivo, di recuperare fiducia nel domani e allo stesso tempo di goderci l’attimo senza farci assalire dai dubbi. La rinascita della primavera si concilia a pieno con queste esigenze, grazie a quel tocco di ingenuità che si porta dietro.

Un semplice sguardo ad una vigna che si riempie a poco a poco di foglie verdi fa capire quanto sia bello il mondo, quanto sia preziosa l’esistenza, quanto sia giusto necessario portare rispetto a questo misterioso dono.






La primavera ha sempre saputo stimolare il genio creativo dell’uomo: i quadri di Botticelli, Van Gogh, Monet, i versi di Dante, Parini e Pavese, la musica di Vivaldi, che spettacolo sublime l’incontro tra uomo e natura.

La stagione dei fiori e della quiete, la cui etimologia latina rimanda all’idea di inizio e la cui radice indoeuropea si ricollega a ciò che splende e brilla, è uno dei motivi che ci fa amare la vita con un istinto passionale. Celebriamola e godiamocela, provando a condividere idealmente questi primi raggi di sole con le anime fraterne che la vita hanno purtroppo in pericolo, in Ucraina e dovunque dilaghi la follia della guerra.

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